[Recensione] Avengers 1

Titolo: Avengers 1
Editore: Panini Comics – Marvel Italia
Numero di pagine: 80 (spillato)
Prezzo: 3,50€
Contiene: New Avengers Annual 1, Avengers Annual 1, Marvel Point One 1

Voto:

I due Annual dei Vendicatori contengono una storia completa che vede l’ex vendicatore Simon Williams (Wonder Man) combattere contro i suoi vecchi alleati. Per farlo forma il supergruppo dei Rivendicatori, che accomuna persone aventi motivi di astio nei confronti dei Vendicatori, come, per esempio, Golia (Tom Foster, nipote di Bill Foster, ucciso da un clone di Thor in Civil War 4).

Il motivo per cui Wonder Man si schiera contro i suoi vecchi alleati e quelli dietro agli altri rivendicatori verranno spiegati nell’albo, tuttavia l’attacco di Simon Williams era pianificato da tempo: durante il Regno Oscuro di Norman Osborn (quando l’ex-Goblin divenne capo della sicurezza nazionale e dei Vendicatori), infatti crebbe in lui l’idea che i Vendicatori causassero più problemi di quanti ne risolvessero, tanto da portarlo a minacciare Steve Rogers (in Italia su Iron Man 35) quando lo stesso decise di riformarli e ad attaccarli il numero dopo (Iron Man 36), per poi svanire nel nulla durante l’attacco. Ad una prima lettura la storia è scorrevolissima ma, soffermandosi un po’, si può notare come, sebbene l’idea di fondo fosse ottima, manca un po’ di chiarezza: la trama poteva essere tranquillamente scritta meglio. Discreta, insomma, la storia di un Brian Michael Bendis al di sotto dei suoi standard, ottimi invece i disegni di Gabriele Dell’Otto, ma questo si può notare solo sulle pagine di New Avengers Annual, un TP della Panini che contiene l’annuale dei Nuovi Vendicatori in bianco e nero (e che costa 15€), perchè i colori di Ive Svorcina sono assolutamente inadatti allo stile di Dell’Otto e spesso rovinano i suoi disegni.

A chiudere l’albo una breve preview di cosa succederà l’anno prossimo sulle pagine dei Vendicatori, con il ritorno di Ultron, per testi di Bendis e disegni di Bryan Hitch.

L’albo vale i 3,50€ spesi, ma resta il rimpianto per una storia che avrebbe potuto essere scritta e, soprattutto, colorata meglio…