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Recensione: Aidan di Laura Rocca

Creato il 06 gennaio 2016 da Coilibriinparadiso @daliciampa

Ringrazio Laura Rocca per avermi permesso anche questa volta di recensire una sua creazione e vi lascio a quello che ne è venuto fuori, sperando che anche voi leghiste questa saga <3"><3"><3

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  • Titolo: Aidan (Le cronistorie degli elementi #0.1)

  • Autore: Laura Rocca

  • Casa Editrice: Self Publisher
  • Data pubblicazione: 4 Dicembre 2015
  • Pagine: 158
  • Genere: Urban Fantasy; Romantico
  • Trama: Il fuoco è il mio elemento, la rabbia verso i miei nemici quello che mi spinge ad andare avanti, il coraggio ciò che fa di me uno dei guerrieri più forti tra i custodi degli elementi. 
    Non ho paura del dolore, ne ho già conosciuto troppo; non temo la morte, è già venuta a farmi visita molti anni fa e non mi ha avuto per un soffio; il mio cuore è di ghiaccio e nulla lo ha mai scalfito. 
    Poi è arrivata lei. 
    Ho percepito emozioni che non conoscevo, provato sentimenti di cui non sapevo l’esistenza; sono cambiato. Allora mi è stato portato via tutto. Di nuovo. 
    Come potrò vivere per sempre sapendo che non sarò mai degno dell’unica persona che abbia mai amato?

Opinione personale:

Aidan prima che un libro, è un personaggio. Un super personaggio a dirla tutta, uno di quelli di cui ti innamori, come il Sirius Black di Harry Potter. E quindi mi trovo in difficoltà a iniziare questa recensione, perché non so dove volgere l’attenzione. 

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Di vicende nuove ce ne sono poche: i tempi e i luoghi sonogli stessi del primo capitolo della saga, Il mondo che non vedi; ciò che cambia è il punto di vista che è quello di Aidan e non più quello di Celine. Fanno eccezione quindi momenti in cui lei non è presente. Perciò vi consiglio di leggere trama e recensione dell’altro capitolo.

L’amore ti cambia Aidan. Quando conoscerai quell’unica persona per cui vale la pena anche morire lo capirai, lo sentirai in ogni fibra del tuo essere, è un sentimento sconvolgente.

Non ho una storia da commentare, perché come mi aveva conquistata la volta scorsa, con la sua originalità e il mondo meraviglioso che andava a costruire, non è stata da meno in queste vesti maschili: ho apprezzato il fatto di poterla rileggere e allo stesso tempo di conoscere cose nuove, di capire meglio e anche di rispolverare dettagli un po’ sbiaditi. La scelta di procedere quasi a spezzoni, ma in modo armonico è perfetta: forse non tutti i lettori avrebbero apprezzato un excursus della storia per intero, seppure l’aria di novità si sente.

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Ciò che posso commentare, in modo totalmente positivo, è come l’autrice è riuscita a calarsi nel personaggio: ha creato un modo perfetto di approcciarsi alle cose del suo mondo, diversissimo da quello di Celine, e perciò ancora più verosimile, dal momento che è lui ad essere da sempre e totalmente immerso in quel mondo; ha fatto poi percepire quel cambiamento, evoluzione del personaggio, in tutto il suo spessore, grazie alle sensazioni dirette di Aidan. 

Era un incontro faccia  a faccia con il destino, una rivelazione; era scoprire tutto insieme il valore del silenzio di un sorriso, il riconoscimento di quel volto unico, l’attimo infinito di uno sguardo e il rumore di un cuore che batte sordo

Ho più volte detto che non apprezzo le storie in cui l’attenzione è totalmente focalizzata su due innamorati, tralasciando tutto il resto: l’ambientazione, la cornice di personaggi e situazioni. Nel primo capitolo della saga, la storia d’amore dei due (non so se questo sia uno spoiler ma credo di no, data la trama), era sì fondamentale, ma anche ben inserita in tutto ciò che Celine scopriva per la prima volta. Qui invece è l’argomento principale è proprio l’amore fresco, nuovo, tra i due. Eppure è perfetto così: perché la cornice, la complessità del mondo creato, rimane invariata, pur nel suo rimodellarsi sotto lo sguardo esperto di Aidan. Rappresenta un

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incontro, un connubio tra azione e riflessione, ponendo al centro tutte le sfaccettature dei sentimenti del personaggio.
Bello, nell’idea e nella stesura: mette voglia di leggere ancora, di attendere con ansia, di scoprire di più (dato il finale). Volevo aggiungere che nel presentarvi il libro avevo consigliato anche a chi non avesse letto Il mondo che non vedi, di cominciare con questo, per farsi un’idea. Dopo averlo letto, però, mi rendo conto che non sarebbe fattibile, perché è molto frammentario: offre un punto di vista che va a completare, ma che non spiega abbastanza.
A quelli che hanno già letto, invece, dico di approfittare di queste pagine: le troverete preziose e affascinanti, come il personaggio di cui porta il nome, scommetto!

Gli occhi di Celine erano la testimonianza del bacio perfetto. I gesti mentono, le parole anche, la paura ti può fermare, il coraggio mancare, le azioni ingannare, ma gli occhi non deludono mai. Puoi leggerlo nelle iridi di chi hai di fronte l’attimo prima del bacio: loro te lo svelano, t’implorano di far combaciare quelle due metà perfette.

Il mio voto:

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L’autrice:
Laura Rocca: ha 35 anni. Dal 2005 al 2011 ha curato un blog in cui raccontava con ironia e sarcasmo le sue vicissitudini lavorative. Nel 2013 ha iniziato la stesura del suo primo romanzo, autopubblicato e primo capitolo di una saga: Il mondo che non vedi, Le cronistorie degli elementi #1. Dal Gennaio 2015 gestisce un blog in cui scrive racconti sull’epoca vittoriana. 


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