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[Recensione] Contracted (di Eric England, 2013)

Da Frank_romantico @Combinazione_C
[Recensione] Contracted (di Eric England, 2013)
Ieri ho avuto la fortuna di parlare di un film horror con i controcazzi. Anzi, di una ghost story con i controcazzi, girato con la tecnica del mockumentary, cosa che ne aumenta esponenzialmente il valore. Ma su questo blog ogni tanto vige la legge del contrappasso e quindi, se ieri vi ho parlato di un buon film horror oggi vi parlo di un film horror mediocre. Ovviamente cambiamo genere e cambiamo sostanza, pur rimanendo sempre nell'ambito del cinema indipendente. Perché Contracted, horror del 2013 scritto e diretto da Eric England, è un film girato con una manciata di soldi che punta sullo shock carnale ponendosi a metà strada tra Cronenberg e Romero ma restando isolato in un limbo senza via d'uscita. E questo limbo si chiama "sceneggiatura", che qui sembra mancare. Oppure sono i buchi che ha ad essere così grandi da confondere.
Samantha, in crisi con la sua compagna Alice, va ad una festa in casa della sua amica Nikki. Lì si ubriaca, conosce BJ e ha con lui un rapporto sessuale non protetto. Da quel momento in poi Samantha inizia ad avvertire i sintomi di un'infezione che sembra portare il suo corpo al disfacimento. 
C'è da dire che inizialmente Contracted fa ben sperare, con una scena iniziale che dovrebbe porre le basi per gli sviluppi futuri del film e un tentativo di costruzione dei personaggi tridimensionali. Appunto, le basi prima di uno sviluppo carnale del film che proprio sulla carne si poggia. Una carne in disfacimento come è in disfacimento la vita della protagonista, Samantha, una ragazza problematica di cui apprendiamo qualcosa in più mano a mano che il film va avanti. Ed è tutta dal suo punto di vista, la pellicola, tutta concentrata su di lei con la storia dell'infezione come corollario, quasi non interessasse il come e il perché. Quello a cui England sembrerebbe più interessato, infatti, sono gli effetti sociali e psicologici dell'infezione secondo il solito teorema: la carne si riflette sulla mente (o la mente nella carne). Mens sana in corpore sano. Questo interesse per il lato "psicologico" è accompagnato da un interesse morboso per la carne in disfacimento, per sangue, unghie e denti che cadono. E tutto questo potrebbe essere molto interessante se, ad un certo punto, il film non andasse alla deriva.
[Recensione] Contracted (di Eric England, 2013)
Ecco, ad un certo punto il film va alla deriva. Perché la sceneggiatura inizia a mostrare tutti i propri limiti e tutto diventa insensato. Insensate sono le reazioni di Samantha e della gente che la circonda. Insensate sono i baci e le scene di sesso con una ragazza che assomiglia sempre più ad un cadavere. Insensato è il fatto che nessuno si preoccupi del grado infettivo di una malattia venerea che sembrerebbe cento volte più grave di qualsiasi altra malattia venerea. Ad esempio, l'unica cosa che l'unico medico che compare nel film sa fare e lamentarsi del rapporto occasionale che la ragazza ha avuto. E ha anche ragione, ma se l'intento finale del film era spingere all'utilizzo di metodi contraccettivi, poteva bastare una semplice pubblicità progresso. Ad un certo punto Contracted non sa più dove andare e il film dura solo 79 minuti. Non sembra esserci una poetica, non sembra esserci uno scopo. Anche dal punto di vista carnale il film comincia ad arrancare. Perché, evidentemente, Eric England non è David Cronenberg. E allora resta solo una strada, solo che se ve ne parlo faccio spoiler, e quindi...
ATTENZIONE, ALLARME SPOILER
L'unica strada che resta è quella della pandemia zombie. Samantha come paziente zero in una storia che si potrebbe evolvere e diventare persino interessante. Se non fosse che, proprio quando questa evoluzione viene fatta intuire, il film finisce. E finisce facendo un errore grandissimo: mostrandocela. Mostrandoci la trasformazione ormai ultimata della protagonista che, da ragazza con una grave malattia di cui nessuno si è interessato nonostante i sintomi, diventa una vera e propria zombie che sbrana sua madre nel bel mezzo di una strada. Cosa che non puoi fare dopo aver ammorbato lo spettatore per un ora e un quarto, dopo aver mostrato azioni e reazioni che non stanno né in cielo né in terra. E questo è un peccato. Perché l'atmosfera funziona, le immagini sono disturbanti e lo stile non è neanche tanto male. Manca qualsiasi tipo di spiegazione ma questo non è un dramma, almeno per me, ma manca anche l'attenzione, quasi fosse stato girato senza neanche troppa cura un primo abbozzo di sceneggiatura.
CONCLUSIONI
E allora Contracted è un film riuscito a metà, senza un'identità ben precisa e che si mantiene su livelli discreti per poi scadere in una mediocrità disarmante. Peccato. Piacerà a chi è attratto da immagini disturbanti perché quelle ci sono e funzionano. Ma a dar fastidio davvero è il fatto che tutto sia arrangiato. E non c'entra nulla che si tratti di un film indi. Davvero, non si tratta di questo. Peccato.
[Recensione] Contracted (di Eric England, 2013)

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