Magazine Cinema
[Recensione] CUB - Piccole Prede (di Jonas Govaerts, 2014)
Creato il 10 dicembre 2014 da Frank_romantico @Combinazione_CL'Europa, da un punto di vista cinematografico e horror, resta il più innovatore dei continenti ma al tempo stesso, quello più legato alla tradizione. Una tradizione storica che non vive di ricordi ma che, bensì, cita e autocita, rielabora e propone soluzioni classiche con aria innovativa. A volte senza preoccuparsi di ciò che, in America, chiamano "politicamente corretto" o della "riproposizione" di formule vincenti. In Italia questo discorso è difficile da fare, nonostante i soliti ignoti (al grande pubblico) non si siano lasciati trovare impreparati. Discorso diverso vale per la solita Francia, la solita Spagna e l'Inghilterra, che si sono imposte su un mercato da molti considerato "morto" rilanciando un settore su cui nessuno sembrava più interessato ad investire. Tutto questo ha avuto inizio una decina di anni fa, sia grazie alla spinta di chi i soldini da investire ce li aveva, sia grazie alla nascente scena indi e alla scoperta di veri e propri talenti. E in un certo senso il rifiorire del cinema di genere agli inizi degli anni 2000 ha avuto il classico effetto "traino". Anche oltreoceano, con il vizio sempre più hollywoodiano di assimilare le spinte provenienti da altri paesi/culture. Arrivando ai giorni nostri, in questo presente epoca di autoproduzione, indi e crowdfunding,
Il 10 Settembre 2014, al Festival di Toronto, è stato presentato il film CUB - Piccole Prede, primo lungometraggio del regista Jonas Govaerts finanziato in parte attraverso il crowdfunding e le donazioni su Indiegogo. Un film belga, un horror fiammingo a metà strada tra passato e presente. Un esordio con le potenzialità per stupire e divertire ma che, ahimè, si perde in un finale sbrigativo e inverosimile.
Sam, un ragazzino di dodici anni, si avvia verso il consueto campo estivo con gli altri boy scout. Introverso e misterioso, il piccolo Sam non riesce a fare amicizia con gli altri che invece lo emarginano e lo deridono. Pian piano mentre gli scherzi ai danni del ragazzino iniziano a farsi piu' pesanti, cominciano a capire che la vittima è meno indifesa del previsto e il gruppo si renderà conto che sta tormentando il boy scout sbagliato. (da filmscoop.it)
Parlando di CUB parliamo di un cinema di genere che fa esattamente quello per cui è nato: sovverte. Ovvero il ribaltamento dello status quo, la critica ferocie contro l'ordine prestabilito. In questo caso abbiamo addirittura la critica sociale nei confronti di un ordine dispotico (rappresentato dal sistema scout) e quella politico/economica del sistema nazionale belga, che ricorda non poco la situazione presentata in un film come Non Aprite Quella Porta all'inizio degli anni '70. Perché la realtà raccontata in CUB è quella della crisi economica attuale che ha portato alla chiusura di molte fabbriche e alla disoccupazione (e disperazione) di chi ci lavorava. Sono queste le basi su cui si sviluppa il film, horror ambientato in un campeggio (tradizione) e che se la prende con un gruppo di lupetti senza alcun buonismo (novità) evitando ogni sorta di spiegone. Una pellicola snella, non eccessivamente lunga (85 minuti) giocata sulle attese e sulle piccole cattiverie di un gruppo di ragazzini, in un crescendo di cattiveria e ironia grottesca.
E diciamo pure che, per almeno un'ora, il film funziona. Certo, la sceneggiatura sembra essere stata scritta su un fazzoletto, non c'è né splatter né violenza (o meglio, c'è ma è ottimamente dosata) non si capisce bene dove si voglia andare a parare, ma sicuramente funziona. Il problema è che poi, arrivati alla svolta, CUB si perde. E lo fa nel momento di massimo splendore, lì dove Jonas Govaerts aveva raggiunto l'apoteosi tra cattiveria cattivissima e coesione narrativa. E sarà un problema mio che non riesco ad apprezzare i finali di questa nuova generazione di film horror, ma vi ho trovato, in quello di CUB, una superficialità incredibile e l'incapacità di non precipitare tra buchi formato groviera. Sarà colpa dei poco fondi a disposizione, dell'inesperienza o di pressioni dall'alto, ma trovo questa scelta incomprensibile, come un tentativo di autosabotare qualcosa di bello e divertente.
Alla fine CUB - Piccole Prede rimane un film guardabile, divertente, certamente non brutto, con alcune ottime intuizioni e una cattiveria rara. Ci aggiungiamo il citazionismo (uno dei personaggi ha, come suoneria, il main theme di Suspiria) e una certa profondità dei temi trattati. Ma non decolla e alla fine si impantana. E per me questo significa un'altra occasione sprecata.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Contemporaneità ed emancipazione psico-spirituale: nuove inquisizioni e nuove...
Di LENI REMEDIOSParte TerzaIn Minima Mercatalia, nel capitolo dedicato alla fase odierna del ‘capitalismo speculativo’, Fusaro, nel quadro di un’osservazione... Leggere il seguito
Da Criticaimpura
CULTURA, SCIENZE, SOCIETÀ, DA CLASSIFICARE -
Quattro secondi per perderti di K.A. Tucker [Ten Tiny Breaths #3]
Quattro secondi per perdertiSerie Ten Tiny Breathdi K.A. Tucker Titolo: Quattro secondi per perderti Autore: K.A. Tucker (Traduttore: Rosa Prencipe e Andrea... Leggere il seguito
Da Nasreen
CULTURA, LIBRI -
Talkin' 'bout my generation
Arrivati a un certo punto della vita ci dovrebbe essere una svolta; prima o poi bisognerebbe crescere, evolversi, maturare e infine diventare adulti. Leggere il seguito
Da Ant
ARTE, CULTURA -
Stasera alle 21 su Iris L’uomo che fissa le capre
Anno: 2009Durata: 93'Distribuzione: MedusaGenere: CommediaNazionalita: USA, Gran BretagnaRegia: Grant HeslovL’uomo che fissa le capre (The Men Who Stare at... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Torna stasera in tv UNA SEPARAZIONE (dom. 14 giu. 2015)
Una separazione, Rai 5, ore 23,15. Uno dei migliori film degli ultimi anni, ed è made in Iran. Non aspettatevi il solito film iraniano lento e maestoso alla... Leggere il seguito
Da Luigilocatelli
CINEMA, CULTURA, PROGRAMMI TV, TELEVISIONE -
A SULMONA IMPORTANTE FORUM SULLE QUESTIONI DEL MEDITERRANEO – Promosso dal...
A SULMONA IMPORTANTE FORUM SULLE QUESTIONI DEL MEDITERRANEO Promosso dal prof. Franco Ricci, con docenti di alcune Università del mondo a confronto di Goffredo... Leggere il seguito
Da Giovanni Pirri
CULTURA, MUSICA