
La rete non è mai stata solo libertà, ma è anche la dimora di parte della nostra privacy, per cui l’idea di fare un film che mostrasse la sua fragilità è cosa buona e giusta… ed è anche interessante in questo caso. Il film di Henry Alex Rubin, di cui non si è parlato molto nemmeno in rete, spiega che questa “colla mondiale” che è internet, fatta di richieste di amicizia accetta e comunicazioni tramite email e chat, non sempre ci garantisce l’uso in buona fede delle nostre informazioni da parte di chi sta oltre lo schermo.

È il suo grande tallone d’Achille. Il vero problema tipico dei nostri giorni. Se ci pensate, una quantità sconvolgente di nostri dati sono sparsi un po’ ovunque… e se avvenisse il disastro? Se, come dice Alan Kadmon, ci schedassero tutti? Intanto, comunque, la questione “disastro” e “Alan Kadmon” non possono ancora stare nella stessa frase, perché tutto quello che si afferma a Mistero, solitamente, sono farfugliamenti che vanno in vacca di fronte alla realtà, però guardate questo film a episodi concatenati e non notevole per la sua attinenza sociologica.



Oh, come mi sento intelligente quando parlo così.
Fabio Secchi Frau
