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Recensione di Nebbia di Miguel de Unamuno

Creato il 24 marzo 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori
Recensione di Nebbia di Miguel de Unamuno

Recensione di Nebbia di Miguel de UnamunoVoto:

Recensione di Nebbia di Miguel de UnamunoInformazioni sul libro

Titolo: Nebbia di Miguel de Unamuno

Pubblicato da: Fazi nel Gennaio 2015

Genere: Romanzo psicologico

Formato e pagine: Brossura, Pagine 200

Social: Il libro su Goodreads

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Trama:
Si seguono nel romanzo - fortemente sperimentale - le vicissitudini di Augusto Perez, giovane sognatore dall´animo riflessivo, alla scoperta e alla ricerca dell´amore, una ricerca ben poco lineare e letterariamente quanto mai "nebulosa" (come dice il titolo).
Recensione di Nebbia di Miguel de Unamuno

De Unamuno è stato uno scrittore e filosofo spagnolo, noto anche per i suoi commenti e le sue chiose al Don Chisciotte. Nebbia è uno dei suoi romanzi maggiormente noti, ma da segnalare che l'autore stesso trovò per questa sua opera la definizione di nívola, una storpiatura di Novella, una dichiarazione programmatica da parte di un autore che voleva sfuggire e rispondere alle tendenze realistiche della letteratura spagnola dei tempi.

Molto in breve, è la storia di Augusto Perez, sorta di svagatissimo cugino dello Zeno sveviano, alla scoperta - contrastata - dell´amore.

Quello che interessa a De Unamuno è peró di dimostrare le sue tesi e rifuggire appunto dal realismo: il romanzo è un grande gioco meta-letterario, il protagonista nutre dubbi su se stesso e sulla sua reale esistenza, dialoga con l´autore che prima ribadisce la sua onnipotenza e poi - forse - si deve dichiarare sconfitto di fronte alla insondabilità di sogno, vita, letteratura e realtà. Appunto una Nebbia che pervade la narrazione e toglie lucidità ai protagonisti e all´autore stesso di questa storia.

Il tutto condito dai rispettabili giochini di cui si condiscono opere un po´a tesi come questa: la prefazione scritta da uno dei personaggi del romanzo, il monologo finale del cane Orfeo, e la postfazione su cui non anticiperò niente.

Tutto molto arguto e divertente? Finché regge sì: le peripezie di Augusto divertono e si nota anche l´intento satirico dello scrittore rispetto al pensiero dei tempi, alle varie figure di intellettuale, alla società spagnola, ma chiaramente quando prevale il gioco letterario si fa strada un po´di stanchezza, per il lettore dei tempi poteva non essere così, ma ormai l´interazione di autore e personaggi, le ingerenze del primo nella storia e così via sono state sdoganate, utilizzate e ahimè temo digerite, forse non ci interessano più e proprio in questa stanchezza e disinteresse che rischiano di prendere il lettore a tre quarti del libro risiede il suo limite principale. Pur con tutta l´arguzia e la sapienza di De Unamuno, è un libro invecchiato male, forse non più necessario.

Approfondimento

De Unamuno fu all´epoca sperimentatore in diverse direzioni: esistenzialismo, modernismo, e questo genere di sua invenzione, la nivola. Effettivamente le sue riflessioni su dispersione dell´identità, incertezza della personalità, disfacimento di confini tra autore e personaggio possono trovare una eco in Pirandello, e alla lontana alcuni dei suoi "metodi" e possiamo pensare (è una mia congettura) che Joyce possa tra gli altri essersi "formato" sui suoi libri, con esiti comunque superiori.

Miguel de Unamuno

Recensione di Nebbia di Miguel de Unamuno

Protagonista della vita letteraria e civile spagnola, Miguel de Unamuno nacque a Bilbao nel 1864 e morì a Salamanca nel 1936. Fra le sue opere ricordiamo: Vita di Don Chisciotte e Sancho (1905); Del sentimento tragico della vita (1913); Agonia del cristianesimo (1925). Oltre a Nebbia scrisse i romanzi Pace nella guerra (1897); Abel Sánchez (1917); San Manuel Bueno, martire (1933).


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