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[Recensione] Ballerine di carta – Laura Rico

Creato il 24 luglio 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Ballerine di carta – Laura RicoTitolo: Ballerine di carta
Autore: Laura Rico
Editore: Ciesse edizioni
ISBN: 978-88-6660-028-2
Num. Pagine: 336
Prezzo: 18.00€
Voto: [Recensione] Ballerine di carta – Laura Rico

Trama:
L’anziana Bianca riceve in dono il diario scritto molti anni prima dalla cara amica Dora, regalo che sarà per lei motivo di turbamento, ma anche occasione per abbandonarsi ai ricordi e rivivere emozioni e dolori che il tempo ha offuscato.
Sullo sfondo degli avvenimenti storici che hanno caratterizzato il ventennio durante il regime fascista, Bianca ripercorre con la memoria il suo passato cercando di dare un senso agli eventi che hanno messo a dura prova la sua esistenza e quella dell’amica Dora.
La vicenda è in gran parte ambientata ad Abano, cittadina termale ai piedi dei colli Euganei, nel padovano. La giovane Bianca, incapace di piegarsi ai voleri di una famiglia all’antica e di un fidanzato fascista che lei ritiene soggiogati dalla nuova ideologia del regime, si ribella alle convenzioni e sfida l’intransigente zio e le assurde regole imposte alla “nuova donna italiana” lasciandosi prendere per mano da Costante, membro della buona società aponense, ma sfrenato donnaiolo e sovversivo. La palese contestazione e l’inosservanza delle linee di condotta imposte conducono Bianca a vivere una terrificante sciagura che segna per sempre la sua vita.

Recensione:
Un libro inaspettatamente intrigante, intenso, che invoglia la lettura pagina dopo pagina fino ad arrivare a un finale che sorprende, e strappa quasi una lacrima.
All’inizio, quando lo presi in mano e lessi la trama, ero un po’ scettica. A quanto pare moltissimi autori italiani si cimentano in storie di personaggi inventati che raccontano la loro sulla seconda guerra mondiale. Non ho mai capito bene perché questo periodo sventurato attragga così tanto, a dispetto di frammenti di passato che invece potrebbero essere molto più interessanti e forieri di ispirazione, ma tant’è, ognuno è libero di trattar di quel che preferisce.
In sostanza pensavo di trovarmi davanti l’ennesima storia sì dettagliata ed esplicativa, ma troppo schematica e più interessata a raccontare il periodo pre-bellico generalizzando su ogni aspetto piuttosto che concentrarsi su una vera e propria storyline. Invece ammetto di essere stata piacevolmente colpita dalla caratterizzazione dei personaggi – secondari e non – e dalla trama in sé, fascinosa, incalzante, originale.
Protagonista è Bianca, e Ballerine di carta non è che un lungo riassunto della sua esistenza dall’epoca ante-fascista, dalla sua infanzia fino alla vecchiaia, attraverso un continuato flashback alternato a brevi scorci del diario di Dora, quella che fu la migliore amica di Bianca.
Una cosa che ho molto apprezzato è stato lo spirito combattivo di Bianca, e i suoi pensieri che andavano contro l’ideale fascista, contro l’oppressione del pensiero libero, contro l’ottundimento degli italiani che preferivano nascondersi dietro una falsa illusione di patriottismo pur di sentirsi di nuovo un popolo dall’apparenza fiera e libertaria – anche se così non fu mai. Concetto di base del romanzo è un femminismo non sbandierato ma evidente, Bianca combatte con tutte le sue forze, coi denti, lotta e si difende per non essere succube della società che vede le donne solo come involucri per poter sfornare figli e servire il paese nella sua guerra di spauracchi. Crescendo, la protagonista si trova a dover mediare tra i suoi desideri di un’esistenza di realizzazione e il volere di chi le sta intorno; le prime cotte, le amicizie, la famiglia, il lavoro, fino a che non giunge l’amore vero, quello che le toglie il fiato e che le fa capire chi sia la sua vera metà, che la condurrà su un sentiero costellato di sofferenza, battaglie e segreti nascosti, tragedie e momenti di felicità assoluta.
Il finale secondo me è stato un po’ troppo allungato, brevi paragrafi che saltavano da un periodo all’altro senza troppe riflessioni che fungessero da collante tra di loro, ma si soprassiede, giungendo ad una conclusione amarognola che sa di contentino.
Soggettivamente sono rimasta un po’ delusa dalla protagonista. Per tutta la prima parte del romanzo non aveva fatto altro che combattere contro il tradizionalismo e l’uniformità, disprezzando quelle donne che dalla propria esistenza non agognavano ad altro che trovare un marito e avere un nugolo di figli, a discapito della loro istruzione o del loro futuro; ma non appena Bianca trova l’amore pare dimenticare una per una le sue lotte, e difatti dalla metà del libro in poi ogni sua azione sembra finalizzata allo stare con l’uomo della sua vita.
Come dire: la vecchia storia de “l’amore cambia tutto quanto” forse per alcuni sarà romantica. Ma io la trovo vagamente avvilente, visione rafforzata ancora di più dal leggere le ultime pagine.
Ma oggettivamente Ballerine di carta è un bel libro, niente affatto pomposo o raffazzonato, sa di genuino e idealista, che trasuda passione e sofferenza, mettendo a nudo una parte di passato comune che aveva rappresentato una speranza per molti, senza che si rendessero conto che avrebbe rimesso completamente in discussione il pensiero di intere nazioni. Un romanzo emotivo, forte e melanconico.


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