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Recensione di "La ragazza che leggeva nei cuori" - Teri Brown

Creato il 20 marzo 2014 da Annie_caffeine @annie_caffeine
Cari visitatori della Tana,
in questo soleggiato Giovedì di Marzo, perfetto per dare il benvenuto alla primavera e al mio cuginetto che è nato giusto ieri notte, scrivo questo post per recensire La ragazza che leggeva nei cuori di Teri Brown.
Il libro fa parte della serie Born of Illusion, della quale sono già usciti due volumi più una novella, mentre in Italia Corbaccio ha pubblicato il primo volume all'inizio di quest'anno.
Le pagine sono 320 e il prezzo è di € 14,90.


TRAMANew York, anni Venti, i famosi Roaring Twenties: Anna ha sedici anni e fin da bambina aiuta la madre, una famosa medium, negli spettacoli. Ma, contrariamente a sua madre che è un’abile attrice, Anna ha veramente il dono di «sentire» le emozioni altrui e di predire il futuro. E in questo futuro vede sua madre in pericolo: le sue visioni si fanno sempre più intense e spaventose, al punto che Anna decide esplorare fino in fondo questa parte di sé che aveva sempre negato. Così, quando Cole, un ragazzo misterioso, si trasferisce in un appartamento vicino e introduce Anna a una società segreta che studia proprio persone come lei, Anna si trova costretta a confrontarsi con il suo passato e con le certezze della sua vita. Ma Anna è anche una sedicenne come tante altre, con i suoi istinti ribelli, i suoi capricci e la sua rabbia esplosiva. E, come tutte le ragazze della sua età, anche lei è alla ricerca dell’amore e dell’affermazione di se stessa. Riusciranno le sue abilità a districare la rete di intrighi in cui, suo malgrado, è caduta? E, soprattutto, la sua sensibilità sarà in grado di farle individuare qual è il suo vero destino? Riuscirà Anna l’illusionista, brava a liberarsi da quasi tutto, a liberarsi dei condizionamenti e a seguire il suo cuore?LA MIA OPINIONEChi di voi segue da un po' il mio blog, saprà sicuramente che amo i Roaring Twenties, un periodo che mi ha sempre affascinata e nel quale mi sarebbe piaciuto tantissimo vivere. Vorrei avere il TARDIS per mezza giornata, giusto il tempo di fare un giro a New York in quel periodo.
Proprio per questo, quando ho letto la trama di questo libro, ho deciso che non potevo lasciarmelo scappare, ed è stato così che ha scalato la mia TBR in pochissimo tempo.
In questo romanzo Teri Brown ci racconta la curiosa storia di Anna (non so voi, ma io quando leggo di protagoniste mie omonime sono ancora più affascinata dai libri, perché mi immedesimo ancora meglio nel personaggio), figlia di una finta medium, con la quale è da poco approdata a New York per proporre al pubblico americano un nuovo spettacolo.
Anna ha sempre aiutato la madre nei suoi spettacoli, e nel corso degli anni ha sviluppato una grande passione per l'illusionismo, diventando davvero bravissima e guadagnandosi un posto nello spettacolo per intrattenere il pubblico prima che sul palco salga la madre, alla quale non va di darle molto spazio. A Marguerite Van Housen non piace farsi rubare la scena, nemmeno se a farlo è sua figlia.
Proprio per questo Anna ha sempre nascosto a sua madre il fatto di riuscire a percepire le emozioni delle persone soltanto sfiorandole. 
Oltre agli spettacoli, Madame Van Housen organizza anche delle sedute spiritiche in privato.
Ad una di queste si presenta Cole, il nuovo vicino di casa di Anna, che dice di essere scettico sul fatto che gli spiriti comunichino in qualche modo. Tuttavia, in modo del tutto inaspettato, Anna per la prima volta quella sera riesce a percepire la presenza dello spirito di un militare caduto in guerra.
Ma questo è solo l'inizio dell'avventura di Anna, che dovrà destreggiarsi tra la madre che non vuole lasciarle spazio nello spettacolo, il suo potere, la presenza di due ragazzi nella sua vita e una visione che la tormenta: la madre che urla, come se fosse in pericolo, e poi la terribile sensazione di annegare.
Di questo romanzo posso dirvi sicuramente che mi è piaciuto molto: è un romanzo semplice, scorrevole, con una struttura non troppo complessa, ma che allo stesso tempo ha un fascino magnetico.  Come avrete già sicuramente capito, ho amato in particolare l'ambientazione, sia per il periodo che per la città in cui il romanzo è ambientato. La ragazza che leggeva nei cuori è capace di regalare una full immersion nella New York degli anni '20, ed improvvisamente ci si ritrova in giro per le strade della Grande Mela. E' una sensazione che non tutti i libri riescono a regalare.
Per quanto riguarda i personaggi, ho apprezzato sicuramente  Anna, la protagonista, che è una ragazza che tenta a tutti i costi di sembrare ordinaria, mentre sia la sua personalità che la sua storia e il suo potere la rendono in tutto e per tutto molto speciale.
Inoltre mi è piaciuto moltissimo anche il signor Darby, il curioso vicino di casa di Anna che ospita Cole e che di professione fa l'inventore di oggetti già inventati, e che è davvero simpaticissimo, anche se all'inizio può sembrare un po' burbero.
Infine c'è sicuramente Harry Houdini, il famosissimo illusionista che Madame Van Housen sostiene essere il padre di Anna. Tuttavia Anna ha qualche dubbio in merito, e tenterà di togliersene qualcuno nel corso del romanzo. Il ruolo di Houdini nella vita di Anna non si chiarisce del tutto, ma sicuramente questo illusionista ha una personalità davvero affascinate.

Per tutto il corso del romanzo, tuttavia, ho aspettato il picco di tensione, che è arrivato sul finale, ma non come mi aspettavo. So che questo romanzo è il primo di una serie e che ci sarà tempo e modo negli altri libri di chiarire molte delle cose lasciate irrisolte in questo primo volume, ma ho trovato il finale un po' troppo frettoloso, troppo breve rispetto a quello che mi aspettavo.
Ciò non toglie che Teri Brown sia un'ottima storyteller e abbia scritto un libro in cui i personaggi giocano tutti un ruolo fondamentale ai fini della storia, nessuno escluso, e che abbia saputo cogliere e rendere benissimo l'essenza dell'epoca in cui ha ambientato il suo romanzo.

Il mio voto per questo romanzo è quattro riccetti!

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