Recensione | Castle 7×18 “At Close Range”

Tatatà! Sì, sono tornata miei cari lettori. Ahivoi, purtroppo. Ma sì, sono qui pronta come sempre a narrare e dire la mia, con un bel condimento di vari ed eventuali scleri, le avventure dei nostri Caskett e della loro allegra combriccola.

Cosa ci siamo persi? Tutto. Cosa ci troviamo ad affrontare? Sempre tutto. Come la notizia della non ancora avvenuta firma per la prossima stagione di Nathan e Stana. No, ma dico io, siamo impazziti?! Toglietemi Castle e giuro che ve ne pentirete, luridi babbani!

Ma veniamo al dunque e analizziamo questo nuovo episodio.

Un episodio interamente dedicato a Ryan e al suo secondo lavoro. Come ben ricorderemo, Ryan per guadagnare qualcosina in più, lavorerà anche come guardia del corpo. Direte voi, un personaggio famoso? Una star del cinema? No, bensì un personaggio del mondo della politica.

Recensione | Castle 7×18 “At Close Range”

Ryan in tutto questo non è però da solo. Anzi, è affiancato questa volta da suo cognato.

Sebbene tutto possa sembrare facile e gradevole. Niente lo è. L’uomo che infatti Ryan dovrebbe proteggere viene quasi ucciso dinanzi ai suoi occhi, mentre la donna che era con l’uomo muore durante l’intervento, in seguito ad un colpo di pistola. E’ così che il caso si infittisce, passando nelle mani del resto della squadra.

Ovviamente Ryan sarà sotto shock, convinto di essere responsabile della morte della donna e della mancata tempestività nel salvarle la vita. E’ così che ha inizio la disperata caccia all’assassino.

Le piste proseguono, con pochi indizi e troppi punti interrogativi. Ma quello che alla fine della caccia sembra esser così ovvio, ferisce Ryan e lo destabilizza. Cosa? E’ suo cognato ad esser dietro l’intera faccenda. Ma come? E soprattutto per quale motivo?

La risposta è semplice. Mancanza di denaro. E’ per questo che il cognato ha dato accesso e via libera a colui che ha prontamente sparato e ucciso la donna. Una certezza per Ryan, suo cognato non è un assassino.

Ma chi si cela dietro l’assassinio? Ed eccola qui la risposta, prontamente servitaci da Ryan su un piatto d’argento: la segretaria del politico. Nata dal nulla e troppo attaccata all’idea del potere.

Un altro caso risolto, un urrà per il team, ma soprattutto per il nostro adorato Ryan!

Ed ora, come sempre, i momenti migliori (dal mio punti di vista) della puntata: