La camminata in slow motion mi ha fatta quasi soffocare per le risate.Tra Jarvis che ha dimenticato dove ha parcheggiato la macchina, Rose che infila i guanti, e, ovviamente, il dottor Samberly che inciampa e quasi cade, è un miracolo che l’operazione sia stata un successo. A parte il piccolo dettaglio di Peggy che quasi ci restava secca, ovviamente.
Ammetto che a questo punto lo show è stato, come dire, particolarmente irrealistico? Chiunque non fosse il protagonista di una serie tv sarebbe probabilmente morto prima di arrivare a casa di Violet, con una ferita del genere. Una sbarra di ferro è andata dritta attraverso il corpo di Peggy. Ripeto: Peggy è stata infilzata. CApisco ancora il non chiamare un’ambulanza per timore di beccare medici al soldo del consiglio (ma il Consiglio neanche sa di Whitney!) ma perché la SSR non ha i propri medici di emergenza a portata di mano? Violet è stata fantastica (poveraccia, comincia a piacermi, sicuro che a breve le capiti qualcosa), ma lei è un’infermiera, non sono un medico. La cosa non ha molto senso... Peggy si riprende con acqua bollita e fasciature?
Chiuderò un occhio su questo (vabbe’, tutti e due) perché finalmente abbiamo una gioia: Daniel è disperato all’idea di perdere Peggy, loro sono adorabili insieme e anche Violet si rende conto dell’amore che il suo fidanzato prova per la collega. Matrimonio annullato? Speriamo! E Jason (come sono cinica, oggi) si è tolto dalle scatole, per il momento. Non prima di aver pronunciato la tipica frase porta-sfiga “ho delle informazioni da darti, ma te le dirò dopo”. Se non è chiamarsela, la sfortuna, un comportamento simile.
Intanto Whitney Frost spaventa il marito (che cerca di radunare il Consiglio) e Hugh Jones non sembra essersi accorto di aver perso quello che ha nei pantaloni (cioè, la chiave per la base in cui tiene le bombe, ovviamente). Ma non dovrebbe starci un po’ più attento? Suppongo che noterà almeno la sparizione delle bombe. Comunque la scena del furto con le ripetute cancellazioni di memoria mi ha fatta sì ridacchiare, ma non è stata uno dei momenti migliori della serie (direi che si è teso un po’ troppo verso il demenziale).
La trama comincia a muoversi e abbiamo anche avuto il tradizionale episodio di confronto eroina/villain, come nella scorsa stagione. Ma se l’anno scorso Dottie avrebbe anche potuto essere una ragazzina normale, ed era stato l’ambiente circostante a temprarla, sfruttando le sue potenzialità fino a renderla quasi sovrumana, quest’anno Agnes è una ragazzina che è sempre stata diversa, un genio, e che la società avrebbe voluto fosse una semplice ragazzina bionda, carina e sorridente. Peggy è stata incoraggiata dal fratello ed evidentemente non boicottata dai genitori, Agnes invece ha dovuto imparare a contare solo su sé stessa e, in particolare, su ciò che di lei interessava agli altri: l’aspetto. Non stupisce che rinunci all’offerta di essere “aggiustata”: non crede di avere qualcosa che non vada, anzi, per la prima volta è potente, senza bisogno di dover sfruttare il potere di un uomo affascinandolo con moine varie. Per lei è una liberazione e io non riesco a odiarla o a sperare che venga sconfitta. Ovviamente, non vorrei neanche che avesse successo. La dura vita della telespettatrice, sigh!
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