Recensione di Cose Nostre

Creato il 25 ottobre 2013 da Signorponza @signorponza

Quando qualche settimana fa mi era capitato per la prima volta di vedere il trailer di Cose Nostre – Malavita (The Family), mi è sembrato per circa 1 minuto e 17 secondi un film interessante. Poi arriva questo frame.

E tutte le mie certezze iniziano a crollare. Lo scetticismo è il sentimento principale che mi ha accompagnato al cinema a vedere questo film. Tuttavia, prima di procedere alla recensione di Cose nostre, Egidio fai partire il trailer completo.

Il film questa volta non è tratto da una storia vera, ma da un romanzo. E in effetti si tratta di una trama moderatamente brillante, che vede la famiglia di Giovanni Manzoni (Robert De Niro), un ex gangster di Brooklyn, costretta a vivere sotto copertura nel programma testimoni dell’FBI dopo la sua decisione di vuotare il sacco. Con lui ci sono la moglie Maggie (Michelle Pfeiffer), una donna dall’accendino facile, la figlia Belle (Dianna Agron), belle non solo di nome, e il figlio Warren (John D’Leo), già sulle orme del padre; il tutto coordinato dall’Agente Stansfield (Tommy Lee Jones). Passare inosservati in un piccolo paesino della Francia non è però per nulla semplice, soprattutto se c’è qualcuno che ti sta cercando e non è Equitalia.

Tutto sommato l’effetto Besson si percepisce poco e la pellicola risulta godibile, a tratti divertente. I personaggi, pur nella loro assurdità, compongono un quadro di famiglia stravagante ben bilanciato, dove la figura del padre è quella inevitabilmente più tormentata, sia perché ormai si avvicina quel momento della vita in cui si inizia a credere che ci sia qualcosa dopo la morte (perché non si sa mai…) sia perché le sue scelte di vita hanno avuto degli impatti piuttosto significativi sulla vita delle persone a lui care.

Ora con questo non voglio dire che si tratti di un film profondo, anzi. Però non manca qualche spunto di riflessione. Tanto per capirci, non state andando a vedere Massimo Boldi e Christian De Sica che si scoreggiano in faccia. E poi c’è molta bellezza, da un lato Michelle Pfeiffer ormai sull’orlo del passare da MILF a GILF, ma soprattutto Dianna Agron che non può non piacervi, nemmeno se il vostro orientamento sessuale prevede una preferenza per gli animali.

CHIPS e CHEAP: il punto di forza CHIPS è senza dubbio il cast, mentre la cosa più CHEAP è la presenza dei francesi e della loro rinomata simpatia.

Livello di SHAZAMMABILITÀ: alto. Tre o quattro chicche impreziosiscono il film, tra cui The Greatest di Cat Power e New York, I Love You but You’re Bringing Me Down dei LCD Soundsystem.

Livello di BONAGGINE DEL CAST: Dianna Agron. Come già detto, basterebbe solo la star di Glee per attribuire una valutazione altissima. Se ci aggiungete anche Michelle Pfeiffer per gli amanti dello stagionato, si punta al trentellode.

Quanto dura / quanto sarebbe dovuto durare: 111 minuti / 111 minuti. Non dura poco, ma tutte le cose sono al loro posto e probabilmente è la lunghezza adatta.

Mi devo fermare dopo i titoli di coda per vedere la SCENA NASCOSTA o posso andare direttamente a casa? No. Che anche Luc Besson aveva fretta di andare a casa.

GIUDIZIO COMPLESSIVO: tre Anne Praderio su cinque.

  

Il post Recensione di Cose Nostre, scritto da Signor Ponza, appartiene al blog Così è (se vi pare).


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