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Recensione di Morte di un uomo felice di Giorgio Fontana

Creato il 05 novembre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

6 Flares 6 Flares × Recensione di Morte di un uomo felice di Giorgio FontanaVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Giorgio Fontana
Pubblicato da:Sellerio
Collana:La Memoria
Genere:Gialli
Formato e pagine:
Social:Goodreads
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Trama:

Milano, 1981: siamo nel cuore di una fase storica segnata dal terrorismo. Questo romanzo, vincitore del Premio Campiello 2014 e del Premio Arturo Loria 2014 racconta le vicende di Giacomo Colnaghi, magistrato sulla linea del fronte, vissute come uomo e come professionista, offrendoci una descrizione lucida e di forte impatto emotivo di uno dei periodi più difficili della storia italiana.


Morte di un uomo felice è un romanzo di indagine e di memoria basato sui fatti di terrorismo che hanno segnato oltre un decennio di storia italiana. Giorgio Fontana sceglie di collocare questa vicenda nel 1981, anno della sua nascita, un periodo ancora incerto per le nuove generazioni e all’apparenza povero di promesse per la grande paura vissuta fino a poco tempo prima nel nostro paese. Quale futuro aspetta gli uomini e le donne comuni con simili premesse? Questa è solo uno dei punti sul quale il protagonista di questo romanzo ci inviterà a riflettere nel corso della sua personale indagine introspettiva oltre che giudiziaria.

Giacomo Colnaghi è un magistrato milanese impegnato nelle indagini sull’omicidio di un politico democristiano ad opera di una nuova banda armata. La sua è una battaglia sincera alla ricerca della verità. Giacomo è un uomo onesto con grandi valori etici e morali spesso messi a dura prova dalla vita: un rapporto difficile con la moglie e i figli, il sacrificio in nome del proprio lavoro e i conti in sospeso con la scomparsa prematura del padre, quando Giacomo era ancora un bambino, una nota dolente vissuta come una macchia sull’onore da parte della sua famiglia che non riusciva ad accettare la morte dell’uomo durante un’azione partigiana. Giacomo non condivideva la posizione della propria famiglia, e per questo aveva vissuto in maniera problematica il sentimento di ammirazione nutrito nei confronti di un uomo che vedeva come un eroe.

La sua indagine costante, i suoi ricordi sono quindi il filo conduttore dell’intera vicenda vissuta e sviluppata attraverso un percorso introspettivo fatto di riflessioni costanti e di lotte interiori nel tentativo di capire le ragione i sentimenti che muovevano persone e dei fatti. La sua non è una riflessione limitata all’indagine condotta ma una preoccupazione che riflette la condizione di un intero paese, sconvolto dal terrorismo e spaventato dalle numerose incognite che si frappongono tra la stabilità e il benessere che sembrava ormai raggiunto e il futuro così incerto. In questo contesto, nel quale si pongono le paure della gente comune che teme di essere destinata a giocare prima o dopo il ruolo di criminale o vittima, Giacomo riuscirà a dimostrare che è possibile scegliere di vivere da eroi.

Deborah Contarino



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