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Recensione di "Io non sono Mara Dyer" - Michelle Hodkin

Creato il 10 marzo 2014 da Annie_caffeine @annie_caffeine
Cari visitatori della Tana...
Okay, okay. Forse esordire con una gif di Moriarty non è il massimo dopo più di una settimana di assenza dal blog, ma mi sembrava un modo come un altro per ricominciare.
Se vi state chiedendo cosa mi è successo in questo periodo, la risposta è semplice: esami universitari. Purtroppo, al contrario di moltissime altre donne, a me non riesce semplice gestire più cose contemporaneamente, e così, per il bene della mia carriera universitaria, ho deciso di mettere a malincuore da parte il blog. Ma non preoccupatevi, sono tornata adesso e sono pronta a ricominciare con i miei sproloqui letterari!


In questo piovoso Lunedì recensisco Io non sono Mara Dyer, il secondo volume della serie Mara Dyer di Michelle Hodkin. Uscito nel 2013 per Mondadori nella collana Chrysalide, conta 504 pagine. Il prezzo è di € 17,00.
Prima di cominciare, QUI trovate la mia recensione del primo volume della serie, Chi è Mara Dyer.
TRAMA

Mara Dyer sa di aver commesso un omicidio. Jude voleva farle del male, e lei si è difesa,
grazie al terribile potere che le permette di uccidere con la forza del pensiero. Ma ora Jude è tornato, e nessuno le crede mentre giura di averlo visto con i suoi occhi. Quel ragazzo dovrebbe essere morto, e Mara rischia di finire i suoi giorni nell'ospedale psichiatrico in cui è tenuta in osservazione per probabile schizofrenia. L'unica possibilità di salvezza è assecondare i medici e fingere di avere avuto un'allucinazione. Così la sera è libera di tornare a casa e vedere Noah, l'unico che ancora crede in lei e cerca di aiutarla a fare luce sui misteri che circondano la sua vita, proteggendola da Jude. I fatti inquietanti si moltiplicano, e Mara rischia di impazzire sul serio: qualcuno entra in camera sua la notte e la fotografa mentre dorme, e un giorno le fa trovare una bambola appartenuta alla nonna, che soffriva dei suoi stessi disturbi. Mara, esasperata, cerca di bruciarla, ma nel fuoco rinviene un talismano complementare a quello in possesso di Noah...



LA MIA OPINIONEN.B. Ovviamente sono presenti spoiler sulla trama del primo volume della serie, Chi è Mara Dyer.
Se avete letto anche la recensione del primo volume della serie, saprete già quanto ho apprezzato quel romanzo. Non vedevo l'ora di leggere il seguito, ma tra una lettura e l'altra, l'ho messo da parte fino alla scorsa settimana.
Per cominciare a parlarvene, devo dire innanzitutto che avevo letto in giro molte recensioni in cui si diceva che ai lettori a cui era piaciuto il primo volume non sarebbe piaciuto il secondo e viceversa. Per me non è stato così. Il primo volume mi è piaciuto parecchio, e ho apprezzato molto anche il secondo.
In questo volume, Mara è alle prese con una situazione ancora più complessa di quella che le si era presentata nel primo romanzo della serie: Jude è vivo, ed è tornato per tormentarla. Il suo ex fidanzato che in quella notte terribile in cui Mara ha fatto crollare il Manicomio aveva tentato di violentarla è vivo, al contrario di quanto tutti possano pensare.
Ma Mara stavolta è sola. Non c'è più la sua famiglia a supportarla, e i suoi genitori per primi ritengono che abbia bisogno di stare in un istituto psichiatrico per curarsi. L'unico che le resta costantemente accanto e che le crede è Noah, il suo ragazzo, disposto a tutto pur di restarle accanto e non lasciare che le succeda qualcosa.
Ma quello che deve affrontare Mara è molto più complesso e inquietante di quanto sembra.
Jude torna nella sua vita e lo fa da autentico stalker: vuole terrorizzare Mara. 
Per farle sapere che è vivo e che ha intenzione di fargliela pagare per quello che è successo, la perseguita costantemente: le scatta foto mentre dorme, la minaccia anche se indirettamente con dei messaggi e dei "regali" alquanto macabri, corrompe le persone che le stanno intorno per farle recapitare dei messaggi che le ricordino quanto lui sia vicino, e soprattutto che può fare del male a lei o alla sua famiglia quando vuole.
E' così che, terrorizzata e trascinata da un istituto psichiatrico all'altro, Mara tenta di capire come dimostrare a tutti che non è matta e che Jude è tornato davvero. E che può fare del male a chiunque le sia vicino.
In questo secondo volume della serie, è stato sicuramente più semplice capire le dinamiche della vicenda: mentre nel primo era difficile distinguere tra sogno e realtà, tra incubi e allucinazioni, in questo secondo volume si percepisce molto più chiaramente la differenza tra tutti questi momenti. Mara non smette di avere allucinazioni o di fare strani incubi, ma ormai siamo nel mezzo della vicenda e sicuramente ormai è un po' più chiaro in che direzione la storia si sta muovendo.Anche stavolta la Hodkin è riuscita a costruire un romanzo dal quale non è semplice staccarsi: le vicende si intrecciano velocemente l'una con l'altra, sempre più strane ed intriganti, a volte un po' macabre e magari non comprensibili sin da subito, ma arrivati ad un certo punto, nel romanzo si cominciano a tirare le somme di quanto successo.
No, non si trova risposta a tutte le domande che si presentano nel corso della vicenda, ma sicuramente quella che ci presenta Michelle Hodkin con questo romanzo è una svolta, un primo mattone per aiutarci a capire veramente chi è Mara Dyer.
A proposito di Mara, in questo secondo volume l'ho trovata migliorata: testarda, decisa a provare di non essere pazza, pronta a difendere le persone che ama.Dall'altra parte c'è Noah, dolce quanto coraggioso, testardo anche lui e anche un po' pericoloso.A proposito dei personaggi, anche quelli secondari sono pienamente attivi nella vicenda, e le loro storyline e le loro azioni si collocano perfettamente nella trama e la arricchiscono.
Degno assolutamente di nota poi è anche Jude, un cattivo inquietante e deciso a vendicarsi a tutti i costi.
Sicuramente un ottimo seguito per questa trilogia, un libro che tiene incollati alle pagine e che ha degli ottimi elementi dalla sua: l'azione e l'intrigo tipici del thriller psicologico, gli elementi paranormal e infine una piccola dose di romance che non gusta mai e soprattutto che non monopolizza la trama.


Il mio voto per questo romanzo è quattro riccetti!

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