Dopo 7 anni di Castle sai già che quando gli opening avvengono in una chiesa ti aspetta una puntata con una trama assurda che si svilupperà in modo imprevedibile e ovviamente anche questo episodio non ha fatto eccezione. Questa settimana i nostri eroi hanno a che fare con una vittima particolare: un bugiardo patologico che si è spacciato per uno dei più grandi scrittori degli ultimi 25 anni, per un ricercato della mafia e che alla fine si è dimostrato una persona incapace di tollerare le bugie che ha cercato di smaschera un uso improprio di fondi pubblici. Certo, c’è da dire che ha scoperto questa truffa introducendosi in municipio per coprire un mancato pagamento della sua chiesa , gestita da un prete finto cieco. Come dicevo, assurdo! Curioso ma forse anche giusto che sia stato ucciso proprio a causa di una delle sue bugie. Il caso viene seguito principalmente da Ryan ed Esposito che intanto hanno anche una piccola discussione fra loro. Kevin è a corto di soldi e Javier gli propone di fare insieme l’esame da sergente per avere una promozione. Purtroppo però c’è un solo posto e Ryan lo prende senza informare il suo compagno e questo naturalmente crea dei problemi. Fortunatamente arriva Kate come un deus ex machina a risolvere la situazione.
Credo che quella fra Ryan ed Esposito sia una delle bromance meglio riuscite delle serie tv e ad ogni puntata me lo confermano. Mi piace vederli “litigare”, è divertente e so che comunque vadano le cose ci saranno sempre l’uno per l’altro. Sono le due metà della stessa mela e questo non cambierà mai. È bello avere delle certezze ogni tanto, no?
Castle intanto prosegue nel suo tentativo di riconquistare Kate risolvendo i casi insieme perché è così che lei si è innamorata di lui. In fondo il suo discorso non fa una piega: se ha funzionato una volta funzionerà anche una seconda. Peccato però che i suoi sforzi non servano a nulla perché Beckett non ha mai smesso di amarlo e sta solo cercando di proteggerlo. Per quanto io ami i Caskett e siano una delle mie otp devo ammettere che questa situazione fra loro mi sta piacendo troppo. Quello di quest’anno è un ritorno alle origini, a quelle prime stagioni in cui ogni loro sguardo era così carico di angst da poter inondare tutta New York. Gli sguardi, il caffè, i gesti, le frecciatine, tutto questo mi era mancato terribilmente e sono contenta che gli autori abbiano dato questa svolta alla storia perché così facendo sono riusciti ad evitare almeno un po’ l’effetto “salto dello squalo”. Per chi non lo sapesse con “salto dello squalo” si intende l’evento clou di uno show dopo il quale di solito si verifica un drastico calo degli ascolti. Diciamoci la verità, Castle aveva perso un po’ del suo smalto dopo l’happy ending di Rick e Kate e la mossa di separarli ha riacceso l’entusiasmo degli spettatori. Sia chiaro che alla fine li voglio vedere insieme felici e contenti che si rincorrono per casa con le pistole laser insieme ai loro figli.
Un’altra cosa che sto amando tantissimo di questa stagione è il ruolo di Alexis. Da quando Castle è diventato investigatore privato lei è diventata il suo braccio destro, la sua partner. Lo consiglia, lo aiuta, spesso ha delle intuizioni geniali e ci ha dimostrato di cavarsela bene anche senza l’aiuto di suo padre. Spero che continuino a coinvolgerla nell’azione e che magari le lascino anche qualche caso da risolvere da sola. Ecco magari l’unico appunto che mi sentirei di rivolgere alla formidabile coppia è che forse non è il caso di andare a fare gli appostamenti e/o i pedinamenti con una Ferrari rosso fuoco perché è vero che bisogna avere stile in ogni occasione ma è anche vero che non aiuta a passare inosservati.
Veniamo ora a Kate. Mi è mancata in questa puntata, io la voglio al centro dell’azione. Lei non è fatta per stare dietro ad una scrivania e mai lo sarà. Beckett non è e non può essere la nuova Gates. Mentre i suoi collegi indagano sul caso del bugiardo patologico lei è impegnata a scovare indizi per la sua personalissima indagine che la sta tenendo lontana da Rick. Nonostante la sua poca partecipazione devo dire che mi è piaciuta molto la scena davanti alla lavagna in cui lei, Cstle, Ryan ed Esposito si sono riuniti a fare il punto del caso. È stato un tuffo nel passato anche sono se un po’ ho sentito la mancanza delle teorie stravaganti di Rick
Bellissima la chiacchierata tra Martha e Kate perché si vede quanto la madre di Cstle le sia davvero affezionata e quanto sia preoccupata per lei oltre che per suo figlio. È troppo bello vedere come la consideri una di famiglia. Kate ha bisogno di una figura femminile al suo fianco e Martha Rodger, con tutte le sue stranezze, può sicuramente esserlo.
Fantastico anche il dialogo finale tra i Caskett, è uno dei loro classici discorsi in cui parlando di cose banali, come ad esempio un caffè, si dicono molte più cose; questo è uno degli elementi caratteristici dello show e spero davvero che non venga perso con il tempo.
In conclusione direi che è stato un buon episodio, forse un po’ sotto tono rispetto ai precedenti ma in fondo siamo ad un’ottava stagione ed essendo un procedural è difficile mantenere un livello alto in tutte le puntate
VOTO 7/10
Vi lascio il promo del prossimo episodio
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