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[Recensione] Corpi di donna – Matsuura Rieko

Creato il 16 aprile 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Corpi di donna – Matsuura RiekoTitolo: Corpi di donne
Autore: Matsuura Rieko
Editore: Marsilio
Traduttore: Alessandro Giovanni Gerevini
ISBN: 978-8831765138
Num. Pagine: 184
Prezzo: 10,33€
Voto: [Recensione] Corpi di donna – Matsuura Rieko

Trama:
Ragazze nella megalopoli, ragazze in cerca di amore, ragazze a caccia di emozioni forti: Yuriko, Hanayo, Yukiko, Keiko, nomi che sembrano singulti di erotismo… Una giovane fumettista dal talento estroso, amante delle storie erotiche e perverse intreccia, tra le tante, una travolgente storia di passione e di sesso estremo con la ventenne Hanayo. La passione diventa intollerabile: si lasciano, in un finale da cui trapela il dolore dell’addio ed anche la sofferenza del crescere. Ma tra un mese sarebbe arrivata l’estate e poi l’inizio dell’autunno e poi il compleanno. “Tutto sommato – pensò Yoko avevo soltanto ventidue anni.”

Recensione:
Quello che penso sempre quando leggo un libro è: occorre vedere il contesto in cui è stato scritto, entrare in un’ottica esterna e se possibile immedesimarsi sia con l’autore che col suo mondo, fondere noi con lui.
Corpi di donna è un romanzo uscito ufficialmente in un Giappone del 1988, concorreva alla selezione di un’importante premio letterario, e l’esito finale è stato burrascoso, sofferto. Si tratta di un’opera che andava sicuramente controcorrente, ritenuta scandalosa e al limite dell’esecrabile, ma che io – che l’ho letto nel 2013 – l’abbia trovato carino, tenero per certi versi, e magnificamente attuale.
La protagonista è una giovane ragazza lesbica alle prese con la scoperta di se stessa, attraverso brevi frammenti di sesso violento cerca la via che la condurrà a capire i propri sentimenti, i propri desideri, è alla disperata ricerca di un manuale emotivo che le spieghi di cosa abbia davvero bisogno il suo cuore, e di come cercare una persona che davvero possa ricambiarla in modo onesto, in modo normale, in modo semplicemente assoluto.
Il libro è diviso in tre tappe fondamentali che segnano le avventure di Yoko, non sono in ordine cronologico ma sono un condensato di sensazioni, di eventi, con qualche flashback qua e là che aiuta a comprendere oppure a complicare, anche se nulla rimarrà sospeso, tutti i punti convergeranno arrivando al finale.
La narrazione è fluida, moderna, mai volgare, le scene di sesso – per quanto scabrose o forti  possono essere – sono descritte senza ostentazioni, adoperando un linguaggio fresco e limpido, quasi elegante, che non fa arrossire per la vergogna ma che incanta per il suo lirismo gentile.
È un romanzo romantico che parla di una ragazza come tante, ancora troppo giovane e troppo inesperta per conoscere la sua vera identità, mi è piaciuta per la sua simpatia, per il suo essere confusa di fronte alle parole e alla furia delle sue amanti, ho apprezzato il suo disorientamento di fronte ai sentimenti contrastanti e al desiderio di avere qualcuno accanto, la paura di non essere all’altezza e di rovinare tutto, i dubbi e i freni, la timidezza e il lasciarsi andare pur sapendo di sbagliare.
Non è un’opera adolescenziale, è da incastonare in una società che non è la nostra e che ha regole differenti, eppure ci parla di piacere e d’amore, due temi che spesso vengono trattati banalmente, ma che qui l’autrice ha saputo rifinire con delicatezza, spensieratezza e gravità, rendendoli tragicamente veri, per chi ci è passato.
Lo consiglio, ma solo se non avete pregiudizi di sorta.


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