Recensione | Arrow 4×02 “The Candidate”

Bentornati con Arrow. Un altro buon episodio, non quanto la premiere, ma ci ha lasciato con buone cose.

“Not sure what that symbol means.” “It means anarchy.” – “Non sono sicura di cosa significhi quel simbolo.” “Vuol dire anarchia.”

Prima di tutto, Damian si è fissato con l’anarchia, quindi tutti i sindaci o aspiranti tali devono essere eliminati.
Questa trama è buona, è particolare e il cattivo, sebbene ancora abbastanza dietro le quinte, si sta facendo valere, ma quello che non ha funzionato in questo episodio è l’amica di Moira – era tanto che non scrivevo questo nome! –, l’aspirante sindaco. Gli ultimi tre sindaci sono morti, brutalmente morti, e hanno fatto fuori i leader della città giusto una settimana prima, eppure questa qui si candida come sindaco alla leggera.
Anzi, no, il problema non è il fatto di essersi candidata – lodevole iniziativa -, ma di averlo fatto ignorando il fatto che lei stessa sarebbe stata in pericolo e le persone che ama, quindi sua figlia. Ha avuto troppa fiducia nella polizia – che ha aiutato TANTO negli ultimi tre anni – e le hanno rapito la figlia sotto il naso giusto poche ore dopo essersi candidata. Riottiene la figlia e decide di fare “ciao, ciao” con la mano a Star City. Per carità, ha fatto bene, ma ha anche gettato i suoi tanto cari buoni propositi della finestra.

Proprio per questo, in un primo momento, ho pensato che lo scopo dell’episodio fosse dirci che Star City è perduta, che non c’è più speranza per questa città, nemmeno per un sindaco che vuole candidarsi solo per motivi puliti.
Poi Oliver ha detto che si sarebbe candidato lui e ho capito che il senso era dirci che ci sarà speranza fino a che qualcuno lotterà per essa e Oliver, al momento, pare l’unico che può farlo.
[Tra l’altro… dev’essere facile candidarsi se sei l’unico a farlo… nessun rivale! Come bere un bicchiere d’acqua!]
A parte gli scherzi, la candidatura a sindaco di Oliver è un’ulteriore dimostrazione dell’evoluzione del suo personaggio, un vero passo verso la luce. Oliver, fino a qualche anno fa, non avrebbe mai immaginato di meritarsi una carica simile, era troppo oppresso dai sensi di colpa per qualsiasi brutta cosa gli era accaduta. Ora, dopo la rimozione del tatuaggio della “colpa”, carriera in politica e domani chissà!

“Yeah, well, I’m trying to do things a little differently” – “Sì, beh, sto cercando di lavorare in modo un po’ differente.”

Non so dove andranno a parare, ma sono davvero contenta che stiano dedicando spazio alla nuova trama di Felicity, ora CEO dell’ex azienda Queen, ereditata da Ray, il quale immagino starà facendo amicizia con i puffi, mentre cerca di capire come tornare in dimensioni accettabili, almeno dando ascolto al promo di Legends of Tomorrow.
Forse quella povera azienda ha finalmente trovato un CEO che la terrà in piedi.
Facciamo anche la conoscenza di Curtis Holt, nuovo personaggio che quanto a chiacchiericcio ricorda Felicity e che spero sia una buona spalla per lei per questa storyline del “teniamo in piedi questa azienda senza mandare nessuno a casa.”

“Because you’re not the only reason for us going to Nanda Parbat” – “Perché tu non sei la sola ragione per cui andremo a Nanda Parbat”

Ringrazio infinite volte l’ingenuità adorabile di Oliver, perché altrimenti non avrei il ritorno di Sara.
Il genio racconta davanti a Laurel come intelligentemente ha salvato la sorella morta – quasi morta – e manco per un secondo gli è venuto in mente il semplice processo mentale che Laurel ha fatto: Sorella morta + Nanda Parbat = Sorella viva? YUP!
Era ovvio che Laurel avrebbe colto la palla al balzo, l’avrebbe fatto chiunque.
La quale, inoltre, per quanto mi piaccia sempre di più, predica bene e razzola male.

Laurel a Diggle: Non nascondiamoci più niente.

[Venti minuti dopo.]

Laurel: andiamo in segreto a Nanda Parbat a resuscitare mia sorella.

