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Recensione di I cacciatori di libri di Raphaël Jerusalmy

Creato il 28 novembre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

15 Flares 15 Flares × Recensione di I cacciatori di libri di Raphaël JerusalmyVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Raphaël Jerusalmy
Pubblicato da:E / O
Collana:Dal mondo
Genere:Romanzo StoricoThriller storico
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
scontato
Trama:
Uomini che amano i libri, uomini che con i libri vogliono sovvertire l´ordine delle cose, uomini che con i libri vogliono restituire libertà all´uomo.

Verso la metà del XV secolo Johannes Gutenberg, Johann Fust e Peter Schöffe “inventano”, la stampa a caratteri mobili, tecnica già usata in Oriente, perfezionandola. Questa è storia. E da qui parte anche l´avventura di  I cacciatori di libri che si mescola alla fantasia. La stampa, e di conseguenza l´editoria è sempre stata una vera e propria potenza: le parole scritte diventano di facile divulgazione, solcano mari, viaggiano continenti, tramandano scienza, filosofia, poesia, e ideologie capaci di cambiare le persone. E se queste persone sono regnanti, a sua volta nazioni, modificandone gli equilibri politici con evidenti risvolti economici e di potere. Finora la Chiesa ha tenuto il volgo all´oscuro con l´utilizzo del Latino, ma con la stampa e le traduzioni dei tre uomini menzionati prima le cose stanno cambiando. È il periodo degli eretici, dell´ Inquisizione, dei liberi pensatori, degli scienziati il cui sapere si riversa sul popolo passando attraverso benestanti collezionisti di libri. Sottovoce si bisbigliano teorie nuove, le verità del futuro. Un sapere che minaccia sempre più il papato di Paolo II. Anche il Re di Francia Luigi XI dimostra interesse verso la potenza della stampa, e desiderando mettere in difficoltà la Chiesa per motivi politici ed economici, invita Faust in Francia, gli apre delle tipografie, e inizia a far diffondere testi “proibiti”. Si aspetta che la Chiesa venga a patti per fermare questa emorragia di cultura, alle sue condizioni.

Villon, brigante e poeta, esperto di libri e il suo compare Colin verranno assoldati da Luigi XI per prendere contatti con i segreti fornitori di questi manoscritti che giungono a Faust solo in qualità di intermediario. I due inviati del re intraprenderanno un viaggio verso la Palestina, terra che, a suo modo, li cambierà. Qui inizierà una storia che per il lettore diventerà sempre più fitta e intrigante. Tra la brulla polvere di Gerusalemme, le scorribande dei mamelucchi, le prigioni del sultano, le caverne segrete della confraternita dei cacciatori di libri che custodiscono testi originali di grandissimo valore storico e sacro.

È una corsa appassionante, una corsa tra potenze, la Chiesa da una parte, che desidera mantenere il suo predominio e Gerusalemme dall´altra che non vuole essere proprietà di nessuno. In una regione arida e spoglia rabbini ed ecclesiastici con l´alleanza segreta di una delle più importanti famiglie italiane dosano il flusso di questa conoscenza che invade l´Occidente con precisi scopi.

In questa terra di asceti, di silenzio, di percorsi e villaggi intrapresi a suo tempo dal Cristo, Villon troverà se stesso. Assecondando la sua natura ribelle la confraternita lo guiderà verso un´azione che mira a rendere libera la Parola. Villon troverà l´amore. Per una ragazza e per la Palestina. E se le sue ballate erano state bandite in Francia, ora troverà anche la sua rivincita personale, nell´atto finale, di cambiare le sorti di potenze che lo lasciano indifferente. Questo romanzo storico è la testimonianza dell´amore per i libri da parte del suo autore, Raphaël Jerusalmy. Scritto impeccabilmente, con piglio brioso e grande accuratezza riesce a far sconfinare la storia nella leggenda con grande continuità. Ciò che ho apprezzato maggiormente è il continuo rovesciamento delle sorti che sembra affidare il potere talvolta a una delle parti, talvolta a un´altra. Tutti sono convinti di possedere la mossa giusta da riservare all´ultimo momento, i personaggi sono le pedine nella scacchiera di giocatori scaltri che si rispettano. E se vogliamo, in queste organizzazioni piramidali, ove ognuno sa soltanto quello che deve sapere, si nascondono persone con obiettivi diversi ma dagli stessi ideali di cultura. Ognuno si lascia usare per un bene maggiore.

Potrà un uomo solo cambiare le sorti dell´ultima mossa? Forse, solo un uomo davvero libero.

 

Approfondimento

I cacciatori di libri è un grande libro. Senza dubbio il migliore che io abbia letto in quest´anno, e certamente tra quelli che conserverò con piacere. Non solo perché condivide l´entusiasmo per i testi antichi e per i libri ma perché lo usa per creare un intreccio semplice da comprendere ma complesso nella sua fattura che rende la trama, unita ai fatti storici, una bella possibilità nella fantasia del lettore.

In I cacciatori di libri si respira aria di Parigi, di Genova, di venti di deserti lontani. Un racconto schietto I cacciatori di libri, ma molto poetico, a tratti, avvolgente. Impossibile ignorare questo scrittore, a mio avviso, supportato da una felice traduzione. Se amate i libri, e li amate, altrimenti non sareste qui, leggere questo libro userà il vostro amore per essi per farvi vivere una storia che, ora, non immaginate quanto possa essere “vostra”. Con un briciolo di disincanto.



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