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La Natale-mania è uno dei certificati fenomeni invernali di diffusione globale.
A secoli e secoli dalla nascita del mito di Babbo Natale, nel 2014, è ancora un fiorire di pellicole che hanno come protagonista il vecchio canuto dispensatore di doni per i bambini meritevoli e che fanno regolarmente incetta di discreti incassi, soprattutto nell’Europa del Nord.
In pratica, sono progetti dal successo assicurato nel mercato occidentale. Un esempio di questo è Miracolo a Natale che si è classificato al dodicesimo posto nei box office tedeschi ed è salito fino al settimo posto nella terza settimana, con più di 272.000 spettatori.
Ispirato al libro omonimo di Cornelia Funke, distribuito dalla Constantin Film nelle sale di matrice germanica, Miracolo a Natale è la storia di Julebukk, ultimo e giovanissimo superstite di una discendenza di Babbi Natale, che fugge nel mondo degli umani per non piegarsi alla volontà di Waldemar Wilhelm Wichteltod, un oscuro Santa Claus che ha sottomesso tutti gli altri suoi colleghi, gli angeli, le renne e persino gli elfi, ignorando anche le letterine dei desideri dei bimbi di tutto il mondo, per esaudire solo e unicamente ciò che gli adulti vorrebbero per i loro figli. Julebukk, con l’aiuto dell’unica renna volante ancora in vita, di due elfi e due angeli, ma soprattutto di due bambini, spera di ribaltare la situazione a suo favore e riprendersi il posto che gli spetta, portandolo via all’usurpatore.
Una trama piuttosto fitta ma non troppo complicata è una piacevole boccata d’aria natalizia in mezzo alla mostruosa realtà in cui viviamo.
Supertedesco, il film seduce e si impone ai più piccoli – i primi spettatori che assorbiscono una storia con il cuore e con molto cervello – per i momenti divertenti e per il taglio decisamente moderno della storia, supportata da buoni effetti speciali e da caratteri ottimamente delineati in fase di sceneggiatura.
Importante il messaggio finale: nonostante tutto, avere sempre fiducia nel prossimo e tanta speranza, malgrado il mondo sia ormai fatto di disoccupazione, ignobili egoismi, deliranti meschinerie, famiglie sfasciate e beffe dei bulli.
Fabio Secchi Frau