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Recensione di House of Cards di Michael Dobbs

Creato il 21 maggio 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

5 Flares 5 Flares × Recensione di House of Cards di Michael DobbsHouse of CardsMichael Dobbs
Pubblicato daFazi
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Genere:Political Thriller
Pagine:
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La trama:

Westminster. A pochi mesi dalla rielezione del primo ministro inglese, il Chief Whip Francis Urquhart è determinato a rovesciare le sorti del governo per favorire le proprie ambizioni. Per riuscirci, ricorrerà all’arma più potente in suo possesso: migliaia di segreti su i colleghi di partito, raccolti con discrezione durante gli anni passati tra le retrovie del parlamento, legittimato da quelle stesse persone contro le quali adesso è pronto a cagliarsi senza nessuna pietà.

“L’ambizione, per sua propria natura, richiede sempre delle vittime.”

“La verità è come un buon vino. Spesso la trovi infilata nell’angolo più buio di uno scantinato. Ti ci devi imbattere per caso. E devi anche darle una spolveratina, prima di riportarla alla luce e cominciare a usarla.”

La verità – tutta la verità, nient’altro che la verità – è sempre sotto gli occhi di tutti, ma scritta con caratteri minuti in qualche clausula a margine.” La verità è l’arma implacabile di House of Cards, scritto da Michael Dobbs per la prima volta nel 1989 e ancora oggi, ripreso e svecchiato, continua a sedurre i lettori di tutto il mondo. Come spiega Dobbs nella Postfazione di House of Cards “Quello che è rimasto identico è la sfacciata crudeltà del romanzo. Sguazzateci dentro. Godetevela”.

Leggere House of Cards è stata un’esperienza unica. Mi sono divertita pagina dopo pagina, la narrazione è serrata, intensa, vivace, irresistibile. I personaggi sono ben definiti, la loro descrizione è decisa e completa, e il suo protagonista, Francis Urquhart, per molti FU, è un brillante genio del male in grado di imbrogliare chiunque con la sua apparente docilità.

Costretto a muoversi lontano dai riflettori, è lui la risorsa più strategica del parlamento. Il Chief Whip ha un ruolo scomodo che consiste nel difendere l’integrità morale dei membri del partito in carica nell’esecutivo, a qualunque costo, legittimato a essere informato su ogni aspetto della loro vita privata e a disporre della sopravvivenza politica di ognuno di loro. E se in precedenza il suo scopo era stato quello di insabbiare i casi più spinosi e di garantire la maggioranza in parlamento, l’incertezza delle nuove elezioni e la necessità di un cambiamento dopo l’era Thatcher, lo convincono a riconsiderare il potere del quale dispone sfruttandolo a proprio vantaggio. Urquhart è pronto per i riflettori e per il comando, ed è deciso ad agguantarlo con ogni mezzo, anche a costo delle vittime che cadranno insieme al castello di carte.

Dobbs ha uno stile irresistibile e la sua esperienza al fianco della Lady di ferro in politica è stata determinante nell’offrirci uno scenario autentico, dove abbiamo la sensazione di sentirci noi stessi testimoni dei fatti. Ogni pagina ci trascina dentro i corridoi di Westminster, come custodi di segreti scomodi che tengono la politica britannica in equilibrio su un filo. Gli intrighi del lato oscuro della politica hanno ispirato alcune serie televisive di grande successo, prima in Inghilterra, ora negli Stati Uniti, convincendo Dobbs a voler inserire House of Cards all’interno di una trilogia che ruota attorno alla figura di Francis Urquhart. Nel romanzo il protagonista non si sporca mai le mani, come un abile stratega trasforma ognuna delle persone che incontra in una pedina della quale disporre a proprio piacimento. Urquhart seduce con il suo atteggiamento affidabile e quasi remissivo; rassicura come una figura paterna chiunque finisca nei guai, tuttavia, senza fare mai niente per niente. Coloro che incrociano la sua strada, devono pagare un piccolo prezzo mai richiesto esplicitamente ma piuttosto riconosciuto come un atto dovuto di riconoscenza, dando il via a un meccanismo di coincidenze tra loro magistralmente articolate, che si attivano l’una dopo l’altra come in un domino.

House of Cards contiene tutti gli ingredienti per un buon thriller: intercettazioni, ricatti, droga, morti sospette, cospirazioni, rovesciamenti di fronte e politica, quello che fa la differenza è la stessa cosa che tiene incollati i lettori dalla prima all’ultima pagina, facendone uno dei thriller più belli di tutti i tempi. E’ un libro che andrebbe letto anche dai non amanti del genere, perché è giovane a dispetto dei suoi anni, perché intriga e seduce come il suo protagonista, probabilmente per quella ricerca della verità che, crudele e implacabile, attira a sé vittime inconsapevoli, come falene che si lanciano, piene d’entusiasmo, verso la luce di un lampione nel buio della notte.

Deborah Contarino



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