Okaaaaay. A parte che, non c’è nessuno più di me che approvi questa scelta. Viva Sara!
Voglio dire, una sorella diversa è sempre meglio di nessuna sorella, no? Forse. Vedremo.
Certo, manca la parte del consenso – ehi, sist, vuoi tornare in vita o no? -, ma speriamo che questa volta fare di testa sua non le si rivolti contro com’è successo con suo padre. E sappiamo tutti come sia incasinata la situazione ora. Infatti, come sospettavo, Damian minaccia Laurel – ma va? – e quindi Quentin è costretto a fare come dice lui, per quando non gli piaccia. In questo modo sta tradendo il lavoro come eroina di sua figlia e il proprio come difensore della città, ma naturalmente per non pensare a come tutto questo sia orribile, basta scaricare il barile della colpa su Oliver.
Tanto si sa, comunque vada è SEMPRE colpa di Oliver a Star City.

Tornando all’argomento Sara: solo alla sottoscritta preoccupa che anche Thea vada a riportarla in vita? Tecnicamente è stata Thea ad ucciderla e Sara lo sa, l’ha vista. Potrebbe prenderla… male. E se dopo poche ore da morta Thea sembra che abbia incarnato lo spirito di una tigre, chissà Sara dopo un intero anno.

“I guess I was wrong when I told you not to worry about me” – “Immagino di essermi sbagliato quando ti ho detto di non preoccuparti per me.”

Io sarò matta, ma la lotta tra i due fratelli è stata meravigliosa. Vediamo sempre l’eroe di turno che combatte contro un nemico a random il cui nome verrà dimenticato nel giro di cinque minuti, ma una lotta tra due compagni, due fratelli, è una cosa rara ed è stata anche ben girata. Thea aveva veramente aver perso il controllo e pareva più un animale che un essere umano.
E ringhiava come fa il mio cane ogni tanto , quindi fate un po’ voi.
Comunque, meno male che Thea riesce ad ammettere la situazione in cui si trova, non me l’aspettavo. In episodi dove vediamo Diggle e Quentin negare colpe e l’evidenza, finalmente un po’ di sincerità.
Mi chiedo se ci sarà davvero una cura a Nanda Parbat. Se Malcolm la conoscesse, perché non parlarne a Oliver direttamente l’anno scorso? A meno che non l’abbia scoperta solo dopo la sua… promozione a Ra’s.

Isola

In realtà non c’è molto da dire. Oliver arriva sull’isola, si fa catturare e si infiltra. Quello che si nota è sicuramente la differenza tra Oliver presente e Oliver passato, che senza troppi problemi s’infiltra tra gente che maltratta le persone e le rende schiave. Non che allora se ne fregasse, ma era in uno stato mentale che gli rendeva più facile nascondere quanto volesse salvare quelle persone. Già con Ra’s non fu facile infiltrarsi e quello è stato anche un ruolo breve, ma adesso come adesso non penso ci riuscirebbe a stare a guardare.
Ancora non riesco a pronunciarmi sui flashback, sono molto brevi e non succede poi molto. Speriamo non vada a finire come lo scorso anno.

Varie ed eventuali:

– Oliver che fa battute è priceless! Meraviglioso! Perché tornare all’ombroso Oliver quando si può avere questo?
E poi Oliver che prepara il pranzo per la fidanzata! Oh! È tutto molto adorabile.

– Alla fine ero tipo: “non aprire quella bara!”. Da una parte ero preoccupata delle condizioni del corpo, dall’altra che i truccatori fossero un branco di idioti e che Sara sembrasse appena morta anziché da un intero anno. Alla fine non è andata così male, anche se è stata lo stesso un po’ inquietante come cosa.

– Diggle che si scarica la coscienza bugiarda su Laurel, ma solo perché lei insiste. Non ho parole. Chi è questo, dov’è il mio John Diggle? Perché ora quello ombroso è lui, che sta zitto e mente ai suoi compagni di squadra? Lui e Oliver pare che si siano scambiati di ruolo e questa cosa mi piace sempre di meno!
Ci rendiamo conto che lavorava in segreto da un sacco di tempo? E poi fa la predica a Oliver! A Star City dev’essere in corso una gara di scaricamento di barile.

Promo (OMG. Chris, guarda che non ci sono lupi a Star City!) e ringraziamenti:

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