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Recensione: "black moon. chiedi alla luna"

Da Blake16 @Blake_165
"Black Moon. Chiedi alla luna" di Keri Arthur:
La guardiana Riley Jenson, metà vampiro e metà lupo mannaro, ne ha abbastanza di confrontarsi con la morte. Non vuole più saperne di killer, indagini e cadaveri. Ora che Kye Murphy, la sua anima gemella, non c’è più, Riley comincia a mettere in discussione molte delle proprie scelte, incluso il suo lavoro al Dipartimento Razze Diverse di Melbourne. Quando però viene

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ritrovato il cadavere dilaniato di un ex detenuto, la giovane e affascinante detective decide di accettare il caso e si mette sulle tracce dell’assassino. Tuttavia, è prima di tutto la sua vita a essere in pericolo. Un’altra letale minaccia, infatti, è in agguato: un mortale nemico è tornato dal passato e sta tramando per portarle via tutto - il suo amante, suo fratello, e persino la sua stessa identità. La coraggiosa guardiana sa di dover combattere ancora una volta con tutte le sue forze per trovare delle risposte, prima che il buio inghiotta ogni cosa… Riuscirà a contrastare quest’ultima, violenta aggressione?  
Cosa Penso:E così siamo arrivati alla fine…
Una serie iniziata circa due anni fa e conclusasi da pochi giorni con il nono libro.
E una serie che si è protratta per ben nove libri ha avuto, come è giusto che sia, i suoi alti e bassi.
È iniziata in modo scoppiettante – dopotutto, se così non fosse stato, non l’avrei continuata di certo -, ha mantenuto il suo ritmo per i primi tre-quattro libri, c’è stato un calo nella parte centrale e poi…
E poi è stato un continuo crescendo fino a raggiungere il suo massimo, il suo “meglio” con questo nono e conclusivo capitolo: il più emozionante, il più coinvolgente, il più maturo.
Già si era sentito il sentore di un salto di qualità della serie nei due precedenti capitoli: la Arthur ha “modellato” con pazienza il contesto giusto e ideale per dare il degno finale di serie ad una storia che ha avuto dell’incredibile; ha fatto crescere i suoi personaggi, li ha maturati, li ha cambiati; non c’è stata staticità, la serie è progredita, ci ha fatto appassionare e alla fine ci ha dato anche il giusto grado di emozioni…
Riley ormai è alle strette
Scampata per un soffio alla morte, attanagliata dal dolore quasi mortale dovuto alla perdita della sua anima gemella Kye per mano sua e presa dal totale sconforto e senso di colpa per la morte del collega Kade, quello che Riley adesso vorrebbe è soltanto un po’ di pace e tranquillità… e per averla, per avere la serenità che tanto agogna solo una cosa le resta fare: abbandonare il Dipartimento.
Solo in questo modo potrebbe finalmente crearsi la famiglia che ha sempre desiderato: con Quinn, suo amante vampiro, suo fratello Rohan e Liander, amante di quest’ultimo e futuro padre dei suoi figli.
Ma non è facile lasciare il dipartimento, soprattutto visto che un nuovo caso necessita del suo intervento e delle sue doti particolari.
Ma una minaccia più forte si profila all’orizzonte: un vecchio nemico, una vendetta già annunciata e un forte rancore…
E Riley perderà se stessa, la sua identità, tutto quello che conosce e le persone che più ama al mondo… ha solo una settimana di tempo; una settimana per ricordarsi chi sia, per conoscere nuovamente se stessa e così scampare alla morte
 
“Spero che ti piaccia l’ultima settimana della tua vita… anche se ne dubito molto.”

Naturalmente il lieto fine ci sarà…
Ed è un lieto fine da lacrime, emozionante, struggente, un classico “… e vissero felici e contenti”.
In questo nono libro vediamo Riley impegnata sia nelle classici indagini, ma soprattutto alla riconquista della sua identità.
Ed è questo che a mio avviso rende il libro davvero bello.
Se da un lato c’è sempre il solito filo conduttore, un ennesimo caso da risolvere, dall’altro ci discostiamo dalla classica storia e vediamo Riley impegnata su un doppio fronte, la ricerca di se stessa… il che rende tutto più interessante, più dinamico.
E se nei primi libri – be’ anche nel libro precedente se devo essere sincera – il sesso faceva da padrona, in quanto caratteristica fondamentale della natura mannara di Riley, qua non è più il fulcro della storia: si dà ampio spazio ai sentimenti, all’introspezione, e poi non può mancare l’indagine e l’azione, fattori che fanno da bilanciere ai due precedenti citati e che quindi danno alla storia quel giusto equilibrio che non faccia sì che si cada nella monotonia e nella classica noia.
Il finale…
Be’, non poteva esserci nessun finale se non questo.
La giusta ricompensa per una vita dura e difficile dove il destino fino adesso le era stato sempre avverso.
E adesso Riley si prende la sua rivincita: nei confronti del capobranco del suo ex clan, causa delle sue sofferenze e della sua emarginazione, sua e di Rohan, nei confronti del suo passato e nei confronti del destino stesso
.
Che dire?
Mi è piaciuto.
Ma così dicendo dico l’ovvio… mi sa che si era capito.
Be’, allora che altro dire?
Ecco, concluderò così…
Leggete questa serie, leggetela, tenete duro anche quando vi sembrerà che ad un certo punto la storia “ristagni”, ci vedrete giusto, ma tenete duro, perché poi la serie subirà un forte scossone e migliorerà, crescerà e alla fine vi appassionerà.
CONSIGLIATO!!!
L'ho letto il... 13 Febbraio 2012GIUDIZIO:

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