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Recensione di Le ossa della principessa di Alessia Gazzola

Creato il 08 maggio 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

6 Flares 6 Flares × Recensione di Le ossa della principessa di Alessia GazzolaLe ossa della principessa Alessia Gazzola
Pubblicato daLonganesi
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:La Gaja scienza
Genere:SentimentaleThriller
Pagine:
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La trama:

Alice Allevi, specializzanda dell’Istituto di Medicina Legale, si trova alle prese con due misteri. Il primo riguarda la scomparsa della sua (poco amata) collega, Ambra , mentre il secondo ha a che vedere con un cadavere ritrovato per caso in un campo, ormai ridotto a poche ossa. A coinvolgerla nelle indagini l’immancabile commissario Calligaris, con il quale la collaborazione diventa sempre più stretta. Per rendere più complicate le cose la nostra protagonista dovrà sbrogliare qualche problema amoroso, suo e delle persone sulle quali indaga.

Lo confesso, prima di iniziare a leggere Le ossa della principessa di Alessia Gazzola ero un pochino prevenuto per la presenza dell’ennesimo medico legale che collabora con una qualche forma di commissario: l’effetto Bones. Niente di peggio che trovarsi di fronte a personaggi che sono fotocopie di una serie. Mano a mano che le pagine scorrevano, mi sono invece ritrovato immerso in un mondo del tutto diverso, che mi ha conquistato. Alice è tutt’altro che perfetta, e questo me la rende simpatica. Calligaris, il commissario che “adotta” Alice nelle sue indagini, è forse il più “buono”, nonostante la rudezza di certi momenti. Persino Ambra, la collega di Alice scomparsa senza lasciare apparentemente tracce, alla fine è diversa da quella che sembrava. Questo dotare i diversi protagonisti di caratteristiche tutt’altro che piatte, rende la storia più completa e godibile. D’altra parte è difficile nella realtà trovarsi di fronte al male assoluto.

Apprezzo la scelta di mantenere un numero di personaggi facilmente digeribile dal lettore. Mi perdo sempre quando si supera la decina di personaggi importanti. Ho apprezzato anche lo stile di scrittura e la scelta dei tempi . Deliziose anche molte delle citazioni che accompagnano i paragrafi del libro.

Ma veniamo alla storia di Le ossa della principessa. Come si legge nella sinossi ci sono due diversi misteri, la scomparsa di Ambra, collega di Alice, e il ritrovamento del cadavere, ormai ridotto a scheletro, di una fanciulla sconosciuta, chiamata principessa per la presenza accanto alle sue ossa di un piccolo diadema giocattolo. La ricerca della verità per i due casi segue due strade diverse, ma queste storie finiscono per intrecciarsi, seppure il legame non sia quello che Alice e Calligaris credono inizialmente.

Mi è piaciuto molto il modo in cui la narrazione porta avanti in parallelo l’indagine sull’omicidio della ragazza con la descrizione della sua vita negli ultimi mesi di vita, attraverso l’artificio di far leggere ad Alice le lettere ritrovate nel fascicolo delle indagini. Allo stesso modo mi è piaciuto come nel libro si intreccino la storia amorosa di questa sfortunata fanciulla, con quella di Alice, in bilico tra due possibili amori. Intrecci che nel primo caso sono essenziali per la risoluzione del mistero, mentre nel secondo diventano parte della crescita sentimentale della nostra protagonista.

Non voglio entrare nei particolari, ma ho trovato la trama piacevole e avvincente. L’autrice sembra conoscere bene i ferri del mestiere e la tensione, pur non elevata, rimane costante durante la lettura. Qualcuno probabilmente non apprezzerà troppo le parti del romanzo più “rosa”, ma il bilanciamento a mio avviso è adeguato e gli inserti in cui seguiamo i guai amorosi di Alice non disturbano affatto il flusso del giallo. D’altra parte per chi ama il giallo-rosa c’è parecchio materiale godibile. In qualche punto ho dovuto tornare indietro nel libro per rileggere certe parti, perché non mi erano chiare certe cose, cosa che mi capita spesso quando leggo gialli e libri dalla trama complessa. Forse alcuni passaggi mentali necessari ai lettori per seguire bene lo snodarsi della trama potrebbero essere più facilitati, ma in sostanza trattandosi di un giallo non puoi rivelare troppo, altrimenti il lettore perde il gusto della scoperta. Aspetterò il prossimo libro di Alessia Gazzola per seguire la storia di Alice, che sembra farsi molto interessante, e magari nel frattempo mi andrò a leggere qualche altro dei sui lavori.

Mario Pacchiarotti



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