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Recensione del libro di Gianluca Nicoletti

Creato il 27 luglio 2014 da Ritacoltellese
Recensione del libro di Gianluca Nicoletti Ho finito di leggere il libro di Gianluca Nicoletti sulla sua esperienza di padre di un figlio autistico.
Non è soltanto un libro  su un'esperienza umana che è toccata in sorte a quest'uomo intelligente come a tanti altri, è anche uno spunto di riflessione filosofica sulla vita, sui sentimenti, sui rapporti con gli altri. Abitualmente non sottolineo a matita i punti salienti di un libro, quelli che mi colpiscono, le frasi che meritano di essere ricordate: non lo faccio perché ho un grande rispetto per i libri di carta: mi piace tenerli bene, conservarli bene. Di solito ha questa abitudine di sottolineare chi ama in particolare la lettura e chi, in qualche modo, è  un addetto ai lavori: insegnanti di Belle Lettere, Scrittori ecc.; ho trattenuto questo impulso molte volte nel leggere quest'Opera di Nicoletti.
Dunque, nello scrivere questo Commento, tornerò a cercarle quelle frasi, che per me sono Grandi Verità, che lui ha saputo scrivere in modo mirabile a  mio avviso. Già nella premessa ne trovo una:
"Noi psico-Abili svisceriamo le nostre vite nell'anelito mai saziabile di entrare in Comunione con molte PERSONE, di amarle ed esserne a nostra volta amati, di sopraffarle, di divorarle, di capirle, di essere compresi, adulati, stimolati. Per qualcuno  persino mortificati ed umiliati. " Trovo questa analisi svolta in poche righe un meraviglioso ritratto dell'umanità variegata che siamo e che ci circonda. Ha inglobato, giustamente, anche i masochisti! Poi:  "Se per un giorno azzerassimo il bisogno di comunicare che ci rende bestie sociali, saremmo anche noi normalmente autistici". E 'vero. ci affanniamo a farci capire spesso senza riuscirci, anche usando un fiume di parole, perché l'essere capito o frainteso dipende sempre dall'altro. Dunque è sempre una comunicazione zoppa: se l'altro VUOLE capire o se vuole respingerci, negandoci. Nel Secondo Capitolo, intitolato  "Un RIVELATORE di Umanità grottesca"  appunto scrive:  "Un figlio autistico è un fantastico RIVELATORE di Umanità grottesca, di fronte a Tommy cade la maschera, portandomelo dietro per Uffici mi accorgo subito di chi esiste unicamente per il ruolo che occupa, nonostante la propria inconsistenza ". Bellissimo! Sicuramente Tommy, il suo secondo figlio a cui è toccato l'autismo, è un RIVELATORE; ma quante volte abbiamo constatato l'esistenza di questo tipo di umanità nel nostro vivere quotidiano?   Potrei continuare in citazioni dal libro, ma faccio prima a consigliarvi di leggerlo per l'intelligenza che vi traspare insieme all'abilità prodigiosa nello scrivere di Nicoletti. Vorrei fare un parallelo con l'altro libro che ho letto sul rapporto fra un padre e suo figlio autistico e che ho commentato in precedenza su questo blog il 4 maggio 2012: scritto da  Fulvio Ervas su  Franco e Andrea Antonello   "Se ti abbraccio non aver paura". 
In comune questi due Libri hanno solo il dolore per quel che è toccato in sorte al proprio figlio e a sé stessi. Sono, però, due Libri molto diversi. Franco Antonello è un Pubblicitario di successo ma non uno scrittore, dunque il Libro sulla sua esperienza gliel'ha scritto  Fulvio Ervas e, necessariamente, il filtro di un'altra anima si sente. C'è un addolcimento  istintivo nel descrivere le situazioni dei personaggi principali da terza persona che manovra materiale non suo, dunque lo fa con RISPETTO ... Nicoletti, invece, scarnifica da par suo la sua carne viva. Non sono d'accordo con chi ha scritto che analizza con cinismo la sua realtà! Il cinismo è tutt'altra cosa! Nicoletti analizza la sua realtà da persona comunicativa al massimo, vera al massimo, che ama la Verità e il dirla, perché solo così trova il suo equilibrio.
Ma non è forse quello che insegna la Scienza Psicoanalitica? Chi rimuove e seppellisce, evita e nega la Realtà che gli fa male, si ammala e per guarire deve pagare qualcuno a cui raccontare quella verità che conosce e che ha nascosto nel profondo.
Il libro sull'autistico Andrea, detto Andre, commuove, questo su Tommy, pur nella totale comprensione del dramma di un padre e di tutta una famiglia, strappa anche il sorriso quando Nicoletti affronta certe situazioni e fa certe considerazioni. Tutte reali. Nicoletti non sfuma, non veste di sentimentalismi il suo amore per suo figlio, Nicoletti affronta la Realtà: e non è una Realtà facile ed è tutta in salita. Ma egli non si compiange, invece progetta un futuro comune con ALTRI "Colleghi", come li chiama lui, un Futuro progettuale che APRE una speranza verso l'avvenire.

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