Lord, give us the strength so that we may deal with this day of challenges.
Give us the wisdom so that we may choose the correct path.
And grant us compassion to understand the impact our actions have on others.
We stand now at a crossroads and ask that you guide us out of the darkness and into light .
In your forgiveness and mercy, guide us on the path to redemption, under your gaze.
Amen.
Broadchurch è tornato.
E l’ha fatto alla grande.
Alleluia, alleluia!
Dopo una prima stagione spettacolare, la serie di Chris Chibnall ritorna sui nostri schermi e lo fa con un episodio così straordinario che riesce a mantenere le altissime aspettative che si erano create fin dalla messa in onda dello scorso season finale.
Un finale che aveva completamente destabilizzato l’equilibrio psicologico dei vari personaggi e degli spettatori, i quali sono dovuti entrambi scendere a patti con la sconvolgente scoperta che era stato l’insospettabile Joe Miller ad uccidere il povero Danny Latimer.
Un plot twist coi fiocchi che ci ha esplicitato l’eccezionale capacità degli autori di creare una storia coesa e mai prevedibile.
Capacità che ritroviamo in questa season première, la quale fonda la sua forza nell’abilità di catturare l’attenzione dello spettatore senza cadere nel banale (ad esempio, proponendo un altro caso d’omicidio da seguire) e decidendo di diventare il prologo di un nuovo capitolo nella storia della ridente cittadina del Dorset.
“Normal is the watchword”: recitava così il titolo del primo episodio della seconda stagione di Veronica Mars e non posso non notare i parallelismi tra quella puntata e questa.
La somiglianza tra questi due episodi è soprattutto riposta nel fatto che entrambi cercano di riportare lo status quo nella vita dei protagonisti dopo la risoluzione di un caso d’omicidio (da un lato Lilly Kane, dall’altro Danny Latimer) ma allo stesso tempo introducono un’altra storyline che porterà loro un nuovo terremoto emotivo (l’incidente dello scuolabus per Veronica Mars, la dichiarazione di non colpevolezza di Joe per Broadchurch).
Proprio il “Not Guilty” di Joe, infatti, è la goccia che fa traboccare il vaso e che riporta l’intera cittadina nel caos.
I più colpiti da questa improvvisa scelta, sono i Latimer che ritornano a trovarsi al centro del ciclone e devono correre ai ripari, cercando il miglior avvocato sulla piazza ed Ellie, che ripiomba nel proprio dolore, distrutta ulteriormente dalla presa di coscienza di chi sia veramente suo marito.
Una scelta narrativa molto interessante che sicuramente movimenterà la stagione, visti anche i nomi delle grandi attrici (Charlotte Rampling e Marianne Jean-Baptiste), “scomodate” per interpretare i due avvocati che si contrapporranno nella battaglia legale.
Una battaglia metaforica e letterale, a giudicare dal colpo di scena finale (la riesumazione del corpo di Danny), il quale son piuttosto certo sarà la prima delle scorrettezze che le due donne metteranno in atto durante queste puntate.
Curiosa la scelta dei cognomi delle due avvocatesse, Bishop e Knight (alfiere e cavallo), chiaro riferimento al mondo degli scacchi e, probabilmente, alla competizione che c’è tra loro.
Ma in quest’episodio scopriamo che questa non sarà l’unica competizione nella stagione.
Infatti, veniamo a sapere che il caro Alec Hardy sta ancora lavorando sul caso di Sandbrook e che il presunto assassino è sulle tracce dell’unica testimone, ovvero sua moglie (interpretata da una sempre bellissima Eve Myles); la donna, però, è tenuta al sicuro dal nostro ispettore scozzese preferito e ciò non può che portare ad un inevitabile scontro tra i due uomini, visto che il probabile omicida si trova ora a Broadchurch.
Sarà interessante quindi vedere come la storyline giudiziaria si incrocerà con quella legata al duplice assassinio di Sandbrook e scoprire anche qualcosa in più su Hardy, dati i minimi dettagli rivelati finora sulla sua vita.
In più, son curioso di vedere come verrà affrontato il problema di salute dell’ispettore, soprattutto ora che Ashworth sa delle sue condizioni e può usare ciò a suo vantaggio per avvicinarsi alla moglie.
Per quanto breve sia stata la sua apparizione, m’è piaciuta la maniera con cui Eve Myles ha saputo interpretare il ruolo della donna fragile e insicura, spaventata dalla possibilità che il marito possa tornare nella sua vita o peggio, ucciderla.
Ma la vera interpretazione che intendo lodare è quella dei due protagonisti, i quali ancora una volta hanno saputo fare un lavoro egregio.
Da un lato un David Tennant non molto loquace ma che con gli occhi riesce a esprimere l’infinità di emozioni che il suo personaggio prova, dall’altro Olivia Colman che deve recitare il ruolo di una donna ormai sola che non si capacita ancora di come il suo mondo improvvisamente sia stato distrutto.
In conclusione, Broadchurch quindi può contare su un cast egregio e su una trama impeccabile e ciò non può che rendere questa serie uno dei migliori “passatempi televisivi” sulla piazza.
Ma prima di congedarmi, ecco a voi ciò che ritengo il meglio di questa puntata:
- La regia sublime di James Strong
- Quando Ellie e Joe si guardano
- Gli intermezzi tra Alec e Ellie
- Le belle parole della Miller
- I Hardiller feels
Unica nota negativa che trovo in questa puntata è l’atteggiamento ancora ostile di Beth nei confronti di Ellie ma cerco di sospendere il giudizio su questa scelta narrativa, sperando che nel prossimo episodio le due abbiano un confronto adulto.
E con quest’ultimo mio appunto, vi lascio e vi do appuntamento alla prossima settimana, sperando che questa recensione vi sia piaciuta e augurandovi un buon 2015 pelato!