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Recensione a I servi del silenzio di Marino Fracchioni

Creato il 06 giugno 2014 da Andrea Leonelli @AndreaLeonelli
Recensione a I servi del silenzio di Marino Fracchioni

I servi del silenzio di Marino Fracchioni


I Servi del silenzio narra le vicende delle operazioni di un gruppo operativo molto speciale dei servizi segreti spagnoli, ma slegati dai normali percorsi burocratici e con libertà d’azione quasi totale, destinati a compiere tutte quelle operazioni, sporche ma necessarie, che agenti normali non sarebbero in grado portare a termine con la stessa efficacia. Li seguiremo passo passo durante lo svolgimento di una vasta operazione che si trasforma in più azioni praticamente contemporanee e che si susseguono a ritmo frenetico. Un action thriller ben scritto, scorrevole e avvincente. Il linguaggio è spesso crudo e diretto, sia durante le scene di interrogatorio, condotte senza scrupolo alcuno sia in quelle di sesso.Questo romanzo si potrebbe anche dire che sia concentrato sui conflittiTroviamo infatti conflitti di ogni genere, conflitti armati, conflitti di forze di volontà, conflitti motivazionali.I conflitti fra le squadre in azione, quella di Victor contro le squadre di malviventi, trafficanti d’organi e dei servizi segreti, sono rese con abilità e con dovizia di dettagli su equipaggiamenti e tecniche di combattimento sia strategiche che operativeDurante le scene di interrogatorio, condotte con ogni metodo possibile, assistiamo invece a conflitti più sottili, ma non meno rumorosi, musiche, grida, gemiti e altri rumori dovuti ai metodi utilizzati per arrivare alle informazioni. Però, prima di arrivare si assiste allo scontro fra le forze di volontà dei personaggi, non meno significativo di quello che potrebbe intercorrere fra due persone armate.All’interno della Squadra i conflitti, anche se presenti e in alcuni momenti quasi tangibili, fra i diversi punti di vista, le opinioni e le motivazioni dei membri, anche se tenute doverosamente a freno dall’autorevolezza di Victor e dall’addestramento di tutti i componenti, sono presenti e potrebbero diventare letali fonti di disattenzione. I conflitti fra i membri della squadra, o anche semplici tensioni sono, in gruppi di questo genere, intollerabili in quanto ognuno dei membri mette la propria vita, ogni volta, nelle mani degli altri e anche semplici incomprensioni rischiano di diventare pericolosi all’estrema potenza.I conflitti di cui si parla meno in questo libro, ma che possono dare un punto di vista diverso a chi legge, se riesce a calarsi abbastanza profondamente nel personaggio di Victor, sono però quelli interiori. Sono presenti sempre, anche se a volte vengono brutalmente sbattuti in un cassetto in quanto potenziale causa di morte. E non sono il normale conflitto fra bene e male, sono conflitti più complessi che si presentano a chi non si chiede se fa bene a utilizzare talune metodiche, ma quanto in realtà siano abbastanza efficaci per arrivare al fine che ci si è imposti.Altre volte il conflitto si spinge sul piano del “quanto ho lasciato indietro, per che cosa e le ragioni per cui l’ho fatto” conflitti che forzatamente, spesso, vengono accantonati. I conflitti sulla scelta delle persone da tenere più vicine, a un livello affettivo diverso e “più profondo”. Persone che possono diventare potenziali debolezze e trasformano le relazioni personali in un bilancio di rischio/beneficio, ponendo così nuove e difficili domande che non sono certamente semplici da affrontare. Le stesse domande che costruiscono un limite invalicabile nei confronti delle persone “normali”, persone alle quali non si potrà mai dire la verità, nemmeno su se stessi.Dubbi su a chi affidare la propria fedeltà, dato che l’essere traditi da chi ti ha addestrato e istruito a compiere quello il proprio dovere, lascia un’amarezza difficile da perdonare.L’unica cosa su cui non ci sono conflitti è proprio quella che è la missione: la giustizia. Una giustizia diversa da quella a cui siamo normalmente abituati a pensare, più profonda, dettata dalla necessità di agire per un bene comune, per dare a chi è colpevole delle peggiori efferatezze una equa punizione.
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