Finalmente riprendiamo con le recensioni! Abbiamo trascorso un’estate ricca di novità, e ora siamo pronti per tornare a parlare del mondo degli scrittori emergenti! Oggi vi parleremo del romando di Luca Tom Bilotta, che attende la recensione da un bel po’ di tempo. Nonostante il ritardo, non manchiamo alla nostra promessa e stasera vi raccontiamo le nostre impressioni sul suo libro, Biografia arancio sangue.
Il corpo nudo di un uomo viene trovato nel bagagliaio di una vettura, nel parcheggio di un fast food. Il cadavere presenta diciannove pugnalate al cuore. Ѐ da quest’omicidio che prende il via il romanzo “Biografia arancio sangue” di Luca Tom Bilotta. Una vicenda che si dipana fra Milano e San Francisco, il cui protagonista è Joe Brigati, giovane giornalista di cronaca nera che si troverà, suo malgrado, coinvolto in una tresca governativa che ha a che fare con le case farmaceutiche.
Joe è un “detective” un po’ anomalo, in quanto non ha nulla a che fare con la polizia. Tuttavia ha fiuto. Niente di nuovo sotto il profilo psicologico del protagonista; come in molti noir, infatti, Joe è depresso, fuma e beve, non ama la violenza e le armi.
Il nostro protagonista cercherà, prima di combattere con i veri antagonisti del romanzo, di affrontare la lotta contro l’abusivismo delle grande case farmaceutiche. Cosa c’è dietro tanta sperimentazione? A pensarci bene, ciò che “romanza” Bilotta mette un po’ i brividi, perché ognuno di noi, inconsapevolmente potrebbe ritrovarsi a essere cavia delle multinazionali.
La narrazione è in terza persona quando ci vengono descritti gli omicidi, mentre si sposta in prima quando si tratta di Joe e della sua biografia. Il ritmo, molto lento nella prima parte, si fa più incalzante mano a mano che le pagine proseguono.
I personaggi sono ben costruiti e inseriti nel contesto narrativo.
Joe, così come il suo antagonista, avranno una crescita nel corso delle vicende e questo rende una buona introspezione psicologica dei personaggi.
L’epilogo non è scontato come sembrerebbe all’inizio; sicuramente un buon punto di forza di questo romanzo.
L’autore ci ha svelato che questo romanzo è il primo che andrà a comporre una trilogia, con uno schema ben preciso. Vi consigliamo di leggerlo, soprattutto se amate il genere di libri in cui gli omicidi si intrecciano con piani ben più grandi a livello internazionale.
Recensione a cura di Laura Bellini e Dylan Berro