Titolo: Apocalisse a domicilio
Autore: Matteo B. Bianchi
Editore: Marsilio
ISBN: 978-8831707251
Num. Pagine: 239
Prezzo: 18,00€
Voto:
Trama:
A cosa dobbiamo credere e a cosa no? E ciò in cui crediamo condiziona la nostra quotidianità? Un giovane autore televisivo milanese, omosessuale e single, immerso nella routine massacrante del mondo dello spettacolo, riceve la predizione che nessuno vorrebbe mai: una sensitiva – tramite il fratello gli pronostica due mesi di vita. E questa l’apocalisse recapitata a domicilio al protagonista di questa vicenda: pur non sapendo se credere davvero alla profezia, una domanda comincia a ronzargli insistente nella testa: se fosse vera, cosa potrebbe fare nel tempo che gli resta per dare un senso alla propria esistenza? La risposta prova a trovarla intraprendendo un viaggio sentimentale a ritroso tra Roma, la Sardegna, San Francisco, nel tentativo di ritrovare i grandi amori del suo passato. Nel suo nuovo romanzo, coinvolgente e maturo, divertente e catastrofico, Matteo B. Bianchi narra una storia che mette un uomo di fronte ai sospesi della propria vita, di fronte all’amore nelle sue diverse e antitetiche declinazioni, di fronte alle domande che, persi nei nostri spicchi di realtà, preferiamo non farci. Con la sua scrittura incalzante e personaggi vivi e pulsanti, B. Bianchi racconta l’epica quotidiana, perché ogni apocalisse, per quanto privata e piccola, si nasconde nelle pieghe di ogni giorno.
Recensione:
Matteo B. Bianchi mi frega sempre.
Leggo la trama di un suo romanzo, mi dico che è carina ma nulla di speciale, me lo leggo e scopro che vorrei rileggerlo daccapo due o tre volte, tanto per sciogliermi di nuovo nell’assoluta bellezza del libro.
Voi cosa fareste se veniste a sapere da fonti più o meno certe che in una data precisa morirete? Ignorereste il monito e continuereste la vostra vita in barba alle profezie farlocche? Vi lascereste prendere dallo sconforto e dall’ansia? Per non correre il rischio, cerchereste di riprendere in mano alcuni fili che avete lasciato in sospeso? Cerchereste le persone che vi hanno fatto battere il cuore?
Questo è proprio ciò che fa il nostro protagonista: prendere le ferie e intraprendere un viaggio per incontrare i suoi passati amori, per chiedere l’ultimo briciola prima che – davvero? – se ne vada da questa Terra.
L’ho amato. L’ho amato perché la storia è intensa ma leggera, stravagante ma presa sul serio, tragica e dolce, emozionante come solo Bianchi riesce a renderla.
Lo stile è scorrevole, giovanile, non scade mai nel banale o nel raffazzonato, è personale e coinvolgente, aiuta il lettore a immedesimarsi e a guardare con gli occhi del personaggio fino a tremare con lui, quasi fino a farvi innamorare delle sue stesse vecchie – non forse tutte – fiamme. Un percorso divertente e delicato sul desiderio di trovare un momento di felicità che valga l’intera esistenza, un apoteosi che possa bastare e che chiuda un cerchio che dovrebbe avere fine, anche se non si sa mai.
Un’altra cosa che amo dell’autore è il linguaggio che adopera. Azzeccato, morbido, che descrive con fulminante precisione una situazione o uno stato emotivo, rendendoli vividi nella mente di chi legge, flash che non si dimenticano con facilità, e che lasciano nell’inconscio un piacevolissimo strascico di benessere letterario e al contempo l’amarezza perché le ultime pagine si avvicinano.
Un romanzo sensibile, allegro, dolceamaro, tenero.
C’è bisogno che vi dica altro?