Oggi pubblichiamo una recensione scritta sull’onda dell’entusiasmo lo scorso agosto durante il festival del film di Locarno. Una pellicola che speravamo ci facesse compagnia al rientro dalla vacanze (estive) e che invece ci accompagnerà al Natale
Sei giovane, un enfat prodige, scrivi per diletto e mentre il tuo primo romanzo balza agli onori della cronaca come caso letterario, tu divieni lo zimbello della scuola. Per il mondo sei un fenomeno, per i compagni di classe lo sfigato. Una gioventù poco normale e da dimenticare, una età adulta memorabile nel completo agio, sino al giorno in cui ti viene il tanto temuto blocco dello scrittore.
L’aspettativa è molto alta e fondamentalmente te la stai facendo sotto, quindi ti rifugi nel mondo dei sogni che riesce a fare il miracolo: più lo popoli di belle ragazze e di divertenti avventure più le idee sgorgano senza sosta e alla mattina la penna scorre veloce sui fogli. La prima notte, la seconda e via così sino al giorno in cui prende forma un vero e proprio romanzo dedicato a chi ti tiene compagnia mentre sei tra le braccia di Morfeo. Ruby è bella, intelligente, ironica, intrigante, con lei tutto va alla grande sino a quando questa splendida donna si materialzza nel soggiorno di casa, a questo punto credi che lo psicologo non sia più sufficiente: sei definitivamente uscito di senno!
© Festival del film Locarno
Si apre così la delicata e sagace commedia presentata a Locarno in piazza Grande durante il primo fine settimana di Festival. Meno roboante di “Magic Mike”, con cui ha condiviso lo schermo e gli applausi quella sera, fine ed accurata, questa storia romantica non ci mostra alcun lembo di pelle, non ammicca, ma ci fa anch’essa sognare… in altro modo
E’ una favola, con personaggi che dalla carta emergono e diventano parte della nostra vita prima di venire (forse) rispediti da dove sono venuti. L’idea non è nuova, ma la realizzazione si, perché la fervida immaginazione del nostro Calvin cancella e riscrive i paragrafi della propria vita in tempo reale.
© Festival del film Locarno
Nata dall’estro di coloro che ci hanno regalato “LIttle Miss Sunshine” e grazie ad un cast istrionico (la coppia Bening – Banderas fa faville) che deve essersi divertito un bel po’ nel plasmare i propri personaggi, tutti specchio di forti personalità, Ruby Sparks ridendo e scherzando, senza mai allontanarsi dal mondo reale a favore della tanto di moda fantascienza, ci pone di fronte gli ostici problemi delle coppie della nostra epoca – l’idealizzazione del partner, il voler controllare tutto e tutti, la sindrome di Peter Pan, i disagi, le ansie e le psicosi tutte moderne – senza mai incupire la commedia. Nessun dramma esistenziale, nessuna lezione di vita, nessuna virata nel territorio sdolcinato, solo tanta delicatezza ed ironia.
Il film funziona, è coerente, con la sua (un po’) folle storia riesce comunque a recapitarci il messaggio: si deve crescere ed imparare ad accettare che è la vita a decidere, non siamo noi gli architetti di questo mondo. Solo allora saremo aperti abbastanza per affrontare il sentimento che impone maggiori compromessi nella quotidianità. Ed è ironico che tutto questo sia sgorgato dalla penna di Zoe Kazan, un giovane e promettente talento che non ha ancora raggiunto i trent’anni! Voto: 7