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Recensione "Crank" - Ellen Hopkins

Creato il 03 maggio 2011 da Maryg90
Grazie alla gentilissima casa editrice Fazi, mi è stata data la possibilità di leggere il nuovo e discusso romanzo di Ellen Hopkins. Ho appena posato sul tavolino "Crank" (trovate qui la scheda di presentazione), dopo 3 ore di lettura senza sosta e ora sono psicologicamente pronta per una bella analisi.

Recensione

Brian è entrato nel tunnel...

Ellen Hopkins
Crank
Traduzione di Velia Februari
446 pagine
16,00 euro
ISBN: 978-88-7625-076-7
RECENSIONE
Voglio partire direttamente da una citazione del romanzo che mi ha molto colpita:
"Il problema dei propositi
è che sono forti quanto
la persona che li formula."
Penso che in questi tre versi sia racchiusa l'anima del romanzo. La storia di Kristina è un susseguirsi di cadute dettate dalla sua profonda debolezza. Volare fino a toccare il paradiso. Scendere fino all'oblio dell'inferno. Facile dare la colpa a Bree, la sua identità "cattiva", dietro alla quale si nasconde quotidianamente per non affrontare la vera Kristina. La via apparentemente più facile si dimostra essere quella più distruttiva. Solamente quando sarà in grado di prendere coscienza di sé e riconoscere l'entità del problema, ci saranno i presupposti per iniziare la dura lotta contro quel Mostro succhiasangue che è la droga.
Una trama apparentemente semplice, un tema già affrontato in precedenza in romanzi come "Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino" o "Requiem for a dream" e di cui si discute spesso, ma la Hopkins aggiunge un tassello in più: il verso. Chi mai avrebbe pensato che questa sorta di ibridazione tra poesia e prosa potesse essere adatta a raccontare una storia del genere? Sicuramente non io. E' un romanzo? E' una raccolta di poesie? Io direi che è tutte e due. Basta sfogliarlo per rendersi conto che ci si trova davanti a qualcosa di particolare, inusuale. La forma un po' futuristica delle poesie, il linguaggio contemporaneo e poetico allo stesso tempo sono una ventata d'aria fresca. Sarà che negli ultimi tempi ho scoperto il piacere del verso grazie al poeta della beat generation Allan Ginsberg, sarà che è un tema su cui ho riflettuto parecchio dopo la visione di alcuni splendidi film, ma posso dire che questo libro mi ha molto colpita. Un fiume di parole che travolgono per la loro immediatezza.
Senza svelare il finale, ho apprezzato particolarmente le ultime pagine che mi sono sembrate molto realistiche e attuali e, anche, la descrizione delle dinamiche di rapporto tra Kristina e il nucleo familiare. Non mi sono informata sul perchè abbia fatto così scalpore negli USA, ma è sicuramente un romanzo che affronta il tema della dipendenza a tutto tondo. Viene descritta sia l'estasi di piacere dell'assunzione che il dolore della crisi, tutto visto dall'occhio spesso annebbiato della protagonista.
Un libro che consiglio a tutti, anche ai più giovani, se non altro per trarne un vitale insegnamento. Se poi vi capitasse di voler approfondire l'argomento, date un'occhiata agli altri titoli citati nella mia recensione.
VOTO:

Recensione

4 STELLE


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