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Recensione a: “Il canto del deserto” di Adele Vieri Castellano

Creato il 28 settembre 2015 da Soleeluna

download (1)Adoro questa scrittrice che, oltre a scrivere storie bellissime, è anche tutta nostrana. Adoro il modo in cui scrive, adoro quello che la sua immaginazione ci fa vivere e adoro le emozioni che riesce a trasmettere con i suoi romanzi.

L’ho scoperta titubante, lo ammetto, prima di acquistare i suoi romanzi sull’antica Roma ho riflettuto molto e adesso sono diventata una lettrice Castellano dipendente!

IL CANTO DEL DESERTO è uno di quei romanzi che una volta iniziati non si può fare a meno di arrivare alla fine. Sembrerà anche banale e ripetitivo, ma sono dell’idea che quando un’autrice riesce a prenderti per mano e trasportarti là dove vuole la sua fantasia, allora abbia un enorme talento.

In questo romanzo cambiamo scenario, non più l’antica Roma, o l’affascinante Venezia, ma l’Egitto. Una terra carica di fascino e mistero. Una terra di cui si è abusato in letteratura, per questo quando la si sceglie come luogo in cui ambientare il proprio libro, si corre il rischio di cadere in cose già dette e già sentite. Non succede in questo romanzo. La Castellano pennella una terra che non ha bisogno di lusinghe, ce la mostra come appare agli occhi del visitatore, senza fronzoli, non si perde a cantarne le meraviglie perché bastano pochi particolari per farci sentire in sella a un cavallo in mezzo al deserto, o il sole cocente che ci scalda la pelle.

A parlarci dell’Egitto, con una passione che solo i personaggi di quest’autrice sanno fare, sono proprio i protagonisti delle vicende. E qui viene la parte che preferisco. Che siano o meno simpatici al lettore, i personaggi creati da Adele Castellano sono reali. C’è una cosa che ho notato leggendo questo romanzo. Le donne sono molto forti, belle, intelligenti, mentre gli uomini, almeno il protagonista maschile, ha sempre un difetto fisico molto evidente che lo caratterizza. Questo particolare accresce l’empatia che il lettore prova nei loro confronti. Non ho ancora trovato un personaggio maschile affascinante come Jacopo ne Il gioco dell’inganno, se pur con il volto deturpato da una cicatrice. Le donne si assomigliano molto caratterialmente, ma anche qui devo spezzare una lancia a favore di una bravissima autrice che sa come inserire i propri personaggi in un contesto narrativo. Livia vive nell’antica Roma è forte e decisa, ma si comporta come ci si aspetterebbe per una donna della sua epoca, così come accade con tutte le altre donne che ci vengono presentate, e Sylvia non fa eccezione.

Dovevo scrivere una recensione e mi accorgo di aver divagato. Si potrebbe parlare per ore della capacità narrativa di Adele Vieri Castellano e ancora le parole non sarebbero sufficienti. Si leggono tanti romanzi con le fascette da best seller e non si avvicinano nemmeno da lontano alla maestria con cui quest’autrice scrive le sue storie. È uno spreco che i suoi libri rimangano comunque un prodotto poco conosciuto rispetto ad altri perché vi assicuro che vale davvero la pena leggerla.

Ma torniamo al romanzo!

Sylvia è una ragazza inglese di nobili origini, innamorata fin da bambina di Lord Brokenwood, amico del fratello. I due ragazzi decidono di lasciare gli agi della campagna inglese per avventurarsi nel deserto egiziano, inseguendo la loro passione per l’archeologia. Qui, purtroppo, il bel Borkenwood ha un incidente che gli fa perdere la vista. È così che lo incontra Sylvia tanti anni dopo, la vita è trascorsa, entrambi hanno imboccato strade differenti, ma c’è un sentimento che li lega, un amore che sarà capace di abbattere anche il tempo.

È risaputo che io non ami i romance, eppure mi innamoro ogni volta di uno di questi romanzi, probabilmente perché questi libri non sembrano seguire alcun cliché, nonostante il lettore capisca che la storia sarà a lieto fine, non ne fa mistero nemmeno l’autrice quando parla di quello che ama scrivere, eppure l’evolversi delle vicende è tanto appassionante che ci si accorge di voler capire come si giungerà a questo finale d’amore. Interessante il tocco sovrannaturale che l’autrice ha inserito in questo romanzo, credo che sia un tocco di grande classe che aggiunge pathos a un romanzo che già da solo è ricco di colpi di scena.

Personalmente devo confessarvi di aver amato Judith e Adam, il loro rapporto mi ha conquistata soprattutto per la differenza caratteriale fra i due personaggi. Non mancherete di sorridere quando questi due entreranno in scena!

Non credo che ci sia altro da dire, se non consigliarvi la lettura dei romanzi di quest’autrice.

Recensione a cura di Laura Bellini


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