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Recensione a “La schiava dei Tudor” di Isabella Izzo

Creato il 24 settembre 2015 da Soleeluna

downloadSiamo nel 1520 e una schiava di nome Dayla confessa al Priore il travagliato viaggio che l’ha condotta sin lì, nell’abbazia di Whitby, nel Nord dell’Inghilterra, in attesa di essere venduta ai suoi nuovi padroni. Dayla è stata vittima di un percorso fatto di violenza, ha visto morire davanti ai suoi occhi la sua famiglia, impotente di poter fare alcunché, ha assistito a violenze atroci e ha dentro sé profonde cicatrici nell’anima. Sarà solo grazie alla bontà del Priore che Dayla avrà la possibilità di cambiare il proprio destino.

Vestita da ragazzo inizierà la sua nuova vita lavorando nell’abbazia, dove incontrerà persone che segneranno il suo futuro.

Cosa dire di questo romanzo? Ho desiderato leggerlo per molto tempo, prima di comprarlo. L’ho corteggiato e avevo grandi aspettative nei suoi confronti. Confesso di essermi trovata spiazzata all’inizio, perché il titolo può trarre in inganno. Mi aspettavo una storia sui Tudor, invece mi sono ritrovata a leggere tutt’altro. E questo mi ha permesso di apprezzare ancora di più le complicate vicende che Isabella Izzo ci racconta.

La trama è davvero originale, Dayla un personaggio che conquista il lettore fin dalle prime pagine e il finale di questo romanzo è a dir poco sorprendente. Insomma gli ingredienti per rendere questo romanzo una lettura indimenticabile ci sono tutti e l’autrice dipana la trama con una penna abile a tenere alta l’attenzione del lettore.

La scrittura dell’autrice è fluida e scorrevole, nonostante il romanzo sia piuttosto lungo, si legge molto velocemente. Forse alcune parti potevano essere alleggerite, ma non ci sono comunque tempi morti che annoiano il lettore. Molto attente le descrizioni degli ambienti, si ha spesso la sensazione di vivere per le strade che l’autrice ci mostra, nei sotterranei dell’abbazia con i suoi segreti da svelare. I personaggi sono tutti ben caratterizzati. Unica pecca, secondo il mio punto di vista, è che questi personaggi, dall’essere molto ben inseriti nel contesto narrativo, passano a volte ad avere comportamenti troppo moderni. Il romanzo è di ambientazione storica e, come tale, dovrebbe rispettare un pochino di più i comportamenti dell’epoca. Questo è però il mio punto di vista riguardo a ciò che parla di storia, perché molti lettori preferiscono invece proprio questo approccio più modernizzato dei personaggi anche se si parla del 1500!

Aggiungo che questo difetto non ha guastato il piacere di leggere queste pagine perché troppi sono gli intrighi, troppi i misteri da svelare, perché si possa perdere attenzione per l’evolversi delle vicende.

Una lettura consigliata!

Recensione a cura di Laura Bellini


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