Trama:Oxford, anni trenta. La signorina Doggett, un’insopportabile vecchia signora, riempie la propria esistenza organizzando tè e criticando la moralità altrui. La sua dama di compagnia, Jessie Morrow, una trentenne gentile, intelligente e spiritosa che sa di essere considerata socialmente “priva di valore” per via della sua età e della sua posizione, osserva con ben celata ironia ciò che avviene attorno a lei. Francis Cleveland, professore di mezz’età e nipote della signorina Doggett, pensa di essere stufo della vita matrimoniale. Sua figlia, la bella Anthea, attende affannosamente l’amore romantico, da qualsiasi parte provenga.In queste esistenze, relativamente placide, entrano tre individui: il signor Latimer, un giovane curato di bell’aspetto che va a pensione pressola signorina Doggett; Barbara Bird, una studentessa per la quale l’amore è affascinante solo nella sua versione platonica; e Simon Beddoes, l’azzimato figlio di un diplomatico che comincia a corteggiare Anthea, suscitando nella vecchia prozia sogni di fastosi matrimoni. Commedia degli equivoci, delle bugie e dei fraintendimenti che così spesso dominano i rapporti umani. A partire dal titolo: un nome inventato di un posto inventato, destinato a coprire una bugia.
L'autrice:Raramente a una scrittrice è capitato di essere considerata “fuori moda” in vita per poi essere riscoperta, sempre in vita, come un classico: è quello che è successo a Barbara Pym (1913-1980), laureata a Oxford, che inizia a pubblicare nel 1950 suscitando stima e simpatia da parte del pubblico e della critica. Ma nel 1963 il suo editore dichiara che non c’è più un pubblico per i suoi libri, e l’autrice li vede andare fuori commercio uno dopo l’altro. Nel 1977, il “Times Literary Supplement” fa un’inchiesta sugli scrittori più sottovalutati del secolo e due autori di fama indicano il nome di Barbara Pym. In poco tempo, vengono ristampati i suoi vecchi libri, che diventano bestseller e sono tradotti in moltissimi paesi stranieri, ed escono tre nuovi romanzi. Dopo la morte, per volontà di Hazel Holt, la sua curatrice letteraria, ne vengono pubblicati altri tre, tra cui Crampton Hodnet.Da allora la reputazione di Barbara Pym non ha fatto altro che crescere. Paragonata a Jane Austen per la capacità e la grazia sopraffine con cui ritrae il quotidiano e le relazioni umane, Pym trasforma l’ordinario in straordinario. L’ironia con cui descrive il mondo è pungente ma affettuosa e serve ad accettare le quotidiane, inevitabili ingiustizie dell’esistenza.
Recensione:
Basta poco per essere felici.
Un romanzo dalla copertina rossa, un'immagine in bianco e nero inserita in un cerchio e il gioco è fatto.
Senza neanche leggere la trama o scoprire chi è l'autore. Son già felice!
Lo so, lo so, sono prevenuta nei loro confronti: positivamente. Il che non è necessariamente un bene per quelle pagine: mi aspetto che riescano a intrattenermi e convincermi come hanno saputo fare in passato.
Insomma, con aspettative altissime mi sono accostata alla lettura di Crampton Hodnet di Barbara Pym.
Prima di aggiungere altro, voglio solo dire che si è subito confermata come una lettura a 4 stelle!
La storia si svolge a Oxford, negli anni Trenta. Protagonisti del romanzo sono la signorina Doggett, una settantenne sempre accompagnata dalla trentenne signorina Morrow, sua dama di compagnia. La prima ama mettere il naso negli affari degli altri e spettegolarne in giro, la seconda è consapevole della propria condizione sociale ("una donna insignificante non più giovane" la definirà l'odiosa - per il lettore - miss Dogett) ma non se ne preoccupa troppo: rifiuta l'unica proposta di matrimonio ricevuta, perché dettata da motivazioni sbagliate, e non perde il tempo a sognarne un'altra. Mentre le due donne osservano la vita del paese e vivono di tè delle cinque e pettegolezzi vari, il nipote di miss Dogett, Francis Cleveland, un professore sposato con figlia, vive una sorta di idillio amoroso con una studentessa.
Cosa accade in queste 260 pagine?
Succede che la Pym è capace di raccontarci una società basata sulle apparenze, sui pettegolezzi, su scelte sbagliate ma apparentemente necessarie, sull'incapacità di vivere una vita propria e il desiderio di osservare e conoscere quella degli altri. I personaggi creati dall'autrice rappresentano degli stereotipi facili da trovare in ogni piccola realtà dei secoli scorsi: le comari che spiano la vita altrui, siano esse una vecchia zitella o una giovane rassegnata a non vivere la vita che avrebbe meritato, gli uomini sono tutti o professori, o studenti o pastori, c'è poi la famigliola apparentemente felice ma che nasconde problemi. Personaggi tipici ma ben raccontati, ben caratterizzati e che risultano vitali e frizzanti.
Quando le parole Crampton Hodnet appariranno all'interno del romanzo, si comprenderà il genio e l'ironia della scrittrice nella scelta di questo luogo come titolo al romanzo.
Crampton Hodnet è un luogo che non esiste, una bugia per nascondere qualcosa che non è mai stato, un'invenzione per poter salvare le apparenze che non avevano alcun bisogno di essere salvate.
Crampton Hodnet è una commedia sull'uomo, sulle sue debolezze, bugie e sotterfugi, svelata con simpatia e ironia.
Non possiamo che essere soddisfatti di questo ritrovamento della Pym, di come sia stata estratta anche lei dai neglected e riportata alla luce dalla Astoria per noi lettori .
Titolo originale: Crampton HodnetAutore: Barbara PymEditore: AstoriaTraduttore: Bruna MoraPagine: 260Isbn: 9788896919125Prezzo: €16,00
Valutazione: 4 stelline