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Recensione: "black friars. l'ordine della penna"

Da Blake16 @Blake_165
"Black Friars. L'Ordine della Penna" di Virginia de Winter:
Altieres, l’antica dinastia regnante nel Vecchio Continente, si è estinta dopo la violenta morte di tutti i suoi eredi e a portare il nome dell’antica casata sono rimasti solo i vampiri Blackmore, creature immortali a cui regnare non è permesso. Ma qualcosa ora è cambiato: Sophia Blackmore, unica erede della dinastia, creduta morta da anni, è stata ritrovata, e la Vecchia Capitale non sarà più la stessa. Gli oscuri segreti degli Altieres stanno tornando a calare ombre sulla città e spettri senza volto si aggirano per le strade terrorizzando cittadini e studenti.
Mentre Sophia sta invece imparando a conoscere la sua nuova vita e cosa significhi essere una Blackmore, Eloise Weiss, coraggiosa eroina protagonista dei due romanzi precendenti, deve affrontare forze che nemmeno i suoi poteri possono governare. I morti non possono infatti riposare in pace, disturbati nel loro eterno sonno da forze oscure e implacabili, forse collegate al ritorno dell’erede di Altieres e alle sconvolgenti verità che i vampiri Black-more nascondono da secoli e ora sono sfuggite al loro controllo.
Cosa penso:Due anni fa Virginia de Winter ci faceva entrare nel mondo di Black Friars, un mondo popolato da demoni, fantasmi e vampiri, un mondo dove gli studenti popolavano la Vecchia Capitale, dove la magia regnava sovrana e dove lo spettro di una guerra passata tra il bene e il male vi aleggiava custodendone i segreti; la Vecchia Capitale, dove il riposo di Ashton Blackmore, un potente redivivo, venne interrotto dal richiamo ammaliante di una semplice mortale, Eloise Weiss.
Eloise… il grande amore dell’erede al trono di Aldenor, Axel Vandemberg.
Un anno fa invece ci portò a qualche tempo prima: dove un giovane Axel Vandemberg era alle prese con una potente rediviva, Belladore, che minava la sua tranquillità mentale e il suo infinito amore per Eloise.
Adesso, siamo ritornati al “presente” – be’ o quello che è -, qualche mese dopo gli eventi narrati ne “L’Ordine della Spada”.
Finalmente Altiers ha il suo legittimo erede al trono, Sophia Blackmore, creduta morta negli ultimi diciassette anni.
Ma non tutti vogliono Sophia sul trono di Altiers, e tra i più forti oppositori c’è Gabriel Stuart, bellissimo quanto arrogante ragazzo a capo delle guardie (?) della Vecchia Capitale, nonché pretendente al trono.
Ma in passato Sophia ha avuto già modo di scontrarsi con Gabriel, quando ancora lei credeva di essere una semplice ragazza, orfana, senza nessuno al mondo se non il fratello adottivo Julian Lord.
E adesso, Gabriel, come a vendicarsi dell’affronto che subì all’ora da parte di Sophia – aver sfiorato la morte a causa della sola voce della ragazza… una voce che può dare la morte come guarire da ferite mortali – e a vendicarsi del torto subito di recente – soffiarli da sotto il naso il trono di Altiers – è deciso più che mai a rendere difficile la vita della giovane Blackmore.
Ma altre potenze entreranno in gioco… un sortilegio potente a cui nessuno può far fronte… l’amore.
E in tutto questo, direte voi, dove cavolo si colloca la coppia più tormentata e litigiosa di tutto il regno, vale a dire Eloise e Axel?
In questo terzo e non più ultimo libro della serie, Eloise e Axel lasciano ampio spazio a Sophia Blackmore, impegnata ad apprendere le linee guida della sua nuova vita, a sottostare agli insegnamenti di Ashton Blackmore, a vedersela con gli strani modi del suo nuovo vanesio tutore Brayce Vandemberg consigliandolo nella scelta migliore tra un urna funeraria o una bara, a imparare a conoscere il fratello Cain divenuto redivivo il giorno funesto della sua nascita e a destreggiarsi tra le fughe dal collegio con i vecchi amici Jordan Vandemberg e Julian Lord e gli attacchi omicidi - e non solo - del giovane Gabriel.
Quindi ad Axel ed Eloise viene dato poco spazio, poiché non più coppia cardine della storia, ma quel poco che ci viene narrato di quei due dà alla storia quella perfezione che se no verrebbe a mancare.
E quando si incontrano fanno faville, regalandoci momenti che vanno dalla passione più profonda, ad un’ironia quasi scandalosa, per toccare momenti di vero sconforto – soprattutto quando lo spettro della ormai più che morta Belladore torna a minare la tranquillità mentale e sentimentale della coppia… tranquillità raggiunta con gran fatica alla fine del primo libro della serie… insomma Eloise e Axel in tutta la loro splendida normalità.
L’epilogo di questo terzo capitolo fa ben sperare a un quarto libro – così come anticipato da Virginia stessa.
Infatti, “sembrerebbe” – il condizionale è d’obbligo quando si tratta di Eloise e Axel – che i due presto convoleranno finalmente a giuste nozze.
Anche questa volta Virginia de Winter ha dato mostra di sé, creando una storia perfetta, ben scritta che ci cattura nel mondo che ha creato, facendoci vivere in prima persona l’atmosfera che si respira nei luoghi dei suoi personaggi…
Inutile dire che loro sono tutti ben caratterizzati, ognuno con i suoi pregi e difetti, ognuno con le qualità che li contraddistingue maggiormente, ognuno a raccontarci a modo loro la loro storia.
Al ché qualcuno potrebbe notare che ho dato quattro stelle e mezzo al romanzo.
Vi chiederete perché questo giudizio se il romanzo mi è piaciuto al pari degli altri due?
Se non ve lo state chiedendo poco importa, perché ve lo dirò comunque.
È vero sì, è bello, ben scritto, piacevole, ecc… ecc…
MA IO VOLEVO PIÙ ELOISE WEISS E AXEL VANDEMBERG!!!
Scusate per questa piccolo sfogo puerile…
Naturalmente…
CONSIGLIATO!!!
L'ho letto il... 21 Luglio 2012GIUDIZIO: 1/2

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