Titolo: Dark Poem
Autore: Alexia Bianchini
Editore: Diversa Sintonia
Illustrazioni: Max Rambaldi
Anno: 2012
Genere: poesie fantasy
VOTO:
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Trama: Ogni cosa ha un lato tenebroso. Anche la poesia.
Aperte dalla matita di Max Rambaldi, sei sezioni si divincolano in componimenti dark, affrontando i temi più oscuri che governano la nostra fantasia. Dalle streghe agli angeli caduti, dai demoni alla morte stessa, dall’anima alle cicatrici che per sempre si porterà dietro.
Recensione: Le figure femminili dominano le prime pagine di questa raccolta di poesie. Subdole incantatrici, belle e dall’animo dannato capaci di indurre in tentazione anche l’uomo più devoto… a patto che ne esista uno. Questa è l’immagine che in un passato non troppo lontano veniva attribuita alle donne. Streghe, se non per volontà, certamente per indole, costrette a confessare poteri occulti mai realmente posseduti, nella vana speranza di essere risparmiate. La condanna giungeva inesorabile e veniva sostenuta con vigore dai tanti timorosi, tristemente convinti di poter eliminare il male attraverso la morte di povere innocenti la cui unica colpa era quella di appartenere al gentil sesso. Poesie nere che danno sfogo alle recondite angosce di un’autrice che ben conosce la natura umana e ne rappresenta gli aspetti più amari, fragili. Le sue Anime sono perse, vittime della loro stessa inquietudine, incatenate ad ancore invisibili e infinite, i suoi Angeli, creature lontane dalla perfezione, si confondono con i Demoni spesso più umani degli uomini, mostrandosi come facce diverse di uno stesso ambiguo volto. L’autrice rivela le Tracce di ciò che ognuno lascia su di sé, nel bene e nel male, indelebili come macchie scure che si dilatano sulla pelle di un corpo che nessuna Morte risparmierà.
Nera, dunque, può essere la strada verso la luce, scuro il passaggio che può condurre alla espiazione dei propri peccati. La poesia non è che un mezzo.