Magazine Cultura

Recensione a “Il ritratto” di Irene Milani

Creato il 01 dicembre 2015 da Soleeluna

il ritrattoUn libro di formazione , un primo contatto con il mondo della scrittura e del lettore molto ingolfato di libri e poco stimolato a leggere in quanto non educato al valore dell’immaginazione come volano di crescita cognitiva. Ho cercato prima di scrivere questo mio giudizio di capire un po’ l’autrice e qui il web mi ha aiutato. Sicuramente le valutazioni sono molto soggettive e collegate agli elementi che si vogliono mettere in evidenza.

Una storia di amore, candida, tipicamente da adolescenti negli anni di liceo (confidenze sulle prime esperienze di sesso, fidanzatini, piccoli tradimenti, ec…) il tutto scritto come se fosse una sequenza, una specie di “grande fratello” dove nessun particolare viene trascurato.

Seguiamo Isolde e Tristan, nomi che farebbero subito a pensare ad una travagliata storia di amore in quel di Verona e qualche ricordo o accenno penso che l’autrice , in cuor suo, ce l’abbia avuto.

Sopratutto Isolde la viviamo al fotogrammo, si alza, si fa la doccia, si trucca, fa colazione, va a scuola e qui vengono descritti gli sguardi a volte disattenti, a volte di interesse di  Tristan, ragazzo bello quanto misterioso.

Ecco un po’ di mistero peraltro che rimarrà tale, affianca subito questo ragazzo. Isolde è figlia della disgregazione familiare odierna, vive con i nonni a pochi kilometri da Trento, nei tranquilli paesi trentini dove la campagna è compagna , mentre la mamma con il fratellino è rimasta a Bolzano e il padre è volato a Roma ,trovando un buon lavoro. Una ragazza normale senza grilli che frequenta una nuova classe e si integra. Ma vive a contatto con la natura, può fare passeggiate nel bosco , senza che nessuno sia in ansia e anzi nella sua prima uscita si porta con sé l’occorrente per disegnare, a lei piace  questa attività. Si ferma, trova un bel paesaggio e l’ispirazione. Ne nasce un ritratto, da qui il titolo del romanzo, di un ragazzo : il suo immaginario cavaliere o comunque le sue mani hanno avuto questa abilità.

Ma ad alimentare il mistero la Milani crea il  ragazzo-ritratto. A scuola iniziata da qualche giorno un nuovo compagno di scuola, si aggrega alla classe di Isolde.  E’ Tristan , di origine tedesca, è il suo, il viso disegnato da Isolde nel bosco.

Il lettore a questo punto coltiva delle certezze: il volto, il disegno, la comparsa in classe, non può che essere che lui l’amore.

Per darvi un’idea della mia affermazione, non pregiudizievole,  nell’aver usato il termine “grande fratello” per quanto  dettaglio c’è nella scrittrice riporto dei capoversi.

“Uscita da scuola notai con piacere che la giornata era ancora più bella di quanto avevo immaginato il mattino. Omissis. Arrivata a casa mangiai in fretta il pranzo che mia nonna aveva preparato, scrissi un biglietto per informarli che sarei uscita …presi il mio blocco da disegno, la matita, la macchina digitale e la infilai nello zaino. Misi anche il libro di matematica (omissis), Uscii di casa, respirando a pieni polmoni”

Ma sarebbe troppo banale il racconto e allora l’autrice introduce il fatto che può alimentare sopratutto il prosieguo della storia e condivido con quanto ha auspicato in una intervista che questo evento  può far ipotizzare un percorso televisivo , un film per la tv.

Tristan è un nipote di un ex nazista che è stato responsabile di molte morti nel paese dove vivono i nonni di Isolde e lei, ignara fino ad allora ,scopre che il suo vero nonno è morto per causa del nonno di Tristan. Un rancore di famiglia che riaffiora quando la nonna vede, nei dintorni, il giovane Tristan che abita non lontano da loro e mette in guardia subito Isolde da un rapporto che non sia diverso da un semplice e casuale compagno di scuola. Il nonno che lei ha sempre amato non è altro che il fratello del vero nonno che si è sposato la cognata quando è rimasta vedova.

Questa vicenda insieme agli atteggiamenti contraddittori di Tristan, creeranno dubbi a Isolde, determineranno degli amori con un altro ragazzo ma , cara autrice, per quanto ci voglia trarre in inganno , siamo convinti che Tristan vincerà la sfida.

Ecco il libro si ferma alla prima sfida, tutto sommato facile ; Isolde aveva dentro il suo cuore quel volto, come suo ideale di ragazzo, ma la guerra, gli odi, le vendette ? Mi pare che ci siano i presupposti per strutturare con maggior afflato la sua voglia di raccontare la storia, vissuta.

Recensione di Stefano Pierini


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :