Saggio titolo: Tango Libero. Con una donna che non fa altro che causare guai attirando le attenzioni maschili di due carcerati e di un secondino (è un po’ zoccola eh, diciamolo pure)… e poi c’è il tango, raffinato, dolce e ambiguo.
Non si si poteva aspettare altro da Frédéric Fonteyne (il regista), nel cui cinema alla cifra caratteristica del suo stile tristezza e follia se la battono.
In Francia è stato un successone, in Italia ha avuto risultati mediocri.
Noi siamo abituati ai luoghi comuni dati dalla tv, c’è da intuirlo che il film non lo avremo cagato manco di striscio.
Fabio Secchi Frau