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Recensione di Cazzimma di Stefano Crupi

Creato il 29 luglio 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

30 Flares 30 Flares × Recensione di Cazzimma di Stefano CrupiCazzimmaStefano Crupi
Pubblicato daMondadori
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:Scrittori italiani e stranieri
Genere:Narrativa Contemporanea
Pagine:
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Il libro su Goodreads
La trama:
Sisto è un diciottenne addetto alle consegne di droga in quel di Napoli. Per arrotondare, crea un altro traffico con il suo amico Profumo, traffico che viene velocemente scoperto dal boss della città, uno che non si ferma davanti a niente né a nessuno. Tra botte, sangue e minacce, i due amici saranno costretti a separarsi, e Sisto proverà a ricominciare daccapo, lontano dalla malavita.

Di libri tanto spietati e veri ne dovrebbero girare di più. Ne abbiamo seriamente bisogno. Sono quei libri che ti fanno sbattere il muso contro realtà che conosci solo per sentito dire, e ti ci trascinano dentro senza risparmiarti niente. Perché sei lì, devi vedere. Ma è dura poi far finta di niente e continuare dritto per la tua strada. Ti si muove qualcosa dentro, non ti senti più tranquillo come prima. Quando finisci di leggere un libro come questo, ti resta il magone in gola e una stretta incredibile allo stomaco. Siamo a Napoli, Sisto è il ragazzo addetto alle consegne. A quelle consegne. Stanco della solita routine e affamato di ulteriori guadagni, decide di mettere su un nuovo giro assieme al suo amico Tommaso, detto Profumo. I ragazzi però fanno tutto di nascosto, incuranti dell’assiduo controllo, su tutto il territorio, di Agostino Cavallaro – il grande boss – e dei suoi scagnozzi, sempre all’erta e sparsi in ogni zona della città. Sisto in fondo è solo un diciottenne come tanti: gli basta avere un iPhone, dei soldi per la droga del sabato sera, e quella spocchia che gli permette di entrare in discoteca evitando la fila.

Ma una pistola in mano non l’ha mai presa. E lo terrorizza già solo l’idea. Però tiene sempre ben fisso a mente ciò che gli ha detto zio Antonio, ossia che se vuole imparare a campare deve farsi furbo, deve essere cattivo. “Funziona così, è così in tutto il mondo: devi tenere cazzimma, devi tenerne assai.” Il giro dei due amici verrà in breve tempo scoperto, e saranno costretti a pagarla cara. Sisto, in quanto nipote di Antonio – altra forte presenza napoletana – riuscirà a cavarsela meglio del suo amico, anche se il prezzo da pagare sarà quanto di più alto si sarebbe mai potuto immaginare. Spedito a Prato per lavorare in fabbrica (e svolgere “mansioni parallele”), Sisto assaporerà un nuovo stile di vita, lontano dalla sua città e dalle scelte di famiglia che l’hanno reso schiavo di un sistema corrotto. L’incontro con una ragazza, Carmela, lo farà maturare e gli farà comprendere che anche se la strada è tracciata, perfino a lui è permesso deviare un po’ il percorso.

Cazzimma di Stefano Crupi è un libro consigliatissimo.

Una prima prova letteraria che ha colpito nel segno ed è riuscita a mostrare una realtà nuda e cruda, solo apparentemente tanto lontana da noi. Crupi ci fa fare i conti con la Napoli più violenta, crudele e pericolosa che si possa concepire, con il malessere delle sue anime dannate che, lo dicono loro stesse: “Neanche il peggiore dei bastardi che popola questa terra di nessuno può competere con chi ha vissuto nell’inferno della città maledetta.” Sisto, Profumo, Antonio, Cavallaro e Caffeina sono solo alcuni personaggi della malavita che nella città partenopea la fa da padrone; una lotta per la sopravvivenza, un vero e proprio modello di vita che, come se fosse un tratto genetico, si tramanda di generazione in generazione, senza via di scampo, come se non ci fossero alternative, come se nessuno fosse libero di sottrarsi ad un destino già tragicamente segnato.

“Restiamo sempre ragazzi di strada, per tutta la vita. Che la strada ti entri dentro è un male, certo, ma è un male necessario, dal quale nessuno può esimersi, come un rito di iniziazione che si rinnova ogni giorno.” (Cazzimma, Stefano Crupi)

Un romanzo che prende allo stomaco e che lascia a bocca aperta per la sincerità che emana, per la sfrontatezza di raccontare le cose come stanno, con un linguaggio autentico e implacabile. Un grido di dolore di intere generazioni, allevate a pane e violenza.

“..a questi ragazzi, quelli che frequentava Tommaso, quelli come Sisto, Salvatore, basterebbe solo riscoprirsi umani per salvarsi. Cresciuti senza guida, gettati nel mondo come progetti incompiuti, non hanno mai trovato qualcuno disposto a insegnare loro il più naturale degli insegnamenti. Non sanno cosa significa capire l’altro, perdonarlo, non sanno amare.”(Cazzimma, Stefano Crupi)

Ecco perché abbiamo un’estrema necessità di libri come Cazzimma. Per aprire gli occhi, guardare questi ragazzi, ed insegnargli a vivere.



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