Titolo: Dal verde chiaro al verde scuro
Autore: Francesco Memoli
Editore: Miele
ISBN: 9788863321272
Numero pagine: 240
Prezzo: € 13,50
Voto:
Trama:
Un viaggio in auto, quattro amici. In zaino e tenda alla scoperta dell’Irlanda. Un viaggio che nasce come una fuga da un quotidiano alienante ed emotivamente agli sgoccioli, ma che diventa per i protagonisti l’occasione per un radicale cambio di prospettiva nei confronti della vita e dei rapporti sociali. E soprattutto diventa occasione per il consolidarsi di un legame d’amicizia forte, per la riscoperta di valori come l’amore, la serenità e la voglia di avventura.
Attraverso l’itinerario seguito dai protagonisti, ci si immerge nelle loro vite. Attraverso le conversazioni si ricostruisce lentamente il loro passato, che diviene chiave interpretativa per gli eventi narrati e per gli sviluppi futuri. E al viaggio si affiancano le bevute, le nottate passate nei pub, i baci rubati, le chiacchiere senza fine. E l’amore, che si intreccia indissolubilmente al percorso geografico ed emozionale compiuto dai protagonisti.
Recensione:
Bello e genuino: i più azzeccati aggettivi per un libro come questo.
Si tratta di una sorta di diario di bordo, la cronaca di un viaggio on the road che tutti almeno una volta nella vita dovrebbero fare. Sono emozioni difficili da descrivere a chi non le ha mai provate: la libertà, l’essere persi con il solo aiuto di una cartina, il creare un proprio itinerario fuori da quelli turistici senza preoccuparsi di mete e orari, il conoscere ogni giorno gente e tradizioni nuove di un paese suggestivo e misterioso, ancora strettamente legato alle antiche tradizioni.
Una pagina dopo l’altra, il lettore segue i protagonisti nel loro peregrinare: è come essere con loro, partecipi di avventure e disavventure; e la scelta stilistica di riportare nel testo anche sms, appunti e fotografie, in altre circostanze biasimevole, qui non fa che aumentare la sensazione di realismo e spontaneità.
Ci sono però due punti deboli che mi hanno lasciato un po’ deluso.
Il primo riguarda il modo di raccontare: è giovane e brioso, coinvolgente e credibile, ma mette forse troppo in ombra la parte visiva del viaggio. Più che su posti incantevoli e paesaggi mozzafiato, l’attenzione è concentrata sui dialoghi scherzosi del gruppo di amici: senz’altro esilarante per chi ha vissuto quel viaggio, ma non per un qualsiasi lettore estraneo.
Secondo punto, l’editing. D’accordo, in sintonia con lo stile del viaggio si possono anche tollerare quei due-tre smiley durante la narrazione, ma non sono perdonabili gli errori di ortografia: “sì” come affermazione non è uguale a “si”, l’errore più ripetuto, e anche le altre imperfezioni sono troppo frequenti per poter sorvolare.
Nel complesso, comunque, è stata una bella lettura. Mi sono divertito a immaginare le strade e i paesi, l’emozione dell’avventura è palpabile tra le righe, e più di una volta mi è capitato di trovarmi a sorridere per qualche battuta ben riuscita.
La voglia di evadere per un po’ dalla quotidianità e vivere alla giornata si trasmette anche a chi legge storie di viaggi per concedersi una pausa mentale: credo sia stato questo ad affascinarmi più di tutto di questo libro.
E poi, si sa, l’Irlanda ha veramente qualcosa di magico che trascende qualsiasi descrizione: bisogna viverla per capire.