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Recensione a: “Le sottili crudeltà dell’amore” di Francesca Napoli

Creato il 23 maggio 2015 da Soleeluna

11259694_437060119804505_8321710638753661335_nCos’è l’amore? Questo ci domanda l’autrice a inizio libro e ognuno di noi non potrà fare a meno di dare una propria risposta perché, quante volte ci siamo chiesti cosa sia e come sia regolato questo sentimento?

L’amore è passione, desiderio, bisogno dell’altro. È un insieme di elementi che dovrebbero rendere la nostra vita migliore, ma come ci insegnano i fatti di cronaca, purtroppo non è sempre così perché esiste anche un’altra forma dell’amore, non quella che ci rende sorridenti e pronti a vedere il bello in ogni cosa, ma una forma malata che ci mostra cose che spesso non esistono. Un sentimento che ci rende ciechi e che avvelena il nostro cuore.

Adele si trasferisce a Milano con il sogno di diventare un affermato avvocato civilista. Qui incontra Anita, una donna più grande di lei che la tratta da subito con calore. L’amicizia che lega le due donne però è purtroppo destinata a non avere un futuro. Adele, invitata dall’amica a un party a casa sua, incontra l’uomo che frequenta da ormai sei mesi. Il suo mondo si sgretola in un istante. Quella che aveva creduto fosse una relazione duratura, mostra invece di non essere altro che un mare di bugie.

Adele, ricoverata in ospedale dopo aver avuto un incidente al ritorno dalla festa di Anita, riceve un pacco. Al suo interno una rosa appassita, una fotografia che la ritrae insieme a Federico e tre parole: io ti osservo.

Da questo momento ha inizio l’incubo della nostra giovane protagonista. Qualcuno vuole vederla soffrire, uno stalker pronto a tutto pur di allontanarla da Federico.

Francesca Napoli costruisce un romanzo che non si discosta completamente dai temi che ha trattato nel suo primo libro. I disturbi psichici restano il perno della storia. Malattie subdole che portano le persone ad agire in maniera convulsa senza pensare alle conseguenze delle loro azioni. Adele è una ragazza fragile che mal sopporta queste pressioni, eppure è anche determinata a venirne fuori. Accanto a lei troviamo quello che, a mio avviso, è il personaggio più bello di tutto il romanzo, Marco. Lui le sta vicino, la supporta e si capisce subito che il suo sentimento nei confronti della protagonista non è solo di una forte amicizia.

In questo romanzo si parte leggendo una trama che sembra già scritta, ci si aspetta di scoprire in che maniera Francesca l’avrà sviluppata, invece a un certo punto vi renderete conto che l’autrice vi ha condotti lungo una nuova strada che non vi sarete nemmeno accorti di imboccare. È stupefacente come, nei suoi romanzi, Francesca colpisca il lettore con colpi di scena inaspettati che cambiano il corso degli eventi.

Quello che esce non è solo un romanzo d’amore, ma anche di crescita. Non solo per Adele che capirà finalmente il vero significato di questa parola, ma anche per Anita. Una donna vittima di un marito infedele che riesce a riprendere in mano il proprio destino scegliendo se stessa e la sua felicità.

Lo stalker è il cattivo della storia. Posso parlarvi poco di questo personaggio per non svelarvi nulla, vi dico solamente che Francesca ha costruito una personalità complessa, mostrandoci come l’amore sbagliato, che poi amore non è più, può rovinare molte esistenze.

Anche questa volta le ambientazioni che ci vengono descritte sono minimali. I luoghi sono per lo più chiusi, le vicende si sviluppano soprattutto nelle case dei personaggi. Questa scelta dell’autrice, già fatta ne “L’inquietante urlo del silenzio” fa vivere al lettore un senso di claustrofobia, amplificando il pathos della storia.

L’amore malato che ci presenta Francesca in questo libro, non è solo quello che porta all’omicidio o ad atti di violenza, ma anche quello perpetrato spesso da le persone che ci stanno accanto e delle quali ci fidiamo. anche questi amori sono dannosi e dolorosi se non vengono vissuti con la consapevolezza che amare è rispettarsi ogni giorno della propria vita.

Un romanzo che ci racconta la speranza di poter uscire indenni anche da rapporti sbagliati. Il cuore, come sappiamo, è un muscolo forte, in grado di ricomporsi anche quando ci sembra spezzato.


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