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[Recensione] "Chelsea & James" di Roberto Giuseppe Cozzo

Creato il 27 luglio 2015 da Chiaradm
Quando un autore o un'autrice mi inviano il loro libro per ricevere una recensione, non so mai cosa aspettarmi. Da un lato so che devo tenere presente che chi mi ha scritto può essere alle prime armi con la scrittura e essere alla sua prima esperienza editoriale, dall'altro ritengo che, soprattuto per emergenti o esordienti, una recensione critica può essere un valido aiuto. O almeno, io preferisco sempre ricevere recensioni sincere, meglio ancora se negative ma motivate. Una recensione tutta "ma che bello, meraviglioso, stupendo" è gratificante quanto inutile, se non vengono spiegate le ragioni di questi complimenti. E pur tenendo conto di questi aspetti, ci sono libri di fronte ai quali non riesco proprio a trattenere la mia frustrazione! Se c'è qualcosa che non va, la dico, punto, e chi mi segue lo sa molto bene. 
Quindi ora mi trovo ad affrontare il problema opposto: come scrivere una recensione di un libro che non mi offre nessun appiglio, nemmeno per mezza critica?

TITOLO: Chelsea & JamesAUTORE: Giuseppe CozzoEDITORE: CreateSpacePREZZO: 6,24€ per l'edizione cartacea; 0,99€ per la versione digitalePAGINE: 194DATA DI PUBBLICAZIONE: 26 febbraio 2015LINK ACQUISTO:  www.amazon.it/Chelsea-James-Roberto-Giuseppe-Cozzo/dp/1508645116


SINOSSI: Stati Uniti d'America. Nel tentativo di perseguire il proprio personale senso di giustizia, due ragazzi cercano di fuggire da un ingombrante passato, che li condiziona fortemente. La moralità, immancabilmente relativa, viene messa in discussione, mentre un viaggio li porterà via dalla zona in cui hanno imparato a soffrire. Scopriranno che allontanarsi da un luogo è possibile, ma prendere le distanze dalle proprie vite è un obiettivo che può essere raggiunto solo conoscendo sacrifici forse insopportabili.
Decisamente questa è stata una lettura molto particolare, come non ne trovo spesso. Non saprei  definire bene il genere, c'è una storia d'amore ma non è decisamente romance, ci sono fughe e inseguimenti, ma non è certo un poliziesco, nè un thriller o un giallo...l'autore ha creato una storia a se stante, che si sorregge soltanto sulle proprie parole, senza cercare appigli in etichette di vario genere.
E' la storia di James e di Chelsea, due giovani che il destino fa incontrare quasi per caso, in una fredda giornata di dicembre, nella piccola cittadina di Roverside, in Texas. Lui è in fuga da un passato che rimarrà oscuro fino alla fine, lei è una giovane cameriera che lotta duramente per sopravvivvere e che deve fare i conti con le difficoltà della vita. E quando queste difficoltà arriveranno a minacciare la sua stessa incolumità, James, che fin dal primo momento non può ignorare l'affinità con questa ragazza che è a tutti gli effetti una sconosciuta, ma con cui sente di avere in comune più che con chiunque altro, arriverà a compiere un atto estremo che segnerà il destino di entrambi.
In fuga da tutto e da tutti, i due giovani diventano una cosa sola, due novelli Bonnie e Clyde - a cui mi sembra proprio che l'autore si sia ispirato, ma mi smentisca se non è così - che si spostano di stato in stato nei vasti territori degli Stati Uniti. 
Tuttavia, Chelsea & James è, credo, quanto di più distante ci possa essere da una storia di delinquenti. E' vero che per gran parte del libro i due sono costretti a cavarsela con metodi, diciamo, non troppo ortodossi, ma è anche vero che tutta la storia è pervasa da una grande intensità di sentimento. L'affetto che nasce tra i due ragazzi è un qualcosa di assoluto e, a dispetto di tutto, appare molto puro. E' un sentimento forte, che nulla se non la morte potrebbe spezzare.
Il tutto finisce con quello che, a modo suo e sotto un certo punto di vista, è un lieto fine, ma ammetto che avrei preferito un altro tipo di lieto fine... questione di gusti personali.
Veniamo a dettagli più tecnici. Sulla storia non c'è molto altro da dire, è piuttosto semplice e lineare, non c'è una grande trama o un grande intrigo, ma questo non diminuisce il piacere della lettura, nè mi spinge a etichettarla come "banale". Ho apprezzato lo stile dell'autore, molto limpido e chiaro, veloce e preciso, sa accompagnare il lettore con facilità e senza stancarlo mai. E' un modo di scrivere fresco e che si fa gustare. Non ho trovato errori nè imperfezioni, e considerando che questa è la sua opera d'esordio, direi che è un qualcosa di niente male!
Certo, non stiamo ancora parlando di un capolavoro, ma di una prima opera che fa pensare che Roberto Giuseppe Cozzo saprà farsi apprezzare dai lettori anche per le sue future opere!

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