La recensione
È il futuro. La razza umana è sopravvissuta al progresso che ha condotto al collasso. Risorta dalle macerie, rivive un’epoca medievale, in cui si ama la guerra e si disprezzano i popoli che hanno usanze e credenze differenti.
Due Regni divisi da sempre, Ardesia e Rosemud, si trovano a dover combattere fianco a fianco contro un nemico più forte. Questa unione, che a tutti sembra destinata a non durare a lungo, viene siglata dall’amore tra la principessa rosensin e il principe ardesiano. Un’unione che scatenerà l’ira dei conservatori e l’ardore di chi, per amore, è disposto a sacrificare tutto.
La grazia dell’acqua è uno di quei romanzi che cominci a leggere, senza sapere cosa aspettarti, e dopo qualche pagina ti rendi conto che non potevi farne a meno.
Le imprecisioni, gli errori e i punti deboli della trama passano inosservati, perché quella che Rossella Padovano ha scritto è davvero una bella storia. Per gli spiriti romantici, per gli appasionati del genere fantasy, per chi è pronto a immaginare un’epoca futura, lontana da quella a cui la fantascienza ci ha abituati.
Non mi ha coinvolta, mi ha lettaralmente rapita!
La tensione resta alta, assopita a tratti da piccoli attimi di romanticismo che ti fanno battere il cuore. Poco credibile la facilità con cui i due popoli rivali abbattono i confini, ma bellissime le situazioni che l’autrice fa nascere da questo improbabile atto di rivoluzione.
Adoro i personaggi, dal più buono al più temibile. Cuori tenebrosi che amano e animi gentili capaci di commettere errori irrimediabili. Appartenenti a realtà inventate, ma così imperfetti, nella loro umanità, che è difficile accettare la loro inesistenza.
L’autrice affronta molte tematiche, intrecciando scene che non sono mai banali. Intorno ai protagonisti si muove un esercito e piccole comparse, le cui scelte sono fondamentali a determinare il destino di tutti. Anche un dialogo tra due servi è essenziale allo sviluppo della trama.
Ridondante in alcuni passaggi, ma mai noioso. È una lettura abbastanza scorrevole nel complesso. Per mio gusto personale, avrei preferito meno spazio dedicato alle dinamiche amorose tra i due sfortunati amanti. Udienz, e incontri segreti che si concludono con un accordo di fidanzamento. Una fase essenziale, che forse si è dilungata troppo.
Coraggiosa la scelta dell’autrice di ambientare una storia così complessa in un futuro medievale. Peccato non abbia avuto altrettanto coraggio nell’osare qualcosa di più. Tolta qualche imprecazione tipicamente moderna, il linguaggio è retrogrado e superato, persino per un futuro in cui il genere umano è costretto a ricominciare dal nulla. È mancato quel legame, tra ciò che è stato e il futuro. Troppo passato è stato cancellato senza lasciare traccia.
Con un editing più attento, questo romanzo avrebbe raggiunto senza difficoltà le cinque stelle.
Angela Gagliano
16 Novembre 2015