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Recensione: "a piedi nudi nell'erba"

Da Blake16 @Blake_165
"A piedi nudi nell'erba" di Susan Mallery:
Una donna all'apparenza forte, nasconde spesso insicurezze e ferite che la rendono inquieta. E non sempre tornare a casa significa conquistare la pace, soprattutto se lo scenario che troviamo ad accoglierci è il più lontano possibile da quello che ci eravamo immaginati. Quando Michelle Sanderson arriva al Blackberry Island Inn per proseguire l'attività di Bed and

COVER ORIGINALE

Breakfast di sua madre, scopre che la casa è sotto ipoteca e ci vive anche la sua ex migliore amica, Carly Williams. Il suo primo istinto è cacciarla il più in fretta possibile, ma le circostanze costringono le due donne a collaborare nella gestione dell'albergo. Tra scontri, incontri e ammissioni di colpa, Michelle avrà modo di fare i conti con se stessa, imparando a sentirsi di nuovo a casa, liberandosi dai fantasmi del passato per camminare di nuovo a piedi nudi nell'erba. Cosa penso:  Perché ho dato un punteggio così alto a un libro che all’apparenza non sembrerebbe niente di che?
L’ultima cosa che mi sarei aspettata da questo romanzo era l’impatto emotivo che avrebbe avuto su di me.
Pensavo di leggere il solito romanzetto banale da classe Harmony, un libro che nonostante la sua consistenza me lo sarei trascinato per giorni, tediata più che mai da una trama inconsistente piena di baggianate da libretti da quattro soldi.
Ma sin’ dalle primissime pagine mi sono accorta di avere tra le mani un piccolo scrigno che, se pur nella sua semplicità di parole (semplici e non pompose), di trama (niente di speciale o di ricercato) e di personaggi (più che reali e veri), racchiudeva in sé un vero e proprio tesoro che mi ha arricchito, dandomi la fiducia e la forza di affrontare difficoltà presenti e future.
L’amicizia è il fulcro del romanzo.
L’amicizia vista sotto ogni punto di vista: l’amicizia che ti arricchisce, l’amicizia che non ti fa male, l’amicizia che fa più male di un pugno nello stomaco, l’amicizia che viene tradita, spezzata, e poi se è vera, l’amicizia che viene ritrovata, risanata e che diviene più forte che mai.
E partendo da questo sentimento, poi l’autrice costruisce la sua storia o meglio la storia di due ex migliori amiche: Michelle Sanderson, una veterana dell’esercito degli Stati Uniti che dopo dieci anni ritorna a casa, a Blackberry Island, a guarire dalle sue ferite... del corpo, ma soprattutto dell’anima, e Carly Williams, una ragazza madre, che ha convissuto negli ultimi anni con le conseguenze dei suoi errori.
Michelle e Carly, nonostante le loro divergenze e nonostante il passato travagliato che hanno condiviso e che poi ha portato alla rottura definitiva della loro amicizia, si vedono costrette a collaborare per risollevare le sorti del Blackberry Island Inn, il B&B di famiglia di Michelle, sull’orlo della bancarotta a causa di pessimi investimenti.
Chi mi ha colpita maggiormente di questo romanzo è il personaggio di Michelle: “una donna all’apparenza forte ma che in realtà nasconde insicurezze e ferite che la rendono inquieta” e fragile più che mai.
Al suo arrivo sull’isola Michelle è sull’orlo del baratro, rischia di spezzarsi da un momento all’altro e nel momento in cui la sua forza di volontà viene totalmente meno ecco che l’aiuto le arriva da due parti diverse e inaspettate: da Carly, che nonostante tutti i problemi che hanno avuto, prova ancora un affetto profondo per Michelle, e da un randagio, poi ribattezzato dalla stessa Michelle Chance - possibilità, opportunità - picchiato e bastonato fino ad annullarne totalmente la personalità.
Entrambe le figure tendono di spronare Michelle ad andare avanti, a non arrendersi e a chiedere aiuto.
E se Carly sarà il suo sostegno morale, Chance sarà la sua stampella, il suo sostegno fisico, il suo specchio, lo specchio della sua anima spezzata.
Ecco, questo è stato il momento in cui una “folla” di emozioni ha preso in me il sopravvento: Michelle e Chance si guariranno a vicenda, assieme inizieranno a prendere nuovamente fiducia nel mondo, a non abbandonarsi a se stessi… a non arrendersi.
Ci sono state delle parti veramente strazianti in cui ho pianto come una fontana, momenti in cui dovevo chiudere veramente il libro per le emozioni che mi suscitava…
Se pur sin dall’inizio mi ero ricreduta su A piedi nudi nell’erba, solo in quei momenti ho veramente realizzato che avevo sottovalutato questo romanzo e la bravura dell’autrice.
A piedi nudi nell’erba è un romanzo che parla sì di amicizia, ma anche di forza e coraggio, di seconde possibilità, di “chance”.
Ecco perché ho dato il massimo del punteggio.
Il romanzo all’apparenza è semplice, con personaggi semplici ma non banali, con dialoghi semplici ma non elementari ma, man mano che si scava affondo, che si procede con la lettura si capisce che in realtà di semplice non ha niente… soprattutto a livello emotivo.
Penso che ogni romanzo adotti un linguaggio diverso che cambia da lettore a lettore…
Ed è qua che voglio arrivare…
CONSIGLIARE o NON CONSIGLIARE?
Non so se qualcun altro, leggendo questo romanzo, possa avere le mie stesse emozioni/reazioni.
Questo è qualcosa di totalmente soggettivo…
Io ho detto la mia, ma vi consiglio di leggere altre recensioni, altri pareri e poi solo all’ora decidere se vale la pena di leggerlo o meno.
L'ho letto il... 20 Gennaio 2013GIUDIZIO:


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