la recensione
Sinossi
Torino 2030.
“Incontri in maschera” è uno dei migliori punti di ritrovo per tutti coloro che abbiano voglia di incontri sensuali nella massima sicurezza e discrezione.
Per Altea, professoressa universitaria, è l’occasione ideale per liberare i propri istinti senza avviare una relazione sentimentale. La vita l’ha scottata troppe volte perché lei abbia voglia di esporre di nuovo il suo cuore.
Forse, però, un incontro che non aveva previsto le farà cambiare idea.
Forse il suo cuore è pronto ad aprirsi di nuovo.
La protagonista è Altea, una donna vicina ai 30 anni, che viene descritta come una bella donna, forte, fredda e impersonale.
È una donna in carriera che lavora sodo, meticolosa nei suoi studi e sola per sua scelta. Le vicende della sua vita passata l’hanno portata a essere cinica e a non lasciarsi andare mai veramente. Infatti ha solo un’amica con cui si confida, mentre con la sorella e la madre, nonostante l’affetto che prova per loro, non entra nei dettagli della sua vita privata.
La storia è scritta in prima persona, quindi seguiamo perfettamente il pensiero di Altea e viviamo con lei le sue avventure ed emozioni. Si parte subito con l’introduzione di questo locale particolare, dove uomini e donne si possono incontrare con la dovuta privacy e mascherando la loro identità, per vivere notti appassionate, senza nessun coinvolgimento sentimentale. A mano a mano che si procede nella lettura la protagonista svela i suoi sentimenti più profondi e affronta le delusioni da parte di uomini importanti nella sua vita, che l’hanno portata a chiudersi e a non avere fiducia in nessuno. Un incontro con Federico, che non solo il destino porta sulla sua strada, romperà questa sua decisione, suscitando dei dubbi ad Altea: forse stare da soli non è poi così bello. Purtroppo non basterà solamente la presenza di Federico a far capitolare Altea, ma un avvenimento tragico sarà il fattore scatenante del suo cambiamento, lasciando spazio a confessioni e chiarimenti.
L’autrice scrive bene, in modo scorrevole, riesce inoltre a intervallare i momenti degli incontri passionali con la vita universitaria di Altea, dove dalle parole traspira la passione di Monica per le materie classiche, per le traduzioni, saggi e libri; affascina anche la scelta dei nomi di alcuni personaggi: Altea, Amira (la sorella), Ater (il gatto), che sono nomi non comuni. I momenti descritti col gatto sono tenerissimi e ti sembra di vedere questo amico a quattro zampe nei suoi atteggiamenti felini. Non ci sono molte descrizioni di ambienti esterni, a parte una salita sulla Mole Antonelliana, vengono invece descritti nel dettaglio gli ambienti chiusi, dove si svolge la storia e molte conversazioni tra i protagonisti. Ho apprezzato come Monica Schianchi ha affrontato le scene hot, assolutamente in modo non volgare, dando il giusto equilibrio tra azioni e sensazioni, senza esagerare nei dettagli e senza farne l’argomento principale.
Devo solo fare un piccolo appunto alla scrittrice: leggendo non mi sono sentita catapultata nell’anno 2030, mi rendo conto che sono solo quindici anni, ma la storia si adatta perfettamente al presente, tutte le situazioni sono facilmente vivibili ai giorni nostri, mi piacerebbe sapere il punto di vista dell’autrice sul motivo che l’hanno portata a questa scelta.
Recensione a cura di Patrizia