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[Recensione] Bioshock Rapture di John Shirley #distopia

Creato il 10 maggio 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

[RECENSIONE] Rapture – John Shirley
[Recensione] Bioshock Rapture di John Shirley #distopia
Titolo: Bioshock Rapture
Autore: John Shirley
Editore: Multiplayer.it edizioni
ISBN: 9788863550924
Prezzo: 19.90€
Pagine: 456
Voto: [Recensione] Bioshock Rapture di John Shirley #distopia

Trama: Siamo alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Il New Deal di Roosevelt ha ridefinito la politica americana, le tasse hanno raggiunto nuovi picchi storici, i bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki hanno suscitato il terrore della distruzione totale. La nascita di agenzie governative segrete e di sanzioni sugli affari ha spinto molte persone a guardarsi le spalle e il senso di libertà dell’America è in calo. Molti sono pronti a tutto, anche ad azioni disperate, per riprenderselo. Tra loro c’è un grande sognatore, un immigrante che si è saputo tirar fuori dalla più profonda povertà e diventare uno degli uomini più ricchi e ammirati del mondo. Si tratta di Andrew Ryan, convinto che i grandi uomini e le grandi donne debbano meritare di meglio. Ryan ha lavorato per creare l’impossibile, un’utopia libera da governi, censure e restrizioni morali contro la scienza dove si raccoglie quel che si semina. Ha creato Rapture la città scintillante sotto il mare. Come tutti sappiamo, però, quell’utopia è stata colpita da una tragedia. Questa è la storia di come tutto ebbe inizio e di come tutto finì.

Recensione

Salato. Questo è il primo pensiero venutomi in mente quando ho chiuso Rapture di John Shirley. Come i videogiochi, questo prequel cartaceo ha il sapore del mare e di chi lo abita, in questo caso non solo creature sottomarine.
Chi ha conosciuto la versione videoludica già sa di cosa parlo, atmosfere buie e aspre, rovina, dolore e follia. Parliamo di Rapture, il perfetto esempio di come una libertà utopica in cui l’uomo viene spinto a dare il meglio di se senza restrizioni si possa trasformare nella peggiore delle distopie, qualcosa da fare invidia a 1984 di G. Orwell. Tutto questo, tutta la potenza e i sogni di un uomo, Andrew Ryan, il magnate idealista desideroso di donare ai suoi simili una società libera dai governi e dalle loro imposizioni di carattere sociale, morale ed economiche sono abilmente riprese dall’autore in un prequel che da una pare amplia e completa l’universo della città sommersa; mentre dall’altra fornisce una base per chi ancora non conosce la saga di Bioshock.

Ma andiamo con ordine, come sempre si parte dalla base: il libro nella forma fisica. 456 pagine, cartonato e con sovra copertina rappresentante una scena della vita nella città sommersa. Tecnicamente parlando alla lettura non si presentano problemi, salvo qualche typo random (qualche lettera mancante o posizionata male) la lettura è stata piacevole e senza intoppi. Dal basso della mia inesperienza non posso dare giudizi tecnici accurati, ma non si notano refusi, errori temporali o falle che abbassano la qualità della lettura. Passando ai contenuti veri e propri posso dire di aver letteralmente AMATO la trama delle versioni per pc e console di Bioshock, tanto da annoverarla fra le mie preferite in assoluto. Proprio per questo quando mi è stato dato da recensire il prequel cartaceo ho mantenuto basse le aspettative per non rischiare delusioni, rimanendo sorpreso nello sbagliarmi. L’autore (John Shirley su Wikipedia) ha saputo rendere in modo ideale la potenza del magnate Andrew Ryan e delle sue idee, del suo desiderio di libertà per se e per chi aveva la forza di seguirlo. Molto di questo ardore scorre nelle citazioni più celebri di Ryan, una fra tutte impressa sulle porte di Rapture:

 Niente dei o padroni. Solo l’uomo.

Con questa frase si capisce come l’ideale guida di Rapture era una totale indipendenza dell’individuo, libero di esprimersi al meglio senza alcuna restrizione etica o sociale. Ma come attraverso le pagine di un libro di storia, l’epopea di Rapture viene accuratamente descritta dalla sua gloriosa nascita nel segreto più totale sino allo squallido declino causato dai suoi stessi abitanti, arsi letteralmente nel fuoco della propria libertà. Senza regolamentazioni e senza guide una splendida utopia rapidamente diventa una distopia di paura e dolore, Shirley questo lo sa e con il suo stile punk violento rende perfettamente l’idea di una società che da libera si trasforma in giungla, dove solo il più forte o il più spietato riescono ad emergere. Con questo incedere offre una narrazione viva e a volte cruda come deve essere, perché da un inizio nei fasti si passa letteralmente all’orrore della guerra e delle rivolte, eventi che vanno giustamente resi nella loro spietatezza.  Punto ultimo e forse fondamentale è la (a mio avviso) ottima resa dei personaggi e dei loro punti di vista. Ogni capitolo ci offre il punto di vista e la storia di qualcuno che nei videogiochi si conosce solo come una voce su un nastro o dietro un’altoparlante, mostrando come anche il migliore degli esseri umani possa trasformarsi in un mostro e rinunciare alla propria umanità per la bramosia di potere, rivelando in tutti nature che persino ai loro occhi sembrano improbabili, nel bene e nel male.

Conclusioni

Non mi risparmio sul giudizio, le stelle a mio avviso sono pienamente meritate, forse l’unica pecca che toglie punti è un eccessivo sbalzo temporale fra i capitoli. L’autore cerca di sistemare la narrazione come in un libro di storia, ripercorrendo gli avvenimenti attraverso date e luoghi, cosa che subito potrebbe lasciare spaesati i più. Da amante della storia posso oggettivamente dire che vale la pena leggerlo, sia da amanti del genere che profani. Se si riprende dopo aver giocato ai due episodi virtuali offre un completamento attinente alle storie e ai personaggi, dando finalmente un completamento finale a quelle parti che rimanevano oscure. Valido anche per chi non ha mai giocato a Bioshock 1 e 2, offre un discreto intrattenimento e invoglia a sapere di più su Rapture e la sua storia.

 [Recensione] Bioshock Rapture di John Shirley #distopia


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