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Recensione di Basilicata Coast to Coast

Creato il 02 settembre 2010 da Sky9085

 

Basilicata Coast to Coast

Basilicata Coast to Coast

Nicola è un insegnante di scuola superiore, Rocco è una stella dello spettacolo locale in trepidante attesa di sfondare nello star system, Salvatore è un simpatico ragazzo semplice che si lascia alle spalle una delusione d’amore (oltre ad una mancata laurea in medicina), Franco è un uomo che, dopo un lutto molto forte, decide di chiudersi in se stesso, di non proferire più parola alcuna e di dedicarsi alla sua grande passione: la pesca.

 

I quattro condividono un comune hobby: quello della musica.

Cosa decidono di fare per imporre all’attenzione pubblica la propria band dal nome alquanto insolito (Le pale eoliche), che non sia la normale, banale, scontata partecipazione ad una gara canora? Farsi notare attraversando, nell’arco di dieci giorni, l’intera regione passando da una costa all’altra per raggiungere Scanzano Jonico, sede, ogni anno, di un importante festival musicale.

Lo faranno a piedi, con un solo telefono cellulare, un carretto e un cavallo per il trasporto del minimo indispensabile, una telecamera e una giornalista inizialmente per nulla interessata allo scoop.

Commedia piacevole e veritiera che, con i soliti imprevisti non messi in conto dai quattro malcapitati, ci immerge nei colori, tradizioni, usi e costumi dei vari paesini di provincia offrendoci un panorama sicuramente gradevole, la pellicola vede l’esordio alla regia di quel Papaleo storico protagonista dei cinepanettoni natalizi targati Pieraccioni (“I laureati”, “Il paradiso all’improvviso”, “Ti amo in tutte le lingue del mondo”, “Una moglie bellissima”, “Io e Marilyn”), autore che, però, può vantare anche collaborazioni con altrettante indiscusse firme come Virzì, Vanzina, Veronesi e Placido.

Accanto a lui (protagonista, oltre che regista) si distinguono maggiormente Alessandro Gassman, a cui l’attività teatrale ha sicuramente giovato non poco e Giovanna Mezzogiorno, forte di una gavetta maturata alle spalle di grandi registi come Michele Placido, Gabriele Muccino, Ferzan Ozpetek e Cristina Comencini.

Alternando momenti simpatici ed allegri ad altri piuttosto scontati e tipici di una sceneggiatura sicuramente non originale, la pellicola non percorre sentieri innovativi, forse per colpa di quel classico viaggio come occasione di crescita personale e interiore dove ognuno mette in campo le proprie debolezze e paure della vita che abbiamo visto (meglio rappresentato) in altri film.

Consoliamoci un po’ sapendo che la casa di produzione (la PACO Cinematografica), con i suoi film riconosciuti tutti di interesse culturale nazionale, realizza opere a scopo umanitario e i cui ricavi vengono destinati alla costruzione di scuole e strutture ospedaliere in Etiopia e Cambogia. Per lo meno sappiamo dove andranno a finire i soldi per i biglietti staccati.

“Il mio intento è quello di fare un film sul sud, da cui provengo, così come lo guardavo da giovane, con la capacità di fare ed inseguire i sogni, la voglia e la possibilità di cercare un cambiamento. Mi piacerebbe che questa storia si proponesse come uno specchio in cui i miei conterranei possano guardarsi e scoprirsi diversi da come una certa filmografia giustamente ci dipinge”, ci dice il regista attore.

Un bel proposito che sicuramente sosteniamo e incoraggiamo. Come opera prima non ce la sentiamo di rinfacciare nulla al bravo Papaleo. Forza e coraggio: la prossima volta andrà meglio.

(Questa recensione partecipa al concorso che mette in palio il DVD di Basilicata Coast to Coast)

 


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