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Recensione di L'alchimista di Paulo Coelho

Da Paperottolo37 @RecensioniLibra

L’alchimista di Paulo Coelho è un best seller della letteratura moderna, molto conosciuto nel panorama dell’editoria internazionale, brevemente racconta la storia di un pastorello di nome Santiago, spinto da un sogno fatto per due volte, in cui un bambino gli dice di raggiungere le Piramidi per appropriarsi di un tesoro, intraprende un lungo viaggio alla scoperta del mondo. Ma non è la meta che conta, la cosa importante è proprio il percorso che si fa per arrivare alla meta. Ciò che spinge realmente Santiago a partire è l’incontro con un Re all’apparenza molto vecchio, che si mostra, sotto varie forme, ogni volta che un uomo sta per cedere alle proprie debolezze. Il Re dona a Santiago due pietre che hanno la capacità di indicargli la strada da percorrere, attraverso segnali da decifrare. Dopo un lungo viaggio e una serie di vicissitudini nel deserto presso un oasi incontra l’alchimista, grazie al quale conoscerà i segreti dell’alchimia ed imparerà ad ascoltare la voce del suo cuore e delle forze della natura che dominano il deserto. Santiago arriverà fino in Egitto per scoprire il suo tesoro, ovviamente qui non sveliamo di cosa si tratta per non rovinare il finale a chi deve introdursi alla lettura di questo fantastico libro.
Punti a favore: L’alchimista è un opera d’arte, può apparire come una favoletta per bambini ma il concetto filosofico e di pensiero dell’autore è talmente profondo da riuscire a creare il giusto equilibrio tra elementi apparentemente sconnessi ma che un passo dopo l’altro riescono a svelare la forza del romanzo, la ricerca stessa di un tesoro tratto da un sogno che si trasforma nella ricerca di se stessi attraverso la conoscenza del deserto e quindi del mondo circostante, questo sia la forza stessa del romanzo la curiosità del lettore nel scoprire la fine e nel dare un significato al viaggio del pastorello Santiago.
Punti a sfavore: Forse non aver approfondito la parte finale del libro prima dell’epilogo, la narrazione non annoia il lettore però per chi è alle prime armi deve adoperarsi del vocabolario per scoprire il significato di alcune parole, e soprattutto deve conoscere la religione islamica, cattolica e un po di storia, il difetto primario di Paulo Coelho consiste nel mischiare il sacro con il profano, fino a spingere a non riuscire a distinguere i due elementi, come se le sue parole fossero una verità assoluta, anche Dan Brown nei suoi libri tende a mischiare la narrazione religiosa con altri elementi romanzati e di fantasia, ma se non sia ha una conoscenza storica e culturale sufficiente si rischia di credere ad ogni cosa narrata nel libro, ad un certo punto ti sembra di leggere un testo evangelico anziché un romanzo.
Conclusioni finali: Bellissimo libro da regalare, piacevole da leggere in alcuni tratti mi ha ricordato i racconti di Terramare di Goro Miyazaki ed ho immaginato le diverse scene in stile studio Ghibli, una storia fantastica, sensata e avventurosa, per chi vuole ritagliarsi un angolo di lettura durante la giornata l’alchimista è il libro ideale
Recensione di L'alchimista di Paulo Coelho


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