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Recensione A Natale mi sposo

Da Sky9085

Recensione A Natale mi sposoLa storia ruota attorno alle vicende della famiglia composta da Nancy Brilli e Vincenzo Salemme, genitori della giovane Chris, promessa sposa del facoltoso figlio di un ricco banchiere. Si tratta di un matrimonio combinato per riuscire a risollevare le sorti economiche della squattrinata famiglia della ragazza. Il matrimonio si svolgerà a St Moritz e ad organizzarlo ci sono la Luminosa già conosciuta in “La fidanzata di papà” e Elisabetta Canalis che, a causa di uno scambio di persona, coinvolgono per il servizio catering il bifolco Gustavo Godendo(Massimo Boldi), proprietario del ristorante “La parolaccia”, aiutato dal figlio Fabio(Jacopo Sarno), affascinante ex della sposa, da Salvi, nonchè dal lavapiatti Massimo Ceccherini, e capitanati dalla loro mascotte, il porcellino d’India Gualtiero.

Dal momento del loro arrivo si scateneranno una serie di imprevisti che annienteranno il matrimonio dei malcapitati… I richiami a “La fidanzata di papà” sono evidenti, come evidenti sono anche gli sforzi fatti per alleggerire il film da tutti quei fronzoli che avevano reso poco avvincente la visione precedente. Ci si ritrova sempre di fronte a due giovani alle prese con un matrimonio ostacolato dal terzo incomodo, sebbene la causa scatenante questa volta non sia un figlio in arrivo ma il denaro. Il cast marca ulteriormente il confronto, con un Salvi fermo nella propria interpretazione di giovane coatto, raffigurante un italiano totalmente privo di cultura, fiero della propria ignoranza, principale causa di snobismo da parte delle altre nazioni, specie da quelle più nordiche.

Come al solito si ricorre alla risata bonaria attraverso l’uso di un linguaggio sgrammaticato e ricco di doppi sensi. Massimo Boldi propone le sue consuete espressioni comiche che lo caratterizzano (tipo l’attacco cardiaco) che da decenni si ripetono in questo genere di film. Sono i giovani artisti del cast a riuscire ad apportare un’ondata di freschezza al film.

Riescono a far sorridere le gag di Massimo Ceccherini, talmente impegnato a sedurre le donne attempate che, ormai con un piede nella fossa, sono molto più propense a lanciarsi in giochi erotici con lui, da arrivare a ignorare totalmente le avances della Canalis, la cui interpretazione è sufficiente.

Il finale è a dir poco scontato e già scritto sin dalla prima scena, ma si sa che chi ama questi film è interessato a farsi qualche risata e non a rimanere in suspance.Molto buona è la scelta delle musiche come, d’altronde, in tutti i film del genere.

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