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Recensione di Edmund Brown di Simone Toscano

Creato il 17 febbraio 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Edmund Brown di Simone ToscanoVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Simone Toscano
Pubblicato da:Youcanprint
Collana:Narrativa
Genere:Narrativa Contemporanea
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
scontato
Trama:

Edmund Brown vive a Castrol e da quando è piccolo convive con un’abilità, che non sa se definire un dono o una maledizione. Non capirà davvero la sua potenzialità fino a quando non accetterà di non potersene mai liberare. E imparerà a collaborarci.


Tutti hanno un dono: c’è chi sa cucinare, chi dipinge, chi riesce a far star bene gli altri solo con uno sguardo. E poi c’è Edmund Brown. Edmund ha una capacità particolare, e nemmeno lui, che ci convive da quando era piccolo, sa se è un dono o una maledizione: riesce a vedere gli ultimi istanti di vita di una persona. Non c’è una regola per queste visioni, a volte basta incrociare gli occhi con uno sconosciuto oppure sfiorarsi su un mezzo pubblico. Le visioni arrivano inaspettate e senza preavviso, e se ne vanno altrettanto in fretta, lasciando in Edmund solo una sensazione di impotenza. E non succede per chiunque si incontri: sembrano avere una volontà propria. Oltre a vedere la morte delle persone che incontra o tocca, Edmund ne percepisce anche le sensazioni e sente chiari gli ultimi pensieri di chi se ne sta andando. Nessuno conosce l’esistenza di questa sua capacità, perché spesso non si nota neppure dall’esterno se sta avendo una visione. Ma quando la protagonista di una di queste visioni sarà la sua ragazza in preda al panico e a un maniaco torturatore, tutto prenderà un aspetto diverso: Edmund prenderà il coraggio a due mani e confesserà, nell’incredulità di chi lo circonda in quel momento, la sua macabra capacità.

La prima parte di Edmund Brown scorre tranquilla, serve per conoscere i protagonisti di questa nuova storia e ti fa affezionare a ognuno di loro: Edmund, cuoco e barista del BJ Restaurant Bar, Big Jym, il capo, Lisa, la figlia del capo, il vecchio Fred, cliente abituale, e molti altri. Poi, a metà, parte in quarta e da lì non c’è più verso di staccarsene. Bisogna vedere come andrà a finire: riuscirà Edmund a salvare la sua ragazza? Continuerà ad aiutare chi incontra con le sue visioni? Staranno tutti bene? Pochi sono gli autori che hanno la potenzialità per creare un simile legame tra i lettori e i personaggi.

Spesso immagino di poter avere la capacità di vedere che tipo di collegamenti ci sono tra una persona e un’altra, se in futuro due completi sconosciuti che si incrociano per strada diventeranno migliori amici, o se chi ti abita al piano di sopra conosce chi sarà l’amore della tua vita. Quando sono arrivata alla fine di Edmund Brown questo mio desiderio era ancora più forte, ma poi, se ci pensi bene, capisci che se conosci già il tuo futuro e l’ultima riga della tua storia, forse non ha più molto senso viverla.

Approfondimento

Ho amato l’ambientazione di Edmund Brown: il ragazzo fa parte della piccola comunità di Castrol, lavora in un pub e molte scene sono ambientate nel suo posto di lavoro. Simone Toscano ha avuto una maestria notevole nel riuscire a far calare i suoi lettori così a fondo nell’ambiente.

Il tema della morte può avere diversi sbocchi in una narrazione: può essere affrontato con serenità e con fiducia verso un mondo che si dice sia migliore, oppure può essere tragico perché ci ha portato via una persona molto cara. In Edmund Brown non si è scelta nessuna di queste strade. La morte fa parte del circolo della vita, e sottrarsene dal parlare non vuol dire che la allontanerà. È quello che capisce anche Edmund nella vita: uno come lui, che lavora in un pub inglese, ne ha viste una marea di persone, e di moltissime ha visto la fine. Nonostante a un certo punto decida di intervenire, se possibile, nelle vite degli altri per salvare il salvabile, per molti non può e non deve fare nulla: se nelle sue visioni una persona muore in età avanzata, circondato dai propri cari o su un’isola tropicale, Edmund ha imparato a rassegnarsi. Tutto sta nell’imparare quanto vale la pena conoscere.



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