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Recensione a: “Il ritorno di Beynul” di Jury Livorati, 0111 edizioni

Creato il 15 gennaio 2015 da Soleeluna
cover il ritorno di Beynul

La recensione del Sole e Luna Blog

Il Ritorno di Beynul è il primo capitolo di una trilogia scritta da Jury Livorati, autore che è già stato  nostro ospite in passato con il libro L’eredità. Lo ringraziamo per averci affidato anche questo nuovo libro che, va detto, è  stato semifinalista al Torneo Letterario IoScrittore 2013 – mica male, no?

La storia ha luogo in un mondo parallelo, in cui potenti guerrieri dagli incredibili poteri combattono un sistema corrotto e malvagio, a cui vogliono ribellarsi.

Tecnici e Religiosi a confronto, ognuno di essi con i propri scopi e poteri.

Beh, visto in questo modo il romanzo presenta ampi temi. Di certo ha sostanza.

Il protagonista della vicenda è Kal, un bambino di otto anni con straordinari poteri. È in grado di leggere nel pensiero, resuscitare piccoli animali, vedere oltre le pareti e molto altro ancora. È stato cresciuto dai Religiosi con la convinzione di essere il Galen-at, ovvero la reincarnazione del grande Mander. Ma il futuro gli riserverà qualcosa di inaspettato.
Non ci troviamo di fronte a un fantasy classico con draghi o altre creature soprannaturali o mitiche, ma seguiamo gli uomini e indaghiamo i loro sentimenti, le loro aspettative.

Raccontare la trama di questo romanzo senza svelare punti salienti della storia è davvero difficile, perciò vi chiediamo di accontentarvi di quello che finora vi abbiamo detto,  giusto per capire il mondo in cui vi addentrerete leggendo il libro.

C’è da dire che l’inizio del romanzo è piuttosto ostico, sembra più una lezione di storia e religione volta spiegarci il contesto del romanzo.
Il mondo creato da Livorati è complesso, necessita quindi di spiegazioni ben dettagliate, ma forse sarebbe stato meno pesante far raccontare le regole che caratterizzano il mondo in questione attraverso la voce dei protagonisti, a poco a poco, durante l’evolversi della storia, riservando così anche più curiosità nel lettore.

A dire la verità questo è l’unico neo di tutto il libro. I personaggi sono tutti ben caratterizzati, fisicamente e interiormente. Inseriti alla perfezione nel contesto narrativo, non stereotipati e mai banali. Vorremmo a tal proposito ricordare che Beynul ha solamente otto anni, e Livorati è riuscito a renderlo perfettamente credibile.

Lo stile dell’autore è semplice e diretto, le descrizioni genuine e fresche, mai pesanti e sempre utili al contesto narrativo.

I dialoghi presenti sono coerenti con i personaggi e decisamente credibili.

Questo è uno dei casi per cui l’autore è riuscito a crescere, pensiamo anche attraverso le critiche – del resto noi non lo avevamo totalmente promosso col suo precedente libro -, e a affinare la sua scrittura. Si evince dalla lettura che l’autore è migliorato, è riuscito benissimo a costruire un mondo fantastico allacciandolo comunque alla realtà.

Un romanzo fantasy che vi consigliamo di leggere!

Recensione a cura di Laura Bellini e di Dylan Berro


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