Ma a chi servono questi film? Solitamente, i film all black sono prodotti, scritti e diretti solo e unicamente per la comunità afro-americana…
E questo film di David E. Talbert non fa differenze, malgrado la presenza dell’unico attore caucasico Adam Brody che recita il ruolo di uno steward omosessuale. Una parte che comunque dura solo e unicamente 15 minuti… il battito d’ali di una farfalla che non provocherà certo un uragano e neanche un mio scorreggio.
Trattasi di una commedia romantica (genere che è diventato una droga per me) su una hostess che, non trovando l’uomo giusto, decide di andare a ricercare i suoi ex… mmm idea geniale, eh! Quando poi è limpido come il vomito dopo la sbronza che si metterà con il suo vicino di casa che praticamente la idolatra da anni. Roba leggera, insomma.
La domanda che mi sono posto è: ma chi le scrive ‘ste cose prevedibili? La risposta è: sempre David E. Talbert… Mi aspetto di vederlo su un bel treno per la Siberia ma, per ora, lo metto dietro la lavagna… Qualcuno ha un paio d’orecchie d’asino da prestargli?
Allora, parliamoci molto chiaro. Piuttosto che passare una serata noiosissima con la vostra partner a guardare questo film, limonate con un il vostro animale da compagnia per tutta la serata. Il tono del film è superficialotto, le pene d’amore della bella Paula Patton sono mal espresse, i contraltari comici dei suoi scudieri (Jill Scott e Adam Brody) sono sciapidi e l’arrivo del tremendo stereotipo della madre, mettono un certo distacco fra il film e il senso di realtà… Perché, veramente, se anche solo per un momento cominciaste a credere che certa gente esiste davvero vi verrebbe da piangere.
Usate questo film come:
1) antidoto contro la tristezza d’ora in poi… ha dei retroscena ridicoli che vi faranno venire l’alito cattivo alle gonadi
2) alternativa alla galera
3) Bifidus Acti Regularis
Fabio Secchi Frau