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[Recensione] Barba di perle di Flavia Biondi

Creato il 02 marzo 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Barba di perle di Flavia BiondiTitolo: Barba di perle
Autore: Flavia Biondi
Editore: Renbooks
ISBN: 9788890626241
Fomato: Brossura
Lingua: Italiano
Numero pagine: 88
Prezzo: 10,00€
Genere: Romanzo di formazione, graphic novel, omosessualità
Voto: [Recensione] Barba di perle di Flavia Biondi

Trama: Santo vive e lavora a Firenze. E ruba orecchini e collane nei negozi, rischiando sempre di finire male. Quando Davide, il suo pseudo-ragazzo, scopre che Santo tiene oggetti da donna in un cassetto, comincia a farsi qualche domanda, ma neanche Santo sa cosa rispondere, perchè le domande che si pone sono molteplici: sulla sua identità di genere, sui pregiudizi, sull’amore e su come essere se stessi in un mondo che ci vuole tutti omologati. Forse per Santo è giunto il momento di guardarsi dentro e capirsi…

Recensione: La storia è quella di Santo, un ragazzo che come tanti lavora per pagarsi gli studi, vive in una stanza in affitto insieme ad altri ragazzi a Firenze e ha un non-fidanzato di nome Davide e la brutta abitudine di rubare articoli di bigiotteria da donna.
Collane, orecchini e braccialetti nascosti poi dentro una scarpa in un cassetto. Mille precauzioni affinché i suoi coinquilini non si rendano conto del suo rapporto con Davide.
Niente deve lasciare intendere al mondo esterno quello che lui è davvero.
Quando Davide scopre il piccolo scrigno dei tesori, la discussione si fa accesa, e sentirsi chiamare “frocio omofobo” fa male a Santo e a noi che leggiamo.
Froci omofobi lo siamo tutti, nel momento in cui chiudiamo in un cassetto i gioielli che abbiamo paura di indossare, quando caliamo sul viso una maschera per nascondere la nostra natura, quando fingiamo di essere quello che non siamo e cerchiamo di scordarci la nostra vera essenza, rifiutandoci di dar voce ai sogni che da sempre coltiviamo.
Le perle non stanno bene con la barba.
Barba di perle è una storia elastica come un esempio, un vestito morbido che si adatta a chiunque. Santo è un ragazzo gay che si rifiuta di ammetterlo.
Santo vorrebbe essere come tutti, vorrebbe omologarsi, vorrebbe avere gli stessi desideri di tutti i ragazzi. Vorrebbe smetterla di desiderare le perle, perché è certo che non sono adatte a lui.
Ha paura di chi lo accusa e lo deride, di chi gli da del frocio e lo prende a calci e non ha il coraggio e la forza di picchiare a sua volta perché sente di essere perennemente in colpa. Loro hanno ragione, loro sono normali.
Arriva poi quel momento in cui, mentre sprofondiamo nella convinzione di essere in errore, di aver sbagliato e di non avere via d’uscita, si fa un incontro, si parla con qualcuno che finalmente ci fa aprire glio occhi. Quello che Santo impara, parlando con la tabaccaia, il grillo parlante di questa storia, è di lezione per chiunque, etero o meno, donna o uomo che sia.
Non nascondere quello che sei, non vergognarti di te stesso e sopratutto non dar peso agli altri.
La gente che cammina per strada ti vede una sola volta, forse ti giudica, ma dopo dimentica.
Chi non ti toglierà mai gli occhi di dosso è il riflesso nello specchio. Pensa solo a quello e compiaci solo te stesso. Sii felice e non avere paura di provare a realizzare i tuoi desideri e a manifestare la tua essenza.
Flavia Biondi è una ragazza giovanissima eppure in questa storia dall’apparenza semplice, riesce a dire più di quanto non si possa immaginare.
Un esordio a regola d’arte, una storia narrata con saggezza e delicatezza fuori dal comune, senza nessun moralismo da quattro soldi.
I personaggi di Barba di perle sono reali e vivi, regalati al pubblico senza veli. L’animo spaventato, turbato incerto e sofferente di Santo è lo specchio dentro chiunque può guardare, le parole di Davide e della tabaccaia sono quelle che chiunque dovrebbe ascoltare.
I loro occhi hanno l’espressione di chi ha visto tutte le menzogne e conosce tutte le verità. E il loro percorso di inchiostro e carta insegna semplicemente a distinguere le une dalle altre, senza avere timore di mostrarle al mondo.
La storia che Flavia racconta ricorda le favole che leggevamo da bambini, quelle dove l’eroe, dopo aver superato la sua prova e sconfitto il nemico, esce ferito ma più forte, migliore, capace di sorridere al nuovo mondo che ha contribuito a creare. E se un mondo privo di pregiudizi sarà impossibile, se non si potranno mai abbinare le perle alla barba, almeno sarà più facile ignorare le regole stupide e trovare il coraggio di essere sé stessi.
Flavia racconta bene ma è anche una bravissima disegnatrice. Lo stile è originalissimo, il tratto è personale e sicuro, a tratti morbido, altre volte spigoloso. Espressivo e dalle anatomie dettagliate, pulito ed elegante.
La linea è modulata con leggerezza e decisione, indiscutibilmente femminile per quanto sia facile a primo sguardo paragonarla allo stile di Gipi.
Le tavole sono gestite benissimo, creano i giusti ritmi di lettura come si trattasse di un film, i tempi si accorciano o si dilatano seguendo il corso degli eventi esterni e lo scorrere dei pensieri.
Se questo è solo l’inizio, possiamo essere certi che Flavia Biondi, crescendo come persona e come autrice, sarà sicuramente in grado di riservarci moltissime sorprese.

L’autore: Flavia Biondi, in arte Nathanielle, è una giovane autrice italiana, nata nel 1988. Si è laureata all’ Accademia di Belle Arti di Bologna in Pittura nel corso di Fumetto e Illustrazione.
Ha pubblicato il suo primo fumetto per Renbooks, e fa parte del gruppo Manticora con il quale ha di recente pubblicato il volume autoprodotto “Sindrome”.


